Una bella sfida!
Per una donna ordinata è quasi un incubo entrare in casa e vedere, come prima cosa, le scarpe del partner mollate in salotto, un bicchiere lasciato sul tavolino di cristallo – con relativo alone-che-non-si riesce-più-a-mandare-via, l’accappatoio mollato sul letto
Per una donna ordinata è quasi un incubo trovare i cassetti della cucina in cui le posate erano state messe secondo lo schema coltello forchetta cucchiaio, con tutto ribaltato, perché il lui della situazione cercava il mestolo (che era appeso sopra i fuochi)
Per una donna ordinata è quasi un incubo vedere che quando il suo lui prende un maglione da una pila che lei aveva maniacalmente messo in ordine per colore, lo fa sfilandolo brutalmente (e facendo così cadere tutta la pila) invece che alzando la parte sopra.
Per una donna ordinata è quasi un incubo vedere il bidone dell’umido stracolmo e debordante dopo che per 5 volte ha chiesto a “lui” di portarlo fuori casa.
Per una donna ordinata è quasi un incubo entrare nel box e non riuscire quasi a passare perché dentro c’è di tutto di più, ammassato in modo tale che neanche con i cani da valanga si potrebbe trovare quello che serve in quel momento.
Per una donna ordinata è quasi un incubo non riuscire a spolverare il “suo” comodino perché è invaso da libri, IPad, medicine, tappi per le orecchie, biscotti per l’improvviso attacco di fame notturna, caricabatterie, manuali di sopravvivenza e foglietti vari
Per una donna ordinata è quasi un incubo rendersi conto che ogni spazio della casa in cui si può accumulare oggetti è in effetti pieno di “suoi” oggetti, spesso del tutto inutili.
Da qui si evince che la donna ordinata o si rassegna alla sua condizione e continua implacabile a mettere in ordine ciò che lui ha messo in disordine, per poi , dopo esattamente 5 minuti ritrovarsi nel caos di prima, oppure può cercare di arrivare a un compromesso con l’ “ordinato”.
Quale compromesso? Vediamo
Si potrebbe proibirgli di entrare in determinate stanze (guardaroba?)
Si potrebbe chiedergli di essere ordinato per un giorno la settimana (almeno in quel determinato giorno non si avranno incubi)
Si potrebbero creare degli spazi “privati” dove lui può fare come vuole e lei non metterci mai assolutamente piede
Si potrebbero creare delle chiare regole di convivenza , su cui entrambi sono d’accordo, e pretendere che siano rispettate ….pena…una multa o un regalo, o la pulizia del water….
Si potrebbe trovare un argomento convincente per far capire alla persona disordinata, che non può esistere armonia in presenza di caos e disordine (no,la pistola alla tempia non è convincente è solo una minaccia che comporta notevoli conseguenze negative, mentre il pianto di solito con gli uomini funziona alla grande)
Si potrebbe infine ammettere che la sensazione di benessere che sentiamo nel nostro ordinato spazio può essere la stessa sensazione che il nostro disordinato compagno di vita ottiene nel suo spazio disordinato.
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