La prima dichiarazione da allenatore azzurro: “voglio un Novara che emozioni!!”.
Venerdì 16 giugno è stato il giorno di Eugenio Corini, nuovo tecnico del Novara Calcio per la stagione 2017-18, che per la prima volta ha parlato in conferenza stampa a Novarello, accompagnato come da prassi dal DS Domenico Teti. Proprio quest’ultimo ha aperto l’evento con una breve ma chiara spiegazione del perché la scelta sia ricaduta proprio su Corini: “Senza dubbio Eugenio ha delle qualità tecniche che tutti gli riconoscono.
Questo percorso di crescita ha riguardato sia il Corini giocatore che quello successivo, da allenatore, perché al di là di quelle che sono le sue esperienze recenti in massima serie, il mister ha cominciato la sua carriera da quelle che sono le serie inferiori e questo è molto significativo. Abbiamo scelto mister Corini perché la sua - e la nostra motivazione - è stata talmente forte nel voler cominciare una stagione assieme che dopo un incontro durato parecchie ore abbiamo raggiunto un’intesa di massima. Lo abbiamo fatto perché ci siamo confrontati, abbiamo verificato le aspettative di ciascuno, ci siamo magari posti una domanda in più rispetto ad una in meno… per questo oggi noi ci sentiamo di condividere con lui delle linee di programma e il nostro modo di lavorare, che è un modo in cui ciascuno ha il diritto e il dovere di svolgere la propria professione fornendo un contributo forte, responsabile e collaborativo, in modo che al centro di tutto si possano mettere quelli che sono gli interessi di squadra. Il mister si è presentato con il suo vice - Salvatore Lanna - e insieme abbiamo condiviso tutta una serie di informazioni dettagliate sul Novara, una serie di impressioni relative ai calciatori attualmente in rosa, calciatori che il mister conoscerà meglio tra qualche settimana, ma quello che per me ha avuto un peso notevole è l’attenzione rivolta sin dall’inizio a questi aspetti”.
La parola è quindi passata a Eugenio Corini, parso subito gentile, soddisfatto della scelta effettuata ma al tempo stesso molto determinato in quelli che sono gli obiettivi stagionali: “Il direttore ha spiegato nel migliore dei modi come si sono svolti i fatti, per l’avvio di una stagione che deve vedere il Novara protagonista. Ho avuto subito il sentore che potesse nascere questa possibilità. In quella che doveva essere una giornata conoscitiva si è invece sviluppata subito la chiusura di un accordo. Io ho sempre prestato molta attenzione ai posti dove sarei dovuto andare a lavorare, ho sempre seguito il Novara come società e di conseguenza volevo approfondire, attraverso il direttore, quelle che erano le prospettive e la filosofia della squadra che eventualmente sarei andato a guidare. E’ sicuramente nata un’intesa, in un confronto lungo perché penso che in questi casi sia bene confrontarsi su ogni aspetto e avere ben chiari gli obiettivi della società, perché poi io devo rispecchiarmi in essi e devo dare il meglio di me stesso. Ho trovato grande disponibilità in questo, ho chiesto di poter lavorare con tutto il mio staff perché secondo me è fondamentale lavorare in profondità e farlo con le persone che hanno condiviso con me un percorso altrettanto importante. Questo mi è stato concesso e l’ennesima conferma che la mia scelta sia stata quella giusta è stata la chiacchierata che ho fatto ieri con il presidente De Salvo, che ho conosciuto per la prima volta: l’ho trovato ricco di entusiasmo contagioso e con tanta voglia di fare e questo dovrà essere quello che cercherò di trasmettere alla squadra, assieme ai miei collaboratori e al direttore, per regalare alla nostra tifoseria un’annata bella e dove la squadra saprà farsi valere al meglio delle proprie possibilità”.
Al DS Teti viene poi posta una domanda diretta e molto interessante: la scelta di Corini è innovativa per il Novara degli ultimi anni, che ha sempre puntato su tecnici giovani ed emergenti, mentre questa volta si è prediletta l’esperienza… “Io credo che l’incontro avuto sia stato fondamentale, perché abbiamo condiviso delle aspettative, dei punti di vista… Non si tratta solo di quello che vogliamo fare, ma anche di come lo vogliamo fare. Corini è un allenatore che sicuramente ha molta esperienza, ma a quella gli riconosco ancora tantissimo da fare e ci auguriamo che tutto ciò lo si possa fare assieme”.
In attesa della costruzione della squadra, Corini ha già un suo modulo di gioco preferito? “Ho sempre pensato che non esista un solo modulo vincente, perché sono le caratteristiche dei giocatori che rendono un modulo funzionale o no. Nel mio percorso sono subentrato spesso in corso di stagione e ho avuto la capacità di adattarmi e capire quale fosse il sistema di gioco adatto per i giocatori a disposizione. Per me questa è stata sicuramente un’esperienza formativa. Ho dettato una linea di base con il direttore e vorrei trovare quei giocatori più adatti ad essa, perché mi affascina un modello di gioco che verrà sviluppato partendo sulla base di una difesa a quattro, un centrocampo a tre e tre giocatori offensivi. Chiaramente ci adatteremo alla caratteristiche dei giocatori che riusciremo a trovare. Siamo anche consapevoli che in un campionato così lungo diventi basilare poter contare su più opzioni”.
