L’On. Giovanni Falcone (Pd): “adottare misure concrete per tutelare i lavoratori italiani”.
Riceviano e pubblichiamo il comunicato stampa.
Interrogazione a Gentiloni.
Adottare misure concrete per tutelare i lavoratori frontalieri italiani. Lo chiede il deputato Pd Giovanni Falcone al ministro degli Affari esteri Gentiloni, in un’interrogazione, per fronteggiare la situazione di grave disagio che si è creata per i lavoratori italiani frontalieri dopo il referendum di settembre scorso approvato dagli elettori del Ticino che ha stabilito di privilegiare sul mercato del lavoro chi vive sul territorio rispetto a chi viene dall'estero.
Spiega Falcone: “Il referendum dice anche che nessun cittadino del territorio del Ticino venga licenziato a seguito di una decisione discriminatoria di sostituzione della manodopera indigena con quella straniera . Inoltre , la portavoce della Commissione europea Margaritis Schinas, ha sottolineato che il risultato non renderà più facili i negoziati già in corso e il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker ha ribadito che nel contesto svizzero la libertà di circolazione dei lavoratori è fondamentale”. “Tuttavia - continua il deputato Pd - nonostante un forte apprezzamento dei lavoratori stranieri, e quindi italiani, da parte delle aziende ticinesi, per la loro elevata professionalità, la direzione politico-sociale verso cui il Ticino, ma anche l'intera Svizzera, si sta orientando sembra, invece, manifestare una sempre più crescente insofferenza verso questi lavoratori.
L'applicazione del voto referendario, dunque, potrebbe avere delle gravissime ripercussioni sui lavoratori frontalieri italiani e causare una grave frattura con la Confederazione che potrebbe inficiare anche i vantaggi derivanti da accordi Unione europea-Svizzera”.
“Chiediamo, quindi, al Governo – conclude Falcone - iniziative nei confronti della Confederazione svizzera per fronteggiare queste misure in contrasto con l'accordo europeo sulla libera circolazione delle persone del 1999 e di sollecitare l'Unione europea per un'azione nei confronti della Confederazione svizzera per il riconoscimento della libera circolazione, della parità di trattamento e della protezione sociale dei lavoratori frontalieri nell'Unione europea”.
Roma, 6 ottobre 2016
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