"Prima i novaresi: immigrati,risorse o invasori?" è l'interessante conferenza di grande attualità proposta da "Noi per Novara".
Giovedì 3 dicembre alle ore 21 presso l'Albergo Italia di Via G. Solaroli si terrà la conferenza pubblica "Prima i novaresi: immigrati, risorse o invasori?" dedicata alla presentazione del libro "Islam siamo in guerra" di Magdi Cristiano Allam, atteso ospite della serata.
Organizzata dal Movimento Civico "Noi X Novara" la presentazione del libro diventerà anche l'occasione per parlare di immigrazione, sopratutto dopo i recenti attentati terroristici di matrice islamica, con un ospite come Magdi Cristiano Allam, che in questi giorni è sempre più presente in tv in programmi che affrontano questi temi molto caldi e al centro del dibattito dell'opinione pubblica.
"Il temi che toccano immigrazione, clandestini, profughi e integrazione sono molto seguiti e sentiti dalla cittadinanza - spiega Ivan De Grandis, leader di Noi X Novara - noi diciamo "Prima i novaresi" perché vogliamo che i nostri cittadini che sono cresciuti e vivono a Novara, che hanno contribuito al sistema Novara pagando le tasse, lavorando, investendo sul territorio e amando la città, possano avere la priorità nell'accedere agli aiuti e ai servizi. La nostra intenzione è di alzare il livello del dibattito locale e in questa occasione lo facciamo con un'ospite di elevata caratura come Magdi Cristiano Allam, la cui vita può essere ritenuta non solo una testimonianza da toccare con mano ma anche uno stimolo in più per una riflessione approfondita sul periodo storico che stiamo vivendo".
Magdi Cristiano Allam, noto personaggio, è nato al Cairo nel 1952 ed è cittadino italiano dal 1986. Da musulmano per 56 anni ha creduto in un Islam moderato, fino a quando non è stato condannato a morte sia dai terroristi islamici sia dai mussulmani moderati. Nel 2008 ha ricevuto il battesimo da papa Benedetto XVI e nel 2013 si è dissociato dalla Chiesa per le posizioni di papa Francesco verso l`Islam. È editorialista de «Il Giornale» ed è stato il primo giornalista a subire un procedimento disciplinare per islamofobia da parte dell’Ordine nazionale dei giornalisti, e a vincerlo.
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