Ricorre il 400° anniversario della morte. Scrisse la “Novaria seu de Ecclesia novariensi. Libri duo. Primus de locis, alter de episcopis. Carolo episcopo novariensi auctore”.
Il 6 ottobre ricorre il 400° anniversario della morte di Carlo Bascapè, uno dei vescovi di Novara più amato, avendo lasciato esempio di cristianità, ma soprattutto un operato di riforma che segnò una svolta nella nostra diocesi.
In un difficile periodo storico, essendo nato il 25 ottobre 1550 a Melegnano dall’illustre e nobile famiglia “a Basilica Petri”, ottenute stima e fiducia da Carlo Borromeo, insediato sulla cattedra novarese, seguì le sue orme lavorando intensamente e visitando tutte le parrocchie della diocesi come nessuno prima di lui fece.
Disponiamo pertanto di oltre 40 tomi delle relazioni dettagliate degli “Atti di visita”, in cui descrisse non solo la vita religiosa della singola comunità, ma prestò particolare attenzione alla parte artistica dei luoghi sacri e soprattutto fece emergere il lato umana nel considerare le varie situazioni dei parrocchiani e dei preti.
Scrisse la “Novaria seu de Ecclesia novariensi. Libri duo. Primus de locis, alter de episcopis. Carolo episcopo novariensi auctore.” stampata in Novara da G. Sesalli nel 1612 e messa a disposizione di ogni parroco.
Per facilitarne la comprensione nel 1878 l’avv. cav. Giuseppe Ravizza lo ripubblicò col testo tradotto in italiano, intitolandolo “La Novara sacra del vescovo venerabile Carlo Bescapè”.
Sabato 26 settembre è stata presentata la nuova traduzione dell’opera “Novaria”.
Amante dell’arte e dell’architettura, Carlo Bascapè fece costruire quel gioiello del barocco rappresentato dalla chiesa di San Marco, nel centro di Novara, che la scelse quale sede per la congregazione dei Barnabiti e come suo luogo di sepoltura.
Le sue spoglie infatti riposano in una cappella laterale dedicata a San Carlo Borromeo, che è arricchita da una splendida tela dipinta dal Moncalvo rappresentante la “Processione del Chiodo” in cui sono raffigurati entrambi i prelati.
Sebbene fosse stato un vescovo non pienamente apprezzato in tempi difficili di rinnovamento, i suoi successori vollero confrontarsi continuamente con la vastità del suo operato ed i fedeli novaresi si sono sempre augurati di riavere come presule un’anima profondamente sensibile e coraggiosa come quella del venerabile Carlo Bascapè.
copyright Riccardo Pezzana Sara