Segue dal capitolo 3
E finalmente era arrivato il tanto atteso appuntamento!
Lui sarebbe dovuto partire il sabato mattina alle 11:00, mi voleva vedere alle 8:00 nella mia città per un caffè. Pensavo che , visto che sarebbe partito per lavoro , si sarebbe presentato in divisa, così avrei potuto appurare se mentiva o no.
Poi però ho avuto un’ altra idea...E se fossi andata io da lui? Così la strada si sarebbe accorciata e lui non avrebbe dovuto “correre” per arrivare in aeroporto, ma quando gliel’ho proposta me l’ha bocciata rispondendomi che sarebbe passato un pullman della sua compagnia a prenderlo(e allora perchè venire da me?!)
Gli ho proposto di vederci in aeroporto, ma anche lì mi ha detto di no, perchè i piloti entrano da un ingresso riservato a loro (???!!!).
A quel punto mi sono arresa, e ho accettato di incontralo nella mia città.
Ero arrivata puntuale e gli avevo mandato un messaggio avvisandolo che lo stavo aspettando.
Dieci minuti, quindici, mezz'ora...niente,,,un bel bidone!!!
Basta, mi sono davvero infuriata e ho deciso di andare in aeroporto e smascherarlo.
Per prima cosa sono andata a un "centro informazioni" dove ho parlato con una donna, chiedendo informazioni su un certo Paul, ma lei non ne sapeva niente, Allora sono andata al desk della sua compagnia dove ho trovato uno stewart cui ho raccontato una balla: ero incinta, e dovevo comunicarlo al futuro padre (Paul appunto) ... Una cosa più urgente di questa! Ma il ragazzo non si è fatto commuovere e si è rifiutato di parlare del mio pilota...Che fare? Meglio
tornare a casa.
Il giorno dopo guardando tra i messaggi per vedere se il farabutto mi aveva scritto, ho visto che era on line e ho approfittato per scrivergli e chiedere spiegazioni. sul motivo per cui non si era presentato, e la risposta è stata che aveva dimenticato il cellulare a casa e che era dovuto ritornare indietro e questo gli aveva portato un ritardo che non gli aveva permesso di venire al nostro appuntamento.
A quel punto stufa delle sue bugie ho vuotato il sacco, dicendogli che era un bugiardo, che le foto che mi aveva mandato erano state prese da Internet, che il cappello che indossava in una foto era falso, insomma che lo avevo smascherato.
Lui rideva, e negava davanti all'evidenza dicendo che mi stavo inventando tutto.
Ho messo fine a questa serie di bugie cancellando il suo numero di cellulare.
A mai più caro Paul!
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