Parte da Galliate l’iniziativa del Popolo della Famiglia di informazione sulla campagna dei Radicali, che rischia di essere la pietra tombale della società italiana. Spieghiamo perché.
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa.
Ha preso il via domenica 8 ottobre 2017, a Galliate, l’iniziativa di informazione promossa da Il Popolo della Famiglia Novara e VCO per mettere in guardia la cittadinanza circa le conseguenze di una eventuale approvazione di quanto richiesto dai Radicali con la loro campagna “Ero straniero”.
Vediamo prima di tutto cosa sostiene questa campagna, che punta a raccogliere entro fine ottobre le firme necessarie per poter sottoporre all’attenzione del Parlamento alcune modifiche all’attuale regolamentazione dei flussi migratori (legge Bossi-Fini). In sintesi l’iniziativa propone:
1) Abbattimento delle “quote d’ingresso” per cittadini extracomunitari: si tratterebbe di un’autentica sciagura per l’Italia, che già adesso è in evidente crisi nel gestire l’ingente flusso migratorio in arrivo sulle coste italiane. Se si desse questo “via libera” la situazione esploderebbe;
2) Eliminazione del reato di clandestinità: se poi aggiungiamo questo, cioè l’eliminazione di qualsiasi rischio di rimpatrio per tutti gli immigrati, in qualunque modo raggiungano il territorio italiano, ecco che il rischio di cui al punto 1) diventa una certezza! In questo modo si realizza il piano di sostituzione etnica del popolo italiano, come confermato dalle motivazioni che gli stessi Radicali adducono alla loro proposta: sostengono cioè che gli immigrati sono necessari per sopperire al gap negativo che il numero di italiani subirà nei prossimi decenni. Ma non sarebbe più sensato e naturale sostenere le famiglie italiane, incentivandole a fare più figli?
3) Fornire agevolazioni varie all’accesso al lavoro per gli immigrati: risulta quantomeno anomalo che in un Paese con la disoccupazione all’11.5% e la disoccupazione giovanile al 37% – cioè in un Paese che evidentemente non è in grado di fornire le condizioni per l’accesso e il mantenimento del lavoro ai propri cittadini – si vogliano creare condizioni privilegiate per una fetta residua di persone (circa l’8% della popolazione), creando in questo modo una paradossale “discriminazione al rovescio”;
4) Accesso ai benefici previdenziali anche sotto ai 20 anni di contribuzione minimi attuali in caso di rimpatrio volontario: tutti i massimi dirigenti dell’INPS abbiano lanciato l’allarme sulla non sostenibilità del sistema previdenziale italiano, col serio rischio che in un futuro non molto lontano l’INPS non sia più in grado di erogare le pensioni. È pensabile, in questo quadro, un ulteriore e gratuito aggravio del sistema previdenziale?
Per questo il Popolo della Famiglia si sta attivando per fornire un’informazione completa ed oggettiva ai cittadini, cosicchè non finiscano per essere ingannati dagli slogan buonisti dei Radicali, ancora una volta protagonisti di una campagna mortifera per il Paese.
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