La dissoluzione del PD.

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa.
La dissoluzione del PD. Renzi ha sempre lavorato a questo obiettivo perché probabilmente si rendeva conto che il PD richiamava alla mente la sinistra, destinata ad essere elettoralmente minoritaria.
Stanco di perseguire l’obiettivo dall’interno del partito, ha deciso di fondarne uno nuovo. Addirittura oggi, secondo i renziani, il partito nel nome del quale sino a ieri hanno governato è diventato il partito delle tasse ! Per quanto riguarda, poi, gli odierni esponenti di Leu, alcuni storici leader dello stesso PD, avevano già fatto la loro parte abbandonando il partito prima delle elezioni del 2018,in questo caso perché volevano restare ortodossi alla sinistra.
Così cristallizzando la loro vocazione minoritaria .Oggi, l’operazione di dissoluzione (parlo con riferimento alle identità politiche e con rispetto verso le persone) parrebbe completarsi con l’ alleanza tra PD e i 5S. Già, perché la stessa viene vista da Zingaretti & C come qualcosa di strutturale, probabilmente anche un modo per restare in partita alle elezioni amministrative.
Forse, i dirigenti del partito sperano nel medio/lungo periodo di mangiarsi i 5S, sicuramente meno avvezzi alle dinamiche dei palazzi. Sperano di recuperare un po’ di bacino elettorale.
La realtà però è che oggi l’ identità del PD appare più che altro caratterizzata dalla propensione a stare al potere ad ogni costo, che ha cortissimo respiro.
La dissoluzione del PD: a distanza di diversi anni possiamo dire che questo antico obiettivo di Berlusconi e del centrodestra si sta realizzando.
La nuova stagione, appurato che gli italiani non sono di sinistra, sarà caratterizzata dal tentativo di occupare in qualche modo gli spazi politici del centrodestra Ovviamente occorrerà guardarsi dai tranelli. Buona domenica e buona settimana.
Copyright Roberto Cota