Novara 18 Novembre 2020
Già la foto dice tutto.
L’espressione dell’uomo mentre costringe una ragazza a bere, dimostra come il suo non fosse un gioco, ma solo la perversione di chi, avendo tanti soldi, crede di poter fare tutto, di usare le giovani donne a suo piacimento senza il minimo rispetto né il minimo senso di colpa.
Stiamo parlando di Alberto Genovese l’imprenditore del web che è stato arrestato il 7 novembre a Milano, con l’accusa di violenza sessuale su una 18enne.
Ma non è tutto, perché Genovese organizzava spesso festini con giovani ragazze nel suo attico con terrazza vista Duomo e chiunque fosse invitato doveva seguire una regola ben precisa: lasciare all’ingresso il cellulare, per evitare che qualcuno filmasse quanto succedeva. Infatti in queste storie di droga e perversione che sfociano nella violenza più feroce, l'omerta' è un ingrediente imprescindibile.
E cosa succedeva? Di tutto, di più.
C’erano tante ragazze. Belle, giovani e a disposizione di chi le voleva..e, come pare , accanto al padrone di casa, c’era una donna di nome Ghislaine Maxwell, fidanzata di ruolo e orca in realtà ,che stando alle voci era complice di tutto quello che Genovese faceva alle sue giovani ospiti.
Ospiti che, a dire di Genovese e delle guardie del corpo che impedivano l’accesso a chiunque avesse voluto entrare nella camera da letto dell’uomo - la camera dell’orrore - ci stavano, erano consenzienti, e dopo non si ricordavano nulla, né il nome né la faccia del loro aguzzino. Perché la paura delle minacciate ritorsioni era molto forte e la droga dello stupro (quella che ti fa scordare tutto) pure.
Però una ragazza ha invece avuto coraggio.
Una giovane 18enne che dopo essere stata ammanettata, legata, e violentata, stordita con un mix di droghe per 24 lunghissime ore nella stanza dell'imprenditore, , senza riuscire a farlo smettere , e subendo, percosse e violenza in tutti i modi possibili e immaginabili è riuscita finalmente a scappare, avvolta in un lenzuolo, completamente distrutta fisicamente e psicologicamente e a chiamare l’amica con cui con cui la sera del 10 ottobre scorso si era presentata al party esclusivo, raccontandole tutto e facendosi accompagnare in Questura per la denuncia.
Gli inquirenti hanno così ascoltato attoniti il racconto suo e dell’amica, racconto che fa venire i brividi in cui emerge che ai festini non solo partecipava la fidanzata dell’orco, ma che lui non sarebbe stato da solo in camera bensì con altri uomini che assistevano agli stupri e con vassoi di droga a cui tutti gli ospiti potevano servirsi.
C’è ovviamente stata una perquisizione della Squadra mobile in casa Genovese e all’interno della cassaforte sono stati trovati 75 grammi di sostanze (divise in diversi sacchetti di plastica) che sono risultate chetamina, Mdma , cocaina, cocaina rosa (una sostanza che appartiene al gruppo delle fenetilamine con effetti allucinatori e chiamata coca da stupro, ) .
Genovese, pieno di sentimento di onnipotenza per essere riuscito negli anni a fondare il sito Facile.it, piattaforma di comparazione per tariffe, assicurazioni e prodotti finanziari che ha lasciato nel 2014 vendendola per ben 100 milioni di euro, e a fondare il sito Prima Assicurazioni, finanziato dai colossi Goldman Sachs e Blackstone e convinto che il suo successo finanziario gli desse una sorta di immunità, dopo essere stato avvertito della denuncia dalla ragazza che aveva violentato per 24 ore , ha cercato di scappare all’estero. Ma per farlo, doveva rinnovare il passaporto, quindi ha dovuto aspettare un giorno…il giorno fatale in cui l’hanno arrestato.
