I vertici dell'Azienda Ospedaliero Universitaria di Novara Minola, Guida, Bellono e Carriero hanno ricordato la collega radiologa brutalmente uccisa la scorsa notte in Kenia. Lunedì 30 novembre 2015 alle ore 12.00 tutto l'Ospedale osserverà un minuto di silenzio in sua memoria. Le due infermiere rientreranno in Italia mercoledì mattina.
Questo pomeriggio alle ore 17.00, presso la sala storica dell'Azienda Ospedaliero Universitaria Maggiore della Carità di Novara si è svolta una conferenza stampa in ricordo della Dott.ssa Rita Fossaceca, la radiologa barbaramente uccisa la scorsa notte in Kenia mentre stava prestando l'attività di servizio umanitario in favore dei più bisognosi.
Il Dott. Mario Minola, direttore generale dell'Azienda Ospedaliero Universitaria Maggiore della Carità di Novara è intervenuto rompendo il silenzio di dolore che ha colpito la comunità novarese: "Rita Fossaceca rappresentava il meglio del medico nel terzo millennio, ha concretizzato le finalità volute già dal fondatore dell'Ospedale nel 1482, ovvero prestare attenzione verso gli altri, misericordia e carità. Un altro esempio lo hanno dimostrato le nostre due infermiere che hanno approfittato delle loro ferie per andare ad aiutare i più bisognosi mettendo a repentaglio la propria vita. Domani mattina alle ore 12.00 osserveremo un minuto di silenzio per ricordare Rita, il nostro dolore è immenso per la perdita".
Il Prof. Alessandro Carriero, direttore della struttura complessa di Radiologia e presidente di "For Life Onlus", fortemente provato dal dolore per la perdita della validissima collaboratrice ha espresso i propri sentimenti in questo tragico momento: "non volevamo dare fastidio a nessuno ma solo fare del bene senza dare segno della nostra esistenza. Un giorno Rita, durante un viaggio in automobile mi disse che era giunto il momento di iniziare a lavorare seriamente per gli altri. Per sua iniziativa raccogliemmo fondi per costruire un'infermeria e poi successivamente per realizzare dei pozzi e delle scuole in Africa. Rita non si fermava mai e mi disse di voler creare un orfanotrofio e dalla sua volontà è così nato un villaggio del fanciullo in Kenia che accudisce 20 bambini; poi volle istituire un'infermeria con tutto il personale stipendiato da For Life Onlus. Rita andava due volte l'anno in Kenia, era riuscita a coinvolgere tanti volontari. Ieri sera hanno fatto una grande festa nella casa dove dimorano i volontari e hanno partecipato anche i 20 bambini dell'orfanotrofio e a conclusione della serata la madre di Rita ha tenuto un discorso. Poi la tragedia, i malviventi sono entrati per fare una rapina ma non non ho idea di cosa sia accaduto. Monica e Paola, le nostre due infermiere, sono un po' "ammaccate" ma rientreranno mercoledì mattina. La madre di Rita è illesa mentre suo padre, cardiopatico, è ricoverato per una lussazione riportata alla spalla che richiede l'anestesia.
Voglio sentitamente ringraziare il Ministro dei Esteri Gentiloni che è stato splendido, la Farnesina e l'Arma dei Carabinieri.
I tanti volontari italiani che attualmente sono nel mondo per portare aiuti e solidarietà offrono costantemente un'importante opera di fratellanza. Il popolo italiano è un grande Popolo!".
Anche il Prof. Bellomo Giorgio, presidente della Scuola di Medicina ha voluto ricordare la Dott.ssa Rita Fossaceca: "per la nostra Università Rita era una certezza e una speranza per il futuro, aveva iniziato come ricercatrice ed era coinvolta nell'attività assistenziale e didattica e nella ricerca, aveva un curriculum eccellente. Commentiamo una morte nell'ambito di una organizzazione che si chiama "For Life". Domani l'Università si fermerà per stare tutti uniti e per esprimere il dolore che proviamo, poi al dolore seguirà la riflessione e successivamente ci sarà l'impegno maggiore. Sono certo che la nostra Università sarà sempre e costantemente vicina all'attività di volontariato: è la risposta più concreta a questi atti brutali".
Infine Dott. Gianenrico Guida, direttore sanitario dell'Azienda Ospedaliero Universitaria Maggiore della Carità di Novara ha concluso con la propria testimonianza: "Rita era spinta da desiderio di voler fare sempre di più senza porsi limiti, aveva la volontà di esser presente e rispondere alle esigenze. Per un tragico caso del destino lei non è più qui con noi. Mi auguro che l'attenzione sugli operatori volontari presenti in tutto il mondo sia sempre presente e non solo quando accadono per queste tragedie.
Copyright Antonio Poggi Steffanina