Ancora una volta i tifosi del Novara Calcio non possono considerarsi soddisfatti della propria squadra, non tanto per il risultato finale di parità sopraggiunto in casa di un avversario ostico e temibile come il FeralpiSalò, quanto per come questo pareggio sia scaturito. La prestazione di Gonzalez e compagni, infatti, si è rivelata a due fasi: una prima molto convincente, con un pressing alto e ben organizzato che sin dai primi minuti di gioco non ha permesso ai “Leoni del Garda” di ragionare e nella quale si sono succedute diverse occasioni favorevoli agli azzurri, sfociate nella rete di ottima fattura siglata dall’argentino di Tandil con un sinistro “chirurgico” e su preciso assist di Buzzegoli (tornato titolare in virtù della squalifica di Miglietta).
A seguire però, dopo il meritato vantaggio raggiunto, gli azzurri hanno subìto un attimo di offuscamento che li ha resi poco lucidi e, nell’ennesima distrazione difensiva di questa stagione, sono stati puniti amaramente con la complicità di Tozzo, che nel primo intervento degno di nota ha sbagliato completamene i tempi dell’uscita e ha permesso al giocatore locale Broli di segnare la sua seconda rete in campionato.
Nella ripresa i ritmi di gioco sono calati vistosamente da ambo le parti e i giocatori del Novara non hanno saputo ripetersi nella prestazione offerta in apertura del match.
E’ inutile dire che dopo le ultime due partite interne senza una vittoria, alle quali si somma anche la trasferta di Arezzo prima della sosta (terminata anche in quel caso in parità), i tifosi si attendevano un successo nella prima trasferta del 2015. Il Novara, infatti, non vince da quattro turni e per una squadra ambiziosa come quella di Massimo De Salvo la serie consecutiva di partite senza vittorie comincia a diventare un po’ troppo lunga. Sotto la lente di ingrandimento finisce un modo di porsi in campo, adeguato solo fino al vantaggio… poi la sensazione è stata quella di una “lampadina che si è spenta” e di una squadra che, un po’ carente nelle idee di gioco, si è affidata principalmente alle giocate dei singoli piuttosto che a quelle collettive.
L’esordio dei due nuovi ingaggi - ufficializzati in settimana - può ritenersi soddisfacente per Valerio Foglio, impiegato sulla fascia sinistra al posto di Garofalo ed entrato subito nei meccanismi di gioco della sua nuova squadra, anche se inevitabilmente manca ancora il feeling necessario negli scambi in velocità; un po’ meno bene, ma pur sempre sufficiente, la prestazione di Fabio Gavazzi, schierato da Toscano titolare al centro della difesa. Altro aspetto sicuramente positivo della serata è stata quello del ritorno al ruolo di titolare per due perni fondamentali a centrocampo: in cabina di regia Buzzegoli, che a parte l’assist vincente per Gonzalez si è messo in luce per la consueta grinta, non solo in fase di impostazione bensì anche in chiave difensiva; da registrare inoltre il ritorno di Faragò, costretto a giocare con una maschera protettiva al volto, in virtù dell’operazione odontoiatrica subita recentemente.
La scelta effettuata da mister Toscano di far partire solo dalla panchina Evacuo, per inserirlo successivamente nel secondo tempo, è da ricollegarsi ad un affaticamento del calciatore partenopeo, condizione intravista anche nei minuti a lui concessi dal tecnico nel tentativo di scardinare la difesa verdeblù.
A questo Novara, che resta sulla carta la compagine più attrezzata di tutto il girone come testimoniano anche i complimenti di mister Scienza, allenatore del FeralpiSalò, manca ancora qualcosa per affermarsi in campo. Forse nella sfida allo stadio “Lino Turina” ha influito lo schierare una formazione inedita, con l’innesto immediato dei due nuovi ingaggi ma nel contempo anche il ritorno in campo di tanti azzurri reduci da infortuni di varia natura e pertanto non più “abituati” al campo di gioco. Tuttavia, fino a quando il Novara ha mantenuto ben salde le redini del gioco (ovvero sino al vantaggio), la differenza di valori tra le due squadre si è manifestata in maniera evidente e non è un caso che la formazione locale abbia riscontrato numerose difficoltà ad abbandonare la propria metà campo. Come già successo altre volte in questo campionato, però, alla prima azione degli avversari è sopraggiunto anche il loro relativo gol, al quale gli azzurri non hanno saputo reagire con la necessaria verve.
Che serva cambiare qualcosa nelle strategie di gioco della squadra non è certo un segreto e non serve neppure “inventarsi” allenatori per capire che se in fase avanzata il Novara è sempre molto propositivo, gli accorgimenti devono concentrarsi dalla linea mediana in giù, nel tentativo di limitare il numero di gol subiti in modo troppo ingenuo (aspetto verificatosi anche a Salò). Ad ogni modo mister Toscano, che comincia ad incassare le prime critiche da parte dei tifosi azzurri per la protratta mancanza di vittorie, deve far quadrato con i propri giocatori e puntare sull’aspetto psicologico, motivando al massimo tutti loro e rimanendo consapevole della forza di un organico completo e omogeneo. Basti pensare a quante squadre, in Lega Pro, si possano permettere il lusso di tenere in panchina un giocatore come Evacuo (150 gol da professionista per lui e sempre in doppia cifra ormai da anni), pur schierando in campo una coppia offensiva (Corazza-Gonzalez) che prima di questa gara aveva già messo a segno complessivamente 14 reti… Se questa sera, dando uno sguardo alla classifica, il rammarico accresce perché la vittoria del Pavia porta a quattro le lunghezze di distanza tra gli azzurri e la vetta, ci si può consolare con il nono gol stagionale di Gonzalez e con i pareggi interni di Alessandria e Bassano, che provano quanto questo campionato sia uno dei più equilibrati degli ultimi anni. Ma ciò non toglie che due punti raccolti nelle ultime tre partite (di cui due in casa) rappresentino un ruolino di marcia che deve subire una drastica sterzata, per conseguire gli obiettivi prefissati ad inizio stagione.
© Giovanni Chiorazzi