La Camera approva. Caos nei Comuni.
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa.
Dai resoconti parlamentari di questi ultimi giorni si ha la conferma che è stato licenziato dalla Camera il testo della legge sul consumo del suolo.
L’unica significativa novità che risulta essere stata introdotta è che basterà la presentazione della richiesta di approvazione di uno Strumento Urbanistico Esecutivo perché scatti l’esclusione dalla moratoria. In precedenza, invece occorreva che lo stesso fosse accolto o adottato: con un trattamento evidentemente irrazionale rispetto al fatto che invece per le pratiche di permesso di costruire bastava la presentazione del progetto.
Nella formulazione del testo vi è però un grosso errore per cui, stando a quanto dice la norma, i Comuni non potranno più adottare ed approvare Strumenti Urbanistici Esecutivi di iniziativa pubblica, perché questa fattispecie non è stata prevista.
Per il resto restano:
- La moratoria totale di tre anni;
- La successiva moratoria attenuata nella misura del 50% del consumo suolo registrato nei cinque anni antecedenti l’approvazione della legge;
- Il meccanismo farraginoso di applicazione delle discipline di riduzione,
- Il travolgimento delle autonomie dei Comuni che possono vedere la Regione provvedere lei ad individuare le zone di recupero,
- I blocco dell’attività edilizia se i Comuni non si adeguano alle nuove limitazioni.
In questo senso provvederemo con una serie di iniziative: informative ai sindaci, conferenze, presentazione di interpellanze ai consigli comunali w la formalizzazione di quali e quante aree inserite nel PRGC resterebbero bloccate a causa della nuovo legge.
Copyright Diego Sozzani