Sono passati 26 anni da quel giorno in cui Maurizio Gucci fu freddato da un colpo di pistola nell’androne di casa sua e oggi finalmente Patrizia Reggiani (all’epoca moglie) racconta tutta la verità nel documentario “Lady Gucci – La storia di Patrizia Reggiani”.
Patrizia, giudicata mandante dell’assassinio, ha passato 17 anni in carcere e oggi è libera.
Il matrimonio con Maurizio era stato imponente, la loro vita insieme piena di avvenimenti sociali, presenze al Teatro alla Scala di Milano, feste esclusive, viaggi fantastici, Yacht, gioielli e così via, una vita durata 13 anni.
Poi, un giorno Maurizio comunica a Patrizia la sua intenzione di lasciare lei e le due figlie avute insieme e dopo qualche mese la Reggiani scopre il motivo di quella decisione: lui ha un’altra donna Paola Franchi.
Inaccettabile per una donna come Patrizia, narcisista, superba, piena di sé…..ed ecco che allora inizia l’odio, nonostante l’accordo di divorzio stipulato con Maurizio sia favorevole a lei: un milione di euro all’anno.
Inoltre Maurizio fa un altro grosso errore – che lo porterà alla morte – perché decide di sposare la donna di cui si è innamorato, la Franchi, appunto e Patrizia a questo punto perde la testa e inizia a pianificare l’omicidio dell’ex marito, come nelle peggiori storie di gelosia “o mio o di nessuno”..
Chi cerca trova e Patrizia Reggiani trova tale Pina Auriemma, la “maga” napoletana che si presta ad assoldare tre uomini e due donne per uccidere Maurizio Gucci .
La fa franca per due anni Patrizia, ma alla fine viene scoperta come mandante dell’omicidio e tradotta in carcere dove resta 17 anni.
Ma per chi ha soldi (e Patrizia ne ha in abbondanza) il carcere può essere poco duro e infatti il racconto della donna su quegli anni lo conferma “al San Vittore ,Victor’s Residence come lo chiamo io mi sono trovata benissimo lì, sono stati anni di pace: dormivo, mi lavavo e scendevo giù in giardino, avevo un trattamento speciale”.
Carismatica? Forse. Affascinante? Probabile. Manipolatrice? Sicuramente. Malata di protagonismo? Certamente…tanto da essere arrivata persino a tentare il suicidio in carcere (ripetiamo ..TENTARE…) pur di avere quell’attenzione da parte degli altri che per lei è vitale.
Oggi è arrivata i 72 anni , ha perso ogni contatto con le due figlie che nulla più vogliono avere a che fare con lei , vive a Milano con un pappagallo e un cagnolino, circondata da collaboratori, e non deve preoccuparsi di nulla.
Un epilogo in qualche modo ingiusto per una donna che ha fatto della gelosia e dell’odio gli strumenti per uccidere – anche se non in prima persona – il marito e che ha scontato solo 17 anni in carcere trattata come fosse stata in albergo.. Ma, ripetiamo, i soldi possono molto.
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FOTO TRATTA DALLA PAGINA FB DI Viaggi news
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