Non è una malattia, ma una fase della vita femminile
La menopausa è una fase fisiologica della vita di una donna che mediamente fa la sua comparsa tra i 45 e i 55 anni di età anche se ci sono casi in cui può comparire prima o dopo quest’età e che porta alla cessazione del ciclo mestruale e all’infertilità con sintomi che vanno dalla sudorazione notturna alle vampate di calore.
Dal punto di vista biologico c’è una riduzione di produzione, da parte delle ovaie, di progesterone e degli estrogeni che sono gli ormoni femminili più conosciuti.
Dal punto di vista psicologico la perdita della fertilità potrebbe rappresentare per la donna un momento delicato perché coincide con l’impossibilità di concepire nuovamente o di avere un figlio. Il calo dell’umore, infatti, può essere connesso proprio a questo aspetto oltre che alla fisiologica perdita di certi elementi fisici. Spesso si verifica anche un calo della libido ed una difficoltà di concentrazione che porta la donna a sentirsi completamente fuori fase e fuori binario.
Dal punto di vista fisico, la menopausa può avere delle conseguenze molto importanti quali l’aumento di peso, la secchezza della pelle e dei capelli, la riduzione della muscolatura: tutto questo è causato dal fatto che, venendo a mancare gli ormoni, si modificano anche i tessuti. Inoltre la menopausa può portare all’aumento della pressione arteriosa e un maggiore rischio di fratture.
Ecco perché bisogna iniziare a mangiare in modo diverso da prima
Ma quali sono gli aspetti a cui bisogna fare maggiormente attenzione dal punto di vista alimentare?
Il primo è legato al fatto che la mancanza di estrogeni altera la capacità di calcificazione delle ossa con la seria conseguenza di osteoporosi. È fondamentale dunque che si mantenga stabile sia livello minerale del calcio, sia il livello vitaminico della vitamina D, quindi la quantità presente nel corpo non deve essere inferiore ai 1200/1500 milligrammi al giorno di Calcio e non inferiore ai 10 microgrammi al giorno per ciò che concerne la Vitamina D.
La dieta non deve essere troppo povera, ma deve fornire i giusti nutrienti nelle adeguate quantità. Si deve cercare di inserire non più del 25% di grassi che, fornendo lipidi buoni per la salute, svolgono una funzione preventiva per diverse patologie. Questi ultimi elementi, inoltre, forniscono anche il 30% delle energie necessarie alla donna per svolgere le proprie attività giornaliere
È bene non trascurare gli spuntini perché non permettono di arrivare ai pranzi principali troppo affamate
A cena, bisogna restare più leggere quindi ok alle verdure e a cibi a basso contenuto di grassi.
Infine, può essere utile inserire nell’alimentazione fitosteroli o estrogeni vegetali (come i legumi) così da ridurre ansia, irritabilità, sudorazioni o insonnia così anche il livello dell’umore si stabilizza.
COPYRIGHT DP