Esiste il modo per accorciarle.
Uno degli aspetti più pesanti dell’essere malati, oltre ai disturbi che la stessa malattia può dare, è quello di doversi sottomettere ad attese lunghissime per accedere ad esami diagnostici presso gli ospedali pubblici.
Le liste d’attesa per effettuare delle visite mediche specialistiche e gli esami diagnostici sono un problema che da anni caratterizza il settore della Sanità: quante volte ci siamo sentiti dire che per una visita oncologica bisogna attendere anche 12 mesi???
Assurdo, ma l’ostacolo è aggirabile, anche se forse pochi lo sanno.
Oggi esiste un modo del tutto legale per saltare la lista di attesa senza pagare costi aggiuntivi e sottoporsi alla visita diagnostica presso una clinica privata.
La legge stabilisce che i tempi di attesa nell’ambito pubblico non dovrebbero mai superare i 30 giorni per le visite specialistiche e i 60 giorni per gli esami diagnostici.
Se l’appuntamento viene dato oltre questo limite interviene quanto stabilito dall’articolo 3 - 13° comma - del decreto legislativo 124/1998 con il quale si riconosce il diritto del paziente di usufruire della stessa prestazione sanitaria dallo stesso medico (o anche da un altro) in un clinica privata, senza però dover pagare dei costi extra rispetto al ticket sanitario. Inoltre , il citato decreto prevede che a farsi carico dei costi della visita specialistica non è il paziente, bensì “l’azienda sanitaria locale di appartenenza e l’azienda unità sanitaria locale nel cui ambito è richiesta la prestazione (in misura uguale)”.
Dal costo della prestazione sanitaria ovviamente si sottrae il costo del ticket sanitario che resta a carico del cittadino; tuttavia, qualora questo appartenga ad una delle categorie per le quali è prevista l’esenzione l’ASL di appartenenza si farà carico dell’intero costo della prestazione.
Per far valere il proprio diritto basta inviare una richiesta - tramite raccomandata a/r - al direttore sanitario dell’ospedale nella quale si specifica che non potendo usufruire della prestazione sanitaria nei tempi previsti dalla legge si chiede che questa venga effettuata in regime di attività libero-professionale intramoenia. Nella richiesta vanno indicati i dati anagrafici il tipo della prestazione richiesta e la data della prenotazione; sarà il direttore sanitario, a sua volta, a dover garantire lo svolgimento della visita medica o dell’esame diagnostico in tempi rapidi, senza ulteriori spese a carico del richiedente.
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