La ricercatrice UPO Nicoletta Filigheddu rifiuta la candidatura al RIRA per protesta contro la detenzione e la condanna di Djalali.
Il caso di Ahmadraza Djalali ha mobilitato fin da subito la comunità accademica, che non solo si è stretta attorno ai familiari del ricercatore, ma ha anche visto nascere iniziative spontanee di chi ha lavorato a lungo accanto ad Ahmad.
Nicoletta Filigheddu, ricercatrice di Scienze Infermieristiche e ostetrico-ginecologiche presso il Dipartimento di Medicina Traslazionale di Novara, ha ricevuto dal Royan Institute di Teheran (Iran) l’invito a sottoporre la propria candidatura per il Royan International Research Award (RIRA), premio dedicato alle eccellenze nei campi della Biomedicina riproduttiva, della Salute riproduttiva, della Biologia e delle Tecnologie delle cellule staminali.
La ricerca che ha generato l’invito è intitolata “Unacylated Ghrelin Enhances Satellite Cell Function and Relieves the Dystrophic Phenotype in Duchenne Muscular Dystrophy mdx Model” ed è stata pubblicata sulla rivista di settore Steam Cells Journal.
La prof. Filigheddu ha declinato l’invito con una lettera che non lascia spazio a fraintendimenti:
Dear Mr. Alizadeh,
Thank you for your email. I was pleased and honored to be invited in submitting my paper for candidature to the prestigious Royan International Research Award.
However, as certainly you are aware, Dr. Ahmadreza Djalali, a colleague from my same Department, was arrested by Iranian Ministry of Intelligence and then sentenced to death without any evidence-based criminal offense, out of line with international law and standards.
I am sure you will understand how this woeful fact prevents me from accepting your invitation.
Sincerely,
Nicoletta Filigheddu
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Caro Sig. Alizadeh,
Grazie per la sua email. Sono lieta e onorata di essere stata invitata a presentare il mio paper per la candidatura al prestigioso Ryan International Research Award.
Tuttavia, come lei certamente saprà, il dott. Ahmadreza Djalali, un collega del mio stesso Dipartimento, è stato arrestato dal Ministero dell’Intelligence iraniano e successivamente condannato a morte senza un reato basato su prove, in violazione degli standard e del diritto internazionali.
Sono certa che capirà come questa triste vicenda mi impedisca di accettare il suo invito.
Cordialmente,
Nicoletta Filigheddu
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