Comprare è bello, ma….
Fare shopping è uno dei modi migliori – per una donna – per tirarsi su di morale e non importa se non si hanno grandi disponibilità economiche perché oggi, grazie all’online, si può comprare tutto a prezzi talvolta irrisori.
Ma cosa spinge le donne a riempire gli armadi di capi che magari non metteranno mai o che metteranno al massimo una volta sola e/o di oggetti che non servono e che verranno probabilmente buttati via o regalati?
Comprare diventa un rimedio contro la noia, il senso di vuoto e, talvolta , la depressione: è un tentativo di regolare i propri affetti, di divertirsi , di mantenere “alta” la propria immagine fisica, infatti al primo posto tra gli oggetti della "febbre da acquisto", ci sono i capi d'abbigliamento, seguiti da cosmetici, scarpe e accessori : tutti elementi riconducibili , appunto, all'immagine.
Chi è più soggetto all’acquisto d’impulso?
Chi è attirata dagli acquisti a causa dell'angoscia emotiva;
Chi è costantemente alla ricerca dell'oggetto perfetto;
Chi ama sentirsi considerare una consumatrice che può spendere senza problemi;
Chi è a caccia di grandi affari e acquista cose solo perché sono in offerta;;
Chi compra ogni singolo elemento di un'intera collezione o lo stesso oggetto in ogni sua variante (colore, stile, ecc)
Chi vuole essere sempre considerata elegante, abbiente, bella, alla moda
Quando possiamo considerare “compulsivo” il nostro impulso a comprare ?
Quando:
il denaro investito per lo shopping è eccessivo rispetto alle proprie possibilità economiche;
gli acquisti si ripetono più volte in una settimana o addirittura al giorno
non si compra per bisogno o perché piace, ma si copra “per comprare” quindi non importa il tipo di acquisto , possono essere abiti, CD, profumi, lampade o prosciutti e non si riesce a rinunciare neppure se si sa perfettamente che non serviranno;
comprare risponde a un bisogno che non può essere soddisfatto in altro modo , per cui il mancato acquisto crea pesanti crisi di ansia e frustrazione;
la dedizione agli acquisti compare come qualcosa di nuovo rispetto alle solite abitudini
Quali sono i rischi dello shopping compulsivo?
Stress, interferenze con il funzionamento sociale e lavorativo, disagi familiari e coniugali e gravi problemi finanziari.
Inoltre, molto spesso sorgono sensi di colpa in seguito all'acquisto di oggetti che, il più delle volte, vengono messi da parte, regalati o addirittura buttati via.
Come si può combattere questa dipendenza?
Riconoscendo di avere un problema. Ammettere il comportamento e rendersi conto che è un vero e proprio impedimento nella vita di tutti i giorni è già metà del percorso
Annotando quello che si compra , quando, dove e scrivendo anche i prezzi. In questo modo si avrà una chiara definizione di come è realmente il nostro comportamento
Cercando di capire se lo shopping è un tentativo di riempire un vuoto nella vita, che potrebbe invece essere risolto in altri modi con uno stile di vita diverso
Cercando il motivo che spinge all’acquisto : il prezzo conveniente? La noia? Il fatto che quel determinato capo od oggetto sia unico? Il fatto che possa essere uno status symbol? Il fatto che sia una copia perfetta di un originale? Il fatto che così “si fa scorta”? Ecc.
Portando solo la quantità di denaro in contanti che si può spendere lasciando a casa la carta di credito e il bancomat per evitare la tentazione di superare il limite dato che si tende generalmente a spendere il doppio quando si fanno acquisti con la carta di credito o di debito invece che in contanti.
Aspettando almeno 30 minuti prima di fare un acquisto, soprattutto se è un negozio online e non c’è una commessa che “spinge”.
Trovando un altro impegno gratificante e soddisfacente che coinvolga al punto di far perdere del tutto il senso del tempo Non è importante il cosa, ma il livello di coinvolgimento che si ottiene
Resistendo a tutti i costi alla tentazione di comprare online cambiando immediatamente pagina appena compare una pubblicità che possa coinvolgere.
Provando con la terapia cognitivo-comportamentale (TCC) con uno specialista: si tratta di un approccio che aiuta a riconoscere e affrontare alcuni pensieri associati allo shopping. La terapia aiuta anche a dare meno valore ai fattori motivanti estrinseci, come il desiderio di apparire benestante e di successo, e dare invece più valore ai fattori intrinseci, come stare bene nei propri panni e mantenere relazioni arricchenti con i propri cari.
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