Un caso limite.
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa.
Le immagini di Dj Fabo non sono un buono spot per chi vuole difendere il valore della vita umana secondo una impostazione politica e culturale assolutamente condivisibile.
Non è neppure una buona mossa quella di arroccarsi in una battaglia ideologica pro o contro Cappato o pro o contro la nuova protagonista mediatica del caso, la pm Siciliano.
Quello di Fabo è un caso limite e di fronte a casi come questo ci si deve fermare perché il primo modo per difendere il valore della vita è quello di non prestarsi a sue strumentalizzazioni.
Cappato è un intelligente provocatore e con la celebrazione del processo la giustizia è caduta nella trappola della provocazione.
Tanto che oggi Cappato può dire che piuttosto che un’assoluzione che sancisca la irrilevanza del suo apporto, per lui sarebbe preferibile una condanna.
Non si sarebbe mai dovuti arrivare al processo perché in questo caso una condanna non è sostenibile prima di tutto agli occhi dell’opinione pubblica.
I casi limite non vanno mai presi come riferimento e vanno trattati con rispetto, piuttosto occorre concentrasi su una battaglia politica e culturale che rimetta la vita umana al vertice del nostro sistema di valori, a cominciare dalla introduzione di misure a sostegno delle famiglie, della disabilità e degli anziani non autosufficienti.
Buona domenica e buona settimana.
Copyright Roberto Cota