L'evento culturale, organizzato dall'Associazione Amici del Parco della Battaglia Onlus, si svolgerà giovedì 15 marzo alle ore 17,15 presso all’Archivio di Stato di Novara.
Appuntamento di apertura di “Novara Risorgimentale 2018” giovedì 15 marzo alle ore 17,15 presso il Salone Giuseppe Adolfo Amelio dell’Archivio di Stato di Novara, in corso Cavallotti 15/b.
Si tratta della tavola rotonda Le sconfitte che hanno fatto l’Italia: Novara 1849, Custoza 1866, Caporetto 1917.
L’Associazione Amici del Parco della Battaglia Onlus, che organizza l’evento, ha volutamente e quasi provocatoriamente messo in relazione il centenario della vittoria nella Grande Guerra con le gravi disfatte che l’hanno preceduta, sia nell’immediato (Caporetto), sia nel percorso che ci ha consegnato l’Italia nei suoi confini quasi definitivi (Novara e Custoza).
L’idea è quella di porre in evidenza le costanti e le differenze tra i tre episodi bellici, accomunati in ogni caso da conseguenze meno tragiche rispetto agli esiti sul campo e riassumibili, anzi, in significativi passi avanti nel processo di formazione della nazione italiana: dopo Novara, il decennio cavouriano e l’avvio dell’unità d’Italia; dopo Custoza, l’acquisizione di Veneto e Friuli (e, in prospettiva, di Roma e del Lazio); dopo Caporetto, la resistenza sul Piave e sul Grappa, Vittorio Veneto e l’acquisizione di Trento e Trieste (ma anche di Sudtirolo, Istria e parte delle coste dalmate).
A discuterne – anche con il pubblico – stimolati da Eleonora Groppetti (giornalista, ma anche competente nelle problematiche della storia moderna e contemporanea), saranno: Paolo Cirri, segretario degli Amici del Parco della Battaglia e presidente della Società Storica Novarese, per la sconfitta di Novara del 23 marzo 1849; Marco Scardigli, storico, autore di numerosi saggi in materia militare e sociale oltre che di romanzi di successo su base storica, per il rovescio di Custoza (VR) del 24 giugno 1866; Paolo Gaspari, grande esperto del disastro di Caporetto (dal 24 ottobre al 12 novembre 1917), da lui studiato sui documenti e su migliaia di memoriali di soldati e ufficiali, fondatore della Gaspari Editore di Udine, casa editrice specializzata in pubblicazioni di storia della Grande Guerra.
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