In vantaggio di 2 reti e di un uomo viene rimontato nei minuti finali

Il Novara dopo una partita giocata molto bene e con grande autorevolezza, stava conducendo per 3-1, disponeva di un uomo in più degli avversari e controllava il gioco, contro un avversario che si
buttava in avanti furiosamente, ma si mostrava privo della forza e della lucidità necessarie per recuperare contro un avversario di livello superiore.
Quando al 90’ mancavano solo 8 minuti, un ottimo contropiede del Novara, portava Foglio tutto solo davanti a Facchin, per una conclusione che avrebbe decretato il 4-1.
Foglio cercava però con una certa leziosità il sinistro a giro sulla destra del portiere, che riusciva a salvarsi con bravura.
Nella successiva azione la punta pavese Ferretti, sfruttava un retropassaggio di Malomo e scagliava dal limite dell’area un sinistro forte e angolato, che batteva Tozzo.
Questo episodio otteneva il duplice effetto di caricare la squadra di casa e di spaventare gli ospiti, nella cui mente l’idea della vittoria si era evidentemente già insediata.
E così il Novara mostrava di avere “il braccino corto”, tanto che al 89’, Cesarini, dopo un pregevole slalom, serviva con un’imbucata Ferretti, che resisteva a un tentativo di fallo di Garofalo e di destro infilava sotto la traversa da posizione ravvicinata, per ristabilire una parità che punisce il pessimo finale dei ragazzi di Toscano.
La classifica del girone presenta ora Alessandria, Novara e Pavia al primo posto con 47 punti, seguiti dal Bassano con 46.
Pensare alla classifica che si sarebbe determinata, se il Novara non avesse gettato al vento la vittoria, aumenta la rabbia e la delusione dei tifosi della squadra azzurra. Tifosi che oggi erano giunti veramente numerosi nel piccolo stadio pavese: il loro incitamento, costante nell’arco della partita, si è però spento sui titoli di coda.
Il loro comportamento non è stato irreprensibile quando, prima dell’inizio del secondo tempo, hanno sottoposto l’incolpevole portiere pavese ad un fitto lancio di palle di neve, che ha costretto il capitano novarese Evacuo ad invitarli a smettere. In tema di correttezza e sportività, la squadra di casa non si è comportata meglio: nessun servizio d’ordine è intervenuto a frenare un tifoso locale autore di ripetute nefandezze in tribuna, prima nei confronti di Bergamelli, Garufo, poi dei giornalisti novaresi.
Il Novara era sceso in campo con la stessa formazione dell’ultima partita, lasciando in panchina, tra gli altri, Vicari, Garofalo, Faragòe Gonzalez. Su quest’ultimo però Toscano sapeva di poter fare affidamento quando la gara avrebbe raggiunto il suo quarto finale, quando la sua freschezza e la sua velocità avrebbero potuto punire l’affaticata difesa avversaria: questo si è puntualmente verificato.
La partita era stata ben preparata sul piano tattico, prevedendo sul temuto fantasista Cesarini la marcatura attenta di Bianchi, con i frequenti raddoppi di Pesce. Il Novara aveva iniziato la partita con l’autorevolezza e la serenità della squadra di rango, facendo registrare per almeno mezzora una chiara supremazia. Era Bianchi, su appoggio laterale di Buzzegoli, a sbloccare la partita dopo 19 minuti, con un destro secco da almeno 25 metri, che si infilava nell’angolo a mezza altezza alla destra del portiere. Il Pavia si era fatto vedere al 5’ con un colpo di testa alto di Soncinda posizione molto angolata. Lo stesso Soncin al 38’ non riusciva a sfruttare un’occasione favorevole. Era più bravo al 45’, quando da dentro l’area spostato a sinistra di qualche metro, sfruttava l’assist di tacco di Ferretti, si aggiustava il pallone e di destro trovava l’angolo basso alla destra di Tozzo, per chiudere la prima frazione su un risultato di parità, che penalizzava alquanto il Novara.
La ripresa mostrava ancora un buon Novara, che tornava in vantaggio allo stesso minuto del goal del primo tempo. Dickmanndalla destra effettuava un cross che scavalcava il portiere; Evacuo si apprestava a un tiro probabilmente vincente, quando l’ex vercellese Rosso allontanava il pallone con un netto tocco di mano. Inevitabili il calcio di rigore ed il cartellino del colore omonimo dell’autore della scorrettezza.
Dal dischetto Evacuo trasformava, calciando alla destra del portiere, proteso in tuffo verso l’altro angolo. Napoli, che dirigeva il Novara dal 59’, quando Toscano si era fatto ancora una volta espellere, coglieva il momento per inserire Gonzalez, in sostituzione di Corazza, apparso troppo nervoso e ammonito nel primo tempo. Al 79’ Pablo, lasciato libero molto prima della linea centrale del campo da un Pavia “tutto avanti”, si lanciava su un pallone respinto dalla difesa, riusciva a mantenere il vantaggio sugli avversari, a dispetto di un terreno fangoso e irregolare, e superava Facchin con un perfetto scavino. Un goal davvero bello. Ma, per quanto abbiamo già detto in apertura, insufficiente per cogliere i tre punti.
E’ difficile valutare l’effetto che questo pareggio rocambolesco avrà sulle due squadre. Il Novara può trarne conforto per la superiorità dimostrata per oltre 80’ sull’avversaria; ma potrebbe anche subire l’effetto negativo di chi è stato vicino allo strappo in classifica, senza conseguirlo. Considerazioni simili, ma di segno contrario per il Pavia. Provino i lettori a pensare che cosa avremmo scritto se quell’ “incredibile” finale fosse stato evitato.
Pavia: Facchin, Abbate, Malomo, Rosso, Marino, Biasi (70’ Marchi), Sereni (55’ Carotti, 83’ Cogliati), Pederzoli, Soncin, Cesarini, Ferretti
Novara: Tozzo, Martinelli (46’ Vicari), Freddi, Foglio, Buzzegoli, Gavazzi, Dickmann, Bianchi, Evacuo, Pesce (74’ Garofalo), Corazza (70’ Gonzalez)
Arbitro: Rapuano di Rimini
Espulso: Rosso al 64’
Ammoniti: Corazza, Bianchi, Malomo
Reti: Bianchi al 20’, Soncin al 45’, Evacuo (rigore) al 65’, Gonzalez al 79’, Ferretti al 83’ e al 89’
Copyright testo e foto Massimo Zucca Marmo