Le considerazioni del portavoce provinciale Gianni Mancuso.
Novara, 1 febbraio 2016
Sono convinto che sia segnale di maturità ed onestà intellettuale riconoscere l’esistenza di eventuali problemi, al fine di poterli affrontare al meglio e superarli. In quest’ottica, è cosa nota che dopo il fallimento del progetto del Popolo delle Libertà, Fratelli d’Italia, Lega Nord e Forza Italia abbiano avviato a Bologna un percorso che ha l’ambizione di voler rappresentare e dare voce alla maggioranza degli italiani, che hanno un sentire di centrodestra, ma la sintesi delle varie posizioni non è ancora stata individuata.
Questa situazione viene replicata nelle varie realtà locali, dove purtroppo alle dinamiche politiche si legano le vicende umane e le legittime aspirazioni dei vari volti della politica locale, determinando anche tensioni che da un lato non fanno bene al centrodestra e dall’altro, cosa sicuramente più importante, non interessano ai cittadini. La situazione novarese va letta esattamente in quest’ottica.
In vista della tornata elettorale della prossima primavera, è stato anche avviato un tavolo nazionale chiamato ad affiancare i rappresentanti locali nell’individuazione dei candidati sindaco nei capoluoghi.
In coerenza con questa impostazione, anche a livello locale i rappresentanti dei partiti hanno avviato due settimane fa un percorso di confronto per individuare la proposta migliore da sottoporre ai cittadini; in quella sede, è parimenti emerso come la candidatura di Alessandro Canelli proposta dalla Lega Nord, per due partiti su tre, non abbia quel valore aggiunto di sintesi tra le varie anime del centrodestra necessario per vincere le prossime elezioni.
Ho avuto la fortuna di partecipare e portare il contributo mio personale e di Alleanza Nazionale alla vittoria di Massimo Giordano nel 2001, che fu una vittoria di tutta una coalizione e non di un partito solo, e che ha oggettivamente rappresentato una stagione unica per entusiasmo, partecipazione e risultati a cui tutti dovremmo oggi ispirarci.
Tra i vari motivi che portarono alla nascita, oltre tre anni fa, di Fratelli d’Italia c’era sicuramente il tema legato alla selezione della classe dirigente: da Destra abbiamo sempre creduto nella meritocrazia, nell’onestà e nella valorizzazione delle diverse capacità, non già nelle simpatie e nel servilismo. Abbiamo per primi proposto le primarie come una delle possibili risposte alla crisi del centrodestra, ma anche qui occorre chiarezza: non essendo normate da una legge, questo strumento deve essere condiviso ed oggetto di un accordo sulle regole e le modalità, al fine di evitare il replicarsi di scene ridicole come accaduto in casa PD dove hanno votato interi campi nomadi e truppe cammellate varie.
In conclusione, sono convinto che per il bene dei novaresi sia opportuno che tutti abbassino i toni e si impegnino a riscoprire le ragioni dello stare insieme per mandare a casa quella che sarà ricordata come la peggiore amministrazione che Novara abbia mai avuto.
Copyright Gianni Mancuso, portavoce provinciale di Fratelli d’Italia