Nel Novara dello scorso anno, la squadra ha raccolto di più senza un regista. Per Corini è indispensabile avere un giocatore di questo tipo? “Io credo che le caratteristiche vadano contestualizzate in un sistema tattico. Nel Novara della prima parte della passata stagione un giocatore del genere era Viola, almeno per il tipo di giocatore. Se anche quest’anno disporremo di un giocatore del genere si costruirà la squadra per valorizzare quelle che sono le sue qualità, tutto dipenderà dalla caratteristiche dei giocatori a disposizione”.
Corini darà indicazioni in chiave mercato oppure punterà a portare qui dei giocatori già conosciuti? “Assieme ai miei collaboratori abbiamo fatto un’attenta analisi sulla Serie B, anche perché sentivo l’esigenza di iniziare una stagione e volevo conoscere meglio la categoria. Il confronto sarà sulle caratteristiche, se il direttore mi stimolerà potrò fare qualche nome, anche se bisognerà valutare se sarà un obiettivo raggiungibile o meno. Sotto questo aspetto le dinamiche le conosce meglio il direttore del sottoscritto”.
Corini è rimasto un allenatore sanguigno? “Io penso che ogni allenatore abbia una sua linea caratteriale, a seconda dei propri interlocutori e delle esigenze. Io penso di avere passione. Amo il calcio sin da bambino, ho avuto la fortuna di sviluppare questa passione in un lavoro e rimanere in campo sino a quasi quarant’anni. Il successivo passo era quello più logico di fare l’allenatore, quindi il mio presupposto fondamentale con i giocatori è quello che sentano lo spirito che avevano da bambini… Se non si ha passione non si può crescere”.
Una prima valutazione di Corini su quella che è la rosa attuale del Novara? “La squadra ha sfiorato i play-off e ha dei contenuti, dei valori e su questa base ragioneremo cercando di migliorarla. Chi sarà qui dovrà avere grande motivazione, cercando di esprimersi al massimo. Non voglio giocatori incerti, ma motivazioni e professionalità”.
La preparazione si svolgerà a Novarello? “Sulle qualità del centro sportivo ho avuto conferma questa mattina quando ne ho preso visione. Con una struttura del genere si fa fatica a trovare un luogo per un ritiro… a parte il clima, dove ci adatteremo per gli orari meno caldi. Il ritiro avverrà qui a Novarello, l’idea è quella di ritrovarsi attorno al 10 luglio, quando nei primi due giorni i ragazzi faranno solo le visite mediche e i test di entrata per capire le basi dalle quali partiremo. Il ritiro successivo partirà dalla settimana successiva, quando lavoreremo assieme per quindi giorni”.
Come si interfaccia Corini con la tifoseria? “Il rapporto con loro deve essere sempre franco, schietto, io non ho problemi a rapportarmi con la tifoseria e a parlare con loro, anche attraverso i giornalisti. Penso che sia fondamentale un rispetto reciproco. Ho esordito da allenatore venendo a giocare proprio a Novara con il Crotone in Serie B e mi ricordo bene quello stadio… mi ricordo ciò che si respirava… il mio sogno è di rivivere quell’atmosfera, di riportare quell’entusiasmo e quella volontà. Ma dipenderà tutto da noi, dalle nostre motivazioni… A questo mi riferisco quando parlo di un margine di sogno che tutti noi abbiamo dentro. Quel giorno per me fu una grande sofferenza (N.d.R. il Novara vinse per 3-0 contro il Crotone), ma capii subito che quel Novara aveva tutte le carte in regola per arrivare sino in fondo come poi avvenne”.
Per Corini, Salvatore Lanna è molto più che un “vice”… “Con lui ho avuto un percorso importante al Chievo, ci siamo conosciuti da ragazzi, quando c’è stata la possibilità ho spinto perché lui arrivasse al Torino per le sue caratteristiche, come testimonia la sua carriera. Quando ho pensato a qualcuno che fosse in sintonia con la mia idea di calcio e la potesse sviluppare con me, il pensiero è ricaduto subito su di lui per l’empatia umana e personale che secondo me deve sempre esserci. In lui ho trovato tutti i requisiti necessari per lavorare al meglio durante la stagione”.
Dove soggiornerà Corini? “La scelta che ho fatto io e i miei collaboratori è stata quella di vivere qui. Per ottenere il massimo nel lavoro; tuttavia credo sia necessario a volte anche staccare e così sicuramente faremo. Ci sarà modo di frequentare e conoscere la città”.
In due parole… come sarà il Novara di Corini? “Voglio una squadra che emozioni, che emozioni me e tutti i tifosi. Qualcosa in cui mi riveda, che mi faccia capire di aver lavorato in profondità, che sia stimolata a dare sempre il meglio ad ogni partita, senza porsi limiti”.
Copyright testo e fotografie Giovanni Chiorazzi