Sarà il prosieguo del campionato a dire se il pareggio a reti bianche di Arezzo rappresenti due punti persi o uno guadagnatoper il Novara. La nostra impressione a caldo è che il divario tecnico tra le due squadre dovesse portare i tre punti alla squadra azzurra, necessari anche per mantenere la vetta della classifica. Guardando però alla storia degli incontri con la squadra toscana, si può invece accettare la seconda ipotesi. Occorre però dire subito che sulla partita ha influito in modo determinante la condizione del terreno di gioco. E’ vero che non si trattava di una partita di Champions Leasge, ma ci si domanda come possano gli organi federali autorizzare incontri tra professionisti su fondi che non si vedono neppure in Promozione. Questo terreno, sul quale da diversi anni non viene neppure eseguita la manutenzione ordinaria, era stato, nei giorni precedenti la partita, ricoperto da abbondanti quantità di sabbia bianca che, applicate a strisce su un’erba rarefatta, lo rendevano lento e fortemente irregolare. Dopo una ventina di minuti, Dickmann ha battuto una rimessa laterale con entrambi i piedi ben dentro il campo, perché una striscia di sabbia bianca gli era parsa la linea laterale. Sul finire del primo tempo Tozzo, mentre si apprestava ad afferrare un tiro lento degli aretini, si trovava la palla sulla faccia per effetto di un rimbalzo simile a quello di un pallone da rugby. Entrambe le squadre sono state limitate dal terreno; certamente però la più tecnica ne ha sofferto di più.
Veniamo alla cronaca. Il Novara parte subito all’attacco, mantenendo un ritmo sostenuto, per cercare di incanalare la partita nel modo migliore. Dopo solo cinque minuti Gonzalez calcia dal limite dell’area un sinistro a giro, che passa poco sopra la traversa, con il portiere impotente. Due minuti dopo, sugli sviluppi di una punizione battuta da Miglietta, lo stesso argentino, a una decina di metri dalla porta, raccoglie un lancio senza alcun avversario in grado di contrastarlo: calcia a colpo sicuro verso il palo più lontano, ma all’esperto portiere Benassi riesce il capolavoro di intercettare il tiro. Sarebbe rimasta l’occasione più nitida dell’intera gara. Al 16’ Dickmann, in posizione favorevole,incorna un bel centro di Pesce, ma alza sulla traversa. Dopo una ventina di minuti di sofferenza, anche la squadra di casa ha la sua bella occasione. Al 21’, l’argentino Erpen (il più tecnico e insidioso dei suoi) lancia Montini sulla sinistra; questi dal fondo gli restituisce un bel pallone basso che lo stesso Erpen dagli otto metri corregge in scivolata verso la porta. Questa volta è Tozzo a salire in cattedra e a bloccare il tiro angolato Al 31’ si scatena Bianchi: supera un avversario sulla destra, salta anche il secondo che cerca di impedirgli di raggiungere la palla destinata al fondo; entra quindi in area e appoggia su Gustavo, che di tacco al volo gli restituisce il pallone, che Bianchi appoggia a Gonzalez che sta sopraggiungendo; Pablo calcia abbastanza bene (purtroppo con il suo piede meno valido), ma ancora Benassi in tuffo blocca. Il primo tempo termina così, senza altri episodi eclatanti e senza calci d’angolo: il primo lo batterà il Novara solo al 75’.
La ripresa inizia con un Novara che sembra intenzionato a riprendere il ritmo elevato della parte iniziale del primo tempo. Ma quest’impressione dura poco, perché il ritmo si affloscia dopo pochi minuti, forse anche per effetto della fatica causata dalterreno allentato. Sarà una ripresa deludente, con una sola conclusione in porta del Novara: quella di Evacuo da posizione angolata al 91’. Poco anche da parte dell’Arezzo, che ha continuato a tenere serrate le fila della difesa e ad affidarsi ai lanci lunghi per le punte, sulle quali i difensori azzurri (oggi in maglia bianca) hanno avuto quasi sempre la meglio con facilità. Si è segnalato un bello sganciamento di Martinelli, che però non ha prodotto neppure una conclusione. Neppure le tre sostituzioni aretine e le due novaresi hanno cambiato sostanzialmente la partita. Nel penultimo minuto di recupero, Bonvissuto, la punta aretina subentrata a Montini, sgomita in area con un difensore novarese e si getta a terra, simulando un fallo e protestando. L’arbitro lo ammonisce, forse per la simulazione, forse per le proteste. L’episodio non avrebbe meritato la citazione, se il folkloristico allenatore aretino Capuano - rimasto in maniche di camicia per tutta la gara - non lo avesse richiamato come l’episodio principale della partita nel corso delle interviste.
Ora la squadra novarese è attesa da cinque giorni di riposo e poi dalla preparazione per la gara del 6 gennaio contro il Lumezzane. La riapertura del mercato di gennaio ci dirà se la Società azzurra interverrà per modificare in qualche modo l’organico della squadra.
Arezzo: Benassi, Panariello, Pisani, Gambadori, Carcione (57’ Coppola), Villagatti, Brumat (74’ Campagna), Dettori, Montini (81’ Bonvissuto), Erpen, Cucciniello.
Novara: Tozzo, Martinelli, Vicari, Pesce, Miglietta, Freddi, Dickmann, Bianchi, Evacuo, Gustavo (Schiavi (71’ Gustavo), Gonzalez (67' Corazza).
Ammoniti: Panariello, Evacuo, Miglietta, Villagatti, Bonvissuto
Calci d’angolo: 2-1 per l’Arezzo
© Massimo Zucca Marmo