Per tutte le forme di disturbo alimentare
L’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, ha ottenuto l’approvazione della Giunta regionale al documento di revisione dei setting assistenziali e dei requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi dei servizi regionali per la prevenzione e cura dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione.
E’ stata quindi costituita la “Rete dei servizi regionali per la prevenzione e cura dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione”, con sei livelli di presa in carico e cura del paziente: centro esperto regionale, livello di base (medici di medicina generale e pediatri di libera scelta), livello ambulatoriale di primo livello, livello ambulatoriale complesso/semiresidenziale, livello ospedaliero (emergenza e posti letto dedicati di riabilitazione) e comunità terapeutica.
Ruoli all'interno della rete
1) centro esperto regionale: svolge una funzione di coordinamento della rete dei servizi e dei compiti formativi e di ricerca. Il centro esperto deve fornire trattamenti ambulatoriali intensivi, attività di DH, di degenza ospedaliera e pronta disponibilità presso il pronto soccorso in via continuativa. E' collocato presso la Città della Salute e della Scienza di Torino e in esso opera una équipe multidisciplinare integrata.
2) livello di base (medici di medicina generale e pediatri di libera scelta): i medici di medicina generale e pediatri di libera scelta sono fondamentali nel riconoscimento precoce dei disturbi dell’alimentazione, nell’ingaggiare pazienti e famiglie nelle cure e nell’indirizzare le persone affette al percorso corretto nel minor tempo possibile.
3) livello ambulatoriale di primo livello: in ogni ASL è prevista l'apertura di un centro per terapia ambulatoriale specialistica. la Direzione generale dovrà individuare la sede appropriata del centro, prevedere a garantire la presenza di personale multidisciplinare (psichiatra, psicologo clinico, nutrizionista, dietista, infermiere, OSS e tutte le figure ritenute necessarie) formato periodicamente, e garantire il funzionamento del servizio per almeno due giorni a settimana (14 ore);
4) livello ambulatoriale complesso/semiresidenziale: in ogni quadrante è costituito un centro di terapia ambulatoriale intensiva (centro di secondo livello). Le aziende del quadrante dovranno individuare la sede appropriata del centro, prevedere a garantire la presenza di personale multidisciplinare (psichiatra, psicologo clinico, nutrizionista, dietista, infermiere, OSS, educatore professionale e tutte le figure ritenute necessarie) formato periodicamente, e garantire il funzionamento del servizio per tutti i giorni feriali per almeno otto ore. Il centro ambulatoriale intensivo deve effettuare terapie anche giornaliere per i pazienti, essere in gradi di fornire pasti assistiti, attività rieducative e terapie adeguate e in linea con i trattamenti più innovativi e completi.
5) livello ospedaliero (emergenza e posti letto dedicati di riabilitazione): il livello ospedaliero si articola su tre attività: pronto soccorso, ricoveri urgenti intensivi, riabilitazione.
6) comunità terapeutica: si calcola che circa 65 persone/anno possono avere bisogno di una comunità terapeutica riabilitativa per anoressia e bulimia con comorbilità psichiatrica. Stimando la presenza media in struttura di circa 240 giorni, i posti ipotizzabili sono circa 40.
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