Una vera signora, come ce ne sono ancora poche
Novara 28 ottobre 2019
Lea Pericoli , ex signