Il grande inciucio tra gli storici rivali Monfrinoli (FI) e Pacileo (PD) per cercare di conservare la poltrona a danno dei cameresi”.
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa.
Non stupisce, purtroppo, apprendere che a pochi giorni dal voto la lista Monfrinoli/Pacileo si trovi costretta a ripetere il solito carosello di attacchi personali agli avversari e specialmente al “nemico” Daniele Nicolò Messina.
La motivazione? La necessità di nascondere l’evidente fallimento amministrativo della giunta di centro sinistra di cui Pacileo è vicesindaco ed ancor di più di far passare in sordina l’inciucio con l’ex sindaco di centrodestra Monfrinoli.
Per dovere di cronaca giornalistica occorre ricordare che l’allora assessore Daniele Nicolò Messina lasciò l’amministrazione di centro sinistra (quella che oggi Monfrinoli vuole riportare al governo del paese) in contrasto con le scelte politiche dell’ex assessore al bilancio Giuliano Pacileo che, nel 2008, fece sforare il Patto di Stabilità con pesanti sanzioni per il Comune pari a 736mila euro quali il divieto di contrarre mutui, di assumere personale, il taglio dei trasferimenti statali e quindi la riduzione della spesa corrente. Pacileo, che era anche assessore allo sport, ritenne però prioritario spendere 70mila euro tra lancio pubblicitario, inaugurazione e pulizia del Palazzetto dello Sport. Queste scelte e le sanzioni ottennero la conseguenza di far sforare il Patto di Stabilità anche per l’anno successivo, il 2009 con pesanti penalizzazioni per i cittadini.
Sempre per dovere di cronaca va ricordato che nel 2014 Daniele Nicolò Messina venne cacciato dalla giunta Monfrinoli, prima di lui l’assessore Anna Maria Spateri e con lui il consigliere Marco Carnevali, tutti rei di non aver voluto ciecamente appoggiare le ambizioni personali dell’allora sindaco Monfrinoli.
Sia nel 2009, quando Daniele Nicolò Messina fu il primo degli eletti ottenendo il record dei voti di preferenza ancora ad oggi imbattuto, e sia nel 2014 quando Rinnova Cameri ottenne il 22% dei consensi, gli elettori cameresi dimostrarono di aver pienamente capito, valutato e sostenuto le motivazioni politiche alla base delle azioni di Messina.
Il solito carosello di veleni (Messina non ha mai avuto la tessera di Scelta Civica né del Nuovo Centro Destra né di altri) dimostra la bassezza politica di chi vuole ingannare l’elettorato con le menzogne per nascondere una grande verità: il grande inciucio tra gli storici rivali Monfrinoli (FI) e Pacileo (PD) per cercare di conservare la poltrona a danno dei cameresi che chiedono cambiamento e discontinuità con una gestione del paese fallimentare.
La nostra più grande serenità è la consapevolezza che i cameresi non si faranno gettare fumo negli occhi e sapranno giudicare i comportamenti di chi sa solo screditare gli avversare per non parlare dei problemi veri di Cameri.
L’Ufficio Stampa di Obiettivo Cameri ha dimenticato di menzionare la ondivaga carriera politica del candidato sindaco Pacileo: segretario provinciale dei Socialisti Democratici Italiani e candidato non eletto alle elezioni regionali del 2005 per quel partito, poi trasmigrato nella Rosa nel Pugno con i Radicali Italiani e membro del coordinamento regionale del 2006 quando dichiarò radiofonicamente di volersi ispirare a Zapatero per volgere infine ad idee molto più moderate sostenendo, alle primarie 2018 del Partito Democratico di cui è entrato a far parte, la mozione renziana.
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