I risultati del questionario somministrato a più di 1000 studenti
Lunedi’ 17 giugno alla Caserma Passalacqua sono stati presentati da Maria Giulia Olivari, ricercatrice di Psicologia della Cattolica di Milano, e Luca Giunti di Openpolis con le associazioni Sermais, Orientamente, Elios, Confronti, il Comune di Novara, le fondazioni Cariplo e «Con i bambini», (che ha finanziato il progetto triennale contro il disagio scolastico) i risultati del questionario di 90 domande cui sono stati sottoposti 1.138 studenti di sette istituti di Novara e Arona a nell’ambito del progetto «Terzo tempo».
Gli studenti coinvolti appartenevano agli istituti Nervi, Bellini Ravizza, Bonfantini, Fermi, ai licei scientifici Carlo Alberto e Antonelli e a quello delle scienze umane Bellini.
Hanno partecipato ragazzi del primo , secondo e terzo anno.
Gli elementi principali e più interessanti che sono emersi dalle elaborazioni dei questionari sono sostanzialmente tre:
i ragazzi chiedono di avvicinarsi ad esperienze di lavoro, desiderio più spiccato nei tecnici e professionali ma presente anche nei licei;
si sentono poco accettati dai genitori e poco supportati dal gruppo dei coetanei;
il rapporto con gli insegnanti influenza in modo determinante il benessere degli allievi.
Sempre dall’interpretazione dei dati si nota che le differenze tra le sette scuole sono notevoli
All’istituto Nervi emerge un difficile rapporto con alcuni docenti per modi molto rigidi e severi e spiegazioni poco chiare
All’Antonelli gli studenti sentono che i docenti pretendono troppo e che spesso instaurano un clima di tensione con poca empatia e poco aiuto.
Al Ravizza i ragazzi segnalano difficoltà con alcuni docenti, che avvertono come troppo esigenti e poco preparati.
Al Bonfantini gli studenti vorrebbero più attività pratiche e legate al futuro lavorativo e sono critici sulla disorganizzazione di verifiche e interrogazioni che porta carichi ritenuti troppo pesanti.
Il Fermi di Arona si salva: gli studenti di questa scuola gradiscono molto i loro prof che ritengono preparati e disponibili ad aiutare chi risulta essere in difficoltà.
Al professionale Bellini, i ragazzi chiedono più attività legate alla pratica ma anche discussioni sui viaggi, e i pareri sono divisi tra insegnanti ritenuti in gamba sotto ogni aspetto e altri con cui è più faticoso relazionarsi
Anche il liceo Carlo Alberto si salva, infatti è amato per le attività organizzate dall’istituto e ritenute interessanti
Mattia Anzaldi, presidente di Sermais dichiara: “ La ricerca sarà ripetuta nei prossimi due anni e ci auguriamo possa innescare una riflessione tra i dirigenti scolastici e gli insegnanti».
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