Nell'ordinanza di custodia si evidenzia "come Genovese, nonostante avesse ammesso di aver fatto uso di sostanze stupefacenti, fosse rimasto sempre lucidissimo e come abbia agito "prescindendo dal consenso della vittima, palesemente non cosciente (...), tanto da sembrare in alcuni frangenti un corpo privo di vita" di cui l'uomo ha "abusato, come se fosse quello di una bambola di pezza". Ed anche quando "la vittima ha ripreso un barlume di lucidità, iniziando ad opporsi (...) sino ad implorare il suo aguzzino di fermarsi, non è stata ascoltata dal carnefice che, imperterrito, ha proseguito (...) a drogarla e a violentarla".
Quindi, secondo il gip di Milano Tommaso Perna le dichiarazioni rese dall'imprenditore durante il suo interrogatorio, fanno sì che "appaia pertanto inverosimile sostenere che egli non avesse percezione della realtà o che, nella sua immaginazione, avesse trascorso una serata bellissima con la sua amata".
Come logico, il Genovese si è difeso, dicendo “Ogni volta che mi drogo ho allucinazioni (...). Non ho la percezione del limite esatto tra legalità e illegalità quando sono drogato"
. “ma nell'ordinanza il Gip disegna per il 43enne una personalità "altamente pericolosa, giacché del tutto incapace di controllare i propri impulsi violenti e la propria aggressività sessuale. È, pertanto, elevato - sottolinea - il pericolo che tale propensione (..) possa trovare ulteriore sfogo in altri fatti illeciti dello stesso tipo o di maggiore gravità".
In attesa del processo un’altra ventenne si è fatta avanti per denunciare abusi subiti dall’imprenditore e la società Facile.it ha preso immediatamente le distanze dichiarando: “In riferimento alle notizie apparse su alcuni media riteniamo corretto precisare che Alberto Genovese, ex amministratore delegato ha lasciato Facile.it nel 2014 e non ha oggi alcun ruolo operativo nella nostra azienda. Ricordiamo che la proprietà di Facile.it è detenuta oggi dal fondo di investimento EQT e dal fondo Oakley Capital.”
COPYRIGHT DP
Già la foto dice tutto.
L’espressione dell’uomo mentre costringe una ragazza a bere, dimostra come il suo non fosse un gioco, ma solo la perversione di chi, avendo tanti soldi, crede di poter fare tutto, di usare le giovani donne a suo piacimento senza il minimo rispetto né il minimo senso di colpa.
Stiamo parlando di Alberto Genovese l’imprenditore del web che è stato arrestato il 7 novembre a Milano, con l’accusa di violenza sessuale su una 18enne.
Ma non è tutto, perché Genovese organizzava spesso festini con giovani ragazze nel suo attico con terrazza vista Duomo e chiunque fosse invitato doveva seguire una regola ben precisa: lasciare all’ingresso il cellulare, per evitare che qualcuno filmasse quanto succedeva. Infatti in queste storie di droga e perversione che sfociano nella violenza più feroce, l'omerta' è un ingrediente imprescindibile.
E cosa succedeva? Di tutto, di più.
C’erano tante ragazze. Belle, giovani e a disposizione di chi le voleva..e, come pare , accanto al padrone di casa, c’era una donna di nome Ghislaine Maxwell, fidanzata di ruolo e orca in realtà ,che stando alle voci era complice di tutto quello che Genovese faceva alle sue giovani ospiti.
Ospiti che, a dire di Genovese e delle guardie del corpo che impedivano l’accesso a chiunque avesse voluto entrare nella camera da letto dell’uomo - la camera dell’orrore - ci stavano, erano consenzienti, e dopo non si ricordavano nulla, né il nome né la faccia del loro aguzzino. Perché la paura delle minacciate ritorsioni era molto forte e la droga dello stupro (quella che ti fa scordare tutto) pure.
Però una ragazza ha invece avuto coraggio.
