Il diritto negato.
Il Parlamento della Catalogna ha deciso: il 1 ottobre si svolgerà il referendum con il quale i cittadini catalani saranno chiamati a dire se vogliono l’indipendenza dalla Spagna.
Si tratta di una cosa seria.
Innanzitutto, perché quando un Parlamento legittimamente eletto vota una legge (peraltro senza neanche un voto contrario) non siamo di fronte ad una semplice rivendicazione politica, ma ad un atto istituzionale in piena regola.
Poi, il movimento indipendentista in Catalogna è profondamente radicato nella società, tanto da aver attecchito trasversalmente nelle più diverse categorie sociali e produttive.
Ancora, in Catalogna si respira una forte aria identitaria, tanto che la Spagna viene percepita come diversa e distante.
Il Governo di Madrid, dopo aver lasciato che la situazione degenerasse fino a questo punto senza dare risposte politiche, oggi vuole mettere fuorilegge il referendum e far processare tutti quelli che vi collaboreranno, Presidente della Generalitat in testa.
E’ un fatto molto grave che sta avvenendo quasi nel disinteresse generale nel cuore di quella che dovrebbe essere l’Europa democratica dove, appunto, per prima cosa dovrebbe essere riconosciuto il sacrosanto diritto all’autodeterminazione.
Buona domenica e buona settimana.
Copyright Roberto Cota