Grande apprezzamento per la conferenza dell’avv. Gianfranco Amato, che ha affrontato il delicato e attualissimo tema del gender, declinandone caratteristiche e applicazioni pratiche, mostrando con fatti e documenti come sia penetrato anche in Italia.
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa.
Si è tenuta martedì 28 novembre 2017 presso la Sala Polivalente “San Carlo” dell’Oratorio di Arona, in via Don Minzoni, 17 la conferenza dell’avv. Gianfranco Amato, presidente di “Giuristi per la vita”, dal titolo “Maschio e Femmina Dio li creò”.
Dopo una breve introduzione del presidente del Popolo della Famiglia Novara e VCO, Alberto Cerutti, che ha ricordato le ragioni dell’impegno dell’Associazione e del movimento politico, a difesa della vita, della famiglia e dei diritti dei più deboli, la parola è passata all’avv. Amato, che per circa un’ora ha intrattenuto la platea, sciorinando una serie di fatti sul gender che hanno riscontrato grande interesse e preoccupazione tra i presenti.
Amato ha dapprima ricordato cosa è la teoria gender, che molti confondono con l’educazione sessuale o con la parità di genere o con l’omosessualismo: il gender consiste nel non riconoscere il dato biologico oggettivo ma nel considerare l’appartenenza al genere una scelta soggettiva che può essere cambiata anche più volte al giorno.
Reduce da una tournee di conferenze in Cile, Amato ha osservato come tutte le proposte di legge in fase di discussione nei paesi dell’America Latina riguardo al tema del gender siano del tutto identiche le une alle altre, uguali alla lettera, fino alla virgola. Chi è allora a scrivere queste leggi? L’ONU, come testimoniato da una ex funzionaria ONU, la dottoressa Amparo Medina, in numerose conferenze di cui Amato ha mostrato alcuni spezzoni.
L’avvocato ha poi tratteggiato a brevi linee le idee della principale ideologa del gender, Judith Butler e di come queste idee stiano attecchendo in Italia, con incontri, libri e conferenze organizzate a suo nome.
Uno strumento essenziale utilizzato nella pratica per agevolare la “disforia di genere” sono le iniezioni di farmaci che bloccano gli ormoni, così da ritardare lo sviluppo dei maschi e delle femmine in età puberale: non solo in America e nel Regno Unito, dove il fenomeno dilaga, ma anche in Italia, dove alcuni anni fa la notizia finì su tutti i giornali perché la Regione Toscana voleva avviarne la pratica.
E anche in una trasmissione autorevole come “Superquark” un medico ha sostenuto come opportuna questa pratica per affrontare la questione dei cosiddetti bambini transgender.
Quale l’obiettivo? Creare un individuo “fluido” senza personalità né identità né radici: isolato e quindi manipolabile, consumatore perfetto alla mercé del potere.
Amato ha dunque “strigliato” la platea, chiedendo dove erano loro quando tutto questo succedeva? Ricordando come di fronte ad un’avanzata come questa non si può dire di non sapere, e che ognuno è chiamato a prendere una posizione chiara.
Molti altri temi sono stati poi toccati, dalle leggi in discussione in Parlamento, come quella per la legalizzazione dell’incesto, che in altri Paesi è già realtà, alle teorie sul “poliamore”.
Molte domande alla fine della serata, che attestano l’interesse vivo da parte della platea aronese al riguardo.
Una serata che sicuramente rimarrà nella memoria di tutti i presenti, e che potrà essere l’inizio di un cammino.
Associazione Popolo della Famiglia
Novara – Verbano Cusio Ossola