Secondo una ricerca condotta dall’Istituto di Demoscopia di Allensbach, Germania il 62% della popolazione femminile interessata dalla perdita dei capelli considera l’indebolimento della chioma una questione molto seria, più grave e imbarazzante di rughe e cellulite, tanto che le donne dichiarano di essere disposte a tutto pur di non vedere più capelli su pettine e cuscino.
Il Professor Franco Buttafarro, Chirurgo plastico, Dermatologo e Tricologo membro della SITRI chiarisce che “ il capello non è vivo ma è il prodotto di una cellula viva. Il capello è fatto di cheratina, una proteina senza nucleo, esattamente come le unghie, difatti quando si tagliano capelli e unghie non si avverte dolore e non c’è sanguinamento Il tessuto vivente del capello è il bulbo pilifero che, a sua volta, dipende da un altro tessuto vivente che è il cuoio capelluto. Il bulbo nasce, cresce e produce centinaia di capelli (in media nell’uomo uno ogni due anni e mezzo, nella donna uno ogni quattro/cinque anni) in un terreno di coltura che è il cuoio capelluto. Se il capello diventa più sottile e fragile, se ha delle alterazioni, se non cresce più, bisogna ricercare la causa nello stato di salute del bulbo e/o del cuoio capelluto
Contrariamente a quanto si pensa, non è importante il numero di capelli che si perdono in una giornata quel che conta invece è che vengano sostituiti.
Anche se perdessimo quotidianamente solo tre capelli, infatti, basterebbe che non venissero sostituiti per avere un diradamento importante fino alla calvizie.
Come si fa a sapere quanti capelli crescono e quanti ne cadono? Si chiede al dermatologo tricologo che può usare il tricogramma che analizza la struttura di bulbo e capello al microscopio, la tricoscopia per osservare il cuoio capelluto e i capelli attraverso il dermatoscopio e il pull-test che valuta il numero di capelli rimasti tra le dita e le condizioni del bulbo dopo aver fatto scorrere la mano fra i capelli del paziente e tirando leggermente i capelli con le dita. Incrociando i dati degli esami si riesce a monitorare il processo di caduta in atto, permettendo una terapia più mirata ed efficace.
Con la menopausa all’organismo femminile vengono a mancare alcuni ormoni, in particolare gli estrogeni, che rivestono un ruolo importante sul metabolismo dell’organismo e sulla trofia dei tessuti, compresi i bulbi dei capelli, che possono risentire di questa carenza. Dai 50 anni in poi, il ciclo di vita del capello rallenta e i capelli diventano più fragili e sottili, potrebbero apparire meno luminosi, perdere il colore e diventare più secchi.
Tra i rimedi anti-caduta dei capelli ci sono un’alimentazione equilibrata ricca dei nutrienti indispensabili alla salute del bulbo pilifero e del cuoio capelluto, poi un pool d’integratori mirati, trattamenti topici galenici e/o cosmetici e trattamenti medico/estetici. In accordo col ginecologo si può valutare anche di adottare la terapia ormonale sostitutiva.
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