Una giovane 18enne che dopo essere stata ammanettata, legata, e violentata, stordita con un mix di droghe per 24 lunghissime ore nella stanza dell'imprenditore, , senza riuscire a farlo smettere , e subendo, percosse e violenza in tutti i modi possibili e immaginabili è riuscita finalmente a scappare, avvolta in un lenzuolo, completamente distrutta fisicamente e psicologicamente e a chiamare l’amica con cui con cui la sera del 10 ottobre scorso si era presentata al party esclusivo, raccontandole tutto e facendosi accompagnare in Questura per la denuncia.
Gli inquirenti hanno così ascoltato attoniti il racconto suo e dell’amica, racconto che fa venire i brividi in cui emerge che ai festini non solo partecipava la fidanzata dell’orco, ma che lui non sarebbe stato da solo in camera bensì con altri uomini che assistevano agli stupri e con vassoi di droga a cui tutti gli ospiti potevano servirsi.
C’è ovviamente stata una perquisizione della Squadra mobile in casa Genovese e all’interno della cassaforte sono stati trovati 75 grammi di sostanze (divise in diversi sacchetti di plastica) che sono risultate chetamina, Mdma , cocaina, cocaina rosa (una sostanza che appartiene al gruppo delle fenetilamine con effetti allucinatori e chiamata coca da stupro, ) .
Genovese, pieno di sentimento di onnipotenza per essere riuscito negli anni a fondare il sito Facile.it, piattaforma di comparazione per tariffe, assicurazioni e prodotti finanziari che ha lasciato nel 2014 vendendola per ben 100 milioni di euro, e a fondare il sito Prima Assicurazioni, finanziato dai colossi Goldman Sachs e Blackstone e convinto che il suo successo finanziario gli desse una sorta di immunità, dopo essere stato avvertito della denuncia dalla ragazza che aveva violentato per 24 ore , ha cercato di scappare all’estero. Ma per farlo, doveva rinnovare il passaporto, quindi ha dovuto aspettare un giorno…il giorno fatale in cui l’hanno arrestato.
Nell'ordinanza di custodia si evidenzia "come Genovese, nonostante avesse ammesso di aver fatto uso di sostanze stupefacenti, fosse rimasto sempre lucidissimo e come abbia agito "prescindendo dal consenso della vittima, palesemente non cosciente (...), tanto da sembrare in alcuni frangenti un corpo privo di vita" di cui l'uomo ha "abusato, come se fosse quello di una bambola di pezza". Ed anche quando "la vittima ha ripreso un barlume di lucidità, iniziando ad opporsi (...) sino ad implorare il suo aguzzino di fermarsi, non è stata ascoltata dal carnefice che, imperterrito, ha proseguito (...) a drogarla e a violentarla".
Quindi, secondo il gip di Milano Tommaso Perna le dichiarazioni rese dall'imprenditore durante il suo interrogatorio, fanno sì che "appaia pertanto inverosimile sostenere che egli non avesse percezione della realtà o che, nella sua immaginazione, avesse trascorso una serata bellissima con la sua amata".
Come logico, il Genovese si è difeso, dicendo “Ogni volta che mi drogo ho allucinazioni (...). Non ho la percezione del limite esatto tra legalità e illegalità quando sono drogato"
. “ma nell'ordinanza il Gip disegna per il 43enne una personalità "altamente pericolosa, giacché del tutto incapace di controllare i propri impulsi violenti e la propria aggressività sessuale. È, pertanto, elevato - sottolinea - il pericolo che tale propensione (..) possa trovare ulteriore sfogo in altri fatti illeciti dello stesso tipo o di maggiore gravità".
In attesa del processo un’altra ventenne si è fatta avanti per denunciare abusi subiti dall’imprenditore e la società Facile.it ha preso immediatamente le distanze dichiarando: “In riferimento alle notizie apparse su alcuni media riteniamo corretto precisare che Alberto Genovese, ex amministratore delegato ha lasciato Facile.it nel 2014 e non ha oggi alcun ruolo operativo nella nostra azienda. Ricordiamo che la proprietà di Facile.it è detenuta oggi dal fondo di investimento EQT e dal fondo Oakley Capital.”
COPYRIGHT DP