L’autonomia è il futuro, unica via per l’Europa dei popoli.
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa.
Le riunioni dei capi di Stato e di Governo nei vertici Ue assomigliano sempre di più alle riunioni del consiglio di amministrazione di una banca.
Gli stati nazionali ed i loro vertici rappresentano, forse, i grandi interessi, ma non rappresentano più adeguatamente le istanze dei cittadini e dei territori.
Anche per questo l’Europa pullula di movimenti e di istanze autonomiste che sono diventati maggioritari o comunque sono usciti allo scoperto.
A casa nostra dal referendum che si è celebrato il 22 ottobre in Lombardia e Veneto è arrivato un segnale politico fortissimo allo stato centrale.
La portata del referendum, per questo, è stata minimizzata dai mezzi di informazione e dalla politica.
La questione settentrionale ed il tema dell’autonomia regionale dovrebbero essere essere al centro dei programmi politici; sarebbe un errore se i partiti non lo facessero, soprattutto per quanto riguarda il Centrodestra che, invece, ha le carte in regola per sventolare questa bandiera.
Imboccare questa direzione vuol dire essere lungimiranti e moderni anche perché la politica del dibattito del giorno è un fuoco di paglia destinato a spegnersi.
Senza contare il fatto che, se vogliamo davvero essere cittadini d’Europa, gli steccati degli stati nazionali sono difficili da immaginare.
Ieri a Chignolo si è parlato di futuro, non di passato.
Buona domenica e buona settimana.
Copyright Roberto Cota