L’ imbarazzo del referendum
Tra pochi giorni si vota per il referendum confermativo sul taglio dei parlamentari.
Il dibattito è sottotono, ma la cosa più incredibile è che i partiti non si espongono, temporeggiano, sono in imbarazzo. Lo fanno semplicemente perché vogliono prendere la posizione vincente.
In molti sarebbero per il no in quanto l’ approvazione delle riforma costituzionale è figlia del più superficiale populismo a cinque stelle.
La riduzione del numero dei parlamentari ,lungi dall’essere la soluzione di tutti i problemi, porta , infatti, soltanto un’impercettibile riduzione della spesa pubblica.
In compenso, senza una riforma complessiva e strutturale ( che non si vede all’ orizzonte) crea molti problemi: a)di rappresentanza; b) di funzionamento del Parlamento, soprattutto per quanto riguarda l’ attività delle commissioni .
Ma , dire apertamente di votare no potrebbe significare intestarsi una sconfitta ed anche attirarsi il faro mediatico dell’impopolarità.
Purtroppo, quello che sta accadendo è la fotografia del modo di intendere la politica oggi.
Non si prendono le posizioni che si ritengono giuste e che sono inserite in un progetto complessivo, ma si sceglie la linea che, al momento, si ritiene più conveniente.
Le contraddizioni non sono un problema, anche perché la abitudine è quella di dire tutto ed il contrario di tutto.
Buona settimana.
COPYRIGHT E FOTO Roberto Cota