Uno stato sempre più accentratore che penalizza gli enti locali.
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa.
Sbaglia chi diserta alcuni eventi etichettandoli con troppa superficialità come mera propaganda elettorale. Lo sanno bene quanti hanno preso parte all'incontro svoltosi ieri sera all'Albergo Italia che ha avuto protagonisti il Prof. Luca Antonini, padre del Federalismo Fiscale, il Sen. Gaetano Quagliariello, ex presidente della commissione che dette il via al ridisegno istituzionale, e la Consigliera Regionale, vice presidente della Commissione Lavoro. La riforma istituzionale, la buona politica e il federalismo fiscale sono stati i temi su cui si è dibattuto nell'ottica di una concreta attività di gestione dell'ente pubblico.
A moderare il sindaco di Oleggio, Massimo Marcassa che ha subito sottolineato come la riforma istituzionale, così come evoluta rispetto al disegno iniziale, abbia complicato non poco la vita dei sindaci: i tagli lineari e le nuove normative in materia di bilancio hanno quasi del tutto bloccato la capacità di spesa e azione degli enti locali.
"Quello cui abbiamo assistito - lamenta il Prof. Antonini che fu a capo del pool di "saggi" incaricati di stendere il progetto di riforma istituzionale - rispetto al progetto inizialmente presentato è un sistematico indebolimento dell'idea che per noi stava alla base dell'impianto legislativo: l'attuazione di un federalismo istituzionale ridisegnato sulle nuove esigenze di una società che dal 1945 ad oggi è cambiata profondamente. Su quest'asse, per esempio, furono sacrificate le province, così come avrebbero dovuto esser riviste per esempio anche le regioni a statuto speciale. L'impianto era preciso e andava a sanare diseguaglianze, a ottimizzare le risorse, a regolare bilanci troppo "gonfiati" promuovendo quelli più "virtuosi". Quello che è successo dopo è sotto gli occhi di tutti: le province sono state abolite ma non sono state riassegnate le competenze, i tagli lineari hanno penalizzato i comuni virtuosi, regioni con apparati e capacità di spesa sovradimensionati, continuano a spendere al di sopra delle possibilità dell'economia di stato, a discapito di chi anche grazie alla spending review ha operato tagli e ottimizzazioni con senso di responsabilità. Il federalismo fiscale se non è morto è quantomeno agonizzante e con lui i molti progressi che negli ultimi anni erano stati compiuti".
Gli fanno eco Gaetano Quagliariello che a quella riforma aveva lavorato e che oggi la vede stravolta dalle fondamenta e la Consigliera Regionale Claudia Porchietto: "Quello cui stiamo assistendo è un lento inesorabile ritorno al centralismo, peggio, alla scomparsa della democrazia: lo si vede nei modi in cui il Governo Renzi porta avanti le sue riforme, a colpi di fiducia, senza discussione, proprio su quelle tematiche su cui più ci sarebbe da discutere. Lo si vede nella bozza di legge elettorale che ci è stata proposta destinata ad azzerare gli equilibri a mettere pericolosamente in mano tutto ad una sola parte".
"Non considero la Costituzione intoccabile - conclude Quagliariello - ma considero assurdo accettarne una riforma insensata".
"Il tema sarà oggetto di futuri incontri - annuncia il candidato sindaco Daniele Andretta - e dovremo fare in modo che la gente comprenda davvero il significato di questo referendum. Per quello che riguarda invece la fiscalità dell'ente pubblico confido si possa invertire il trend degli aumenti delle imposte e dei tributi attuato nell'ultimo quinquennio, senza peraltro che ciò abbia minimamente inciso sulla qualità dei servizi offerti che sono, al contrario diminuiti per qualità e quantità. Penso a operazioni di contenimento della spesa ed ottimizzazione delle risorse, attuando percorsi virtuosi per venire incontro soprattutto alle esigenze delle famiglie, delle aziende e delle persone in difficoltà. La morosità colpevole dovrà essere perseguita senza sconti, mentre dovranno essere attuati piani di rientro sostenibili nei confronti dei morosi incolpevoli: gli spunti per un fisco "amico" sono ben radicati nel nostro programma nonostante la consapevolezza dello stato in l'amministrazione uscente lascerà le casse comunali e il bilancio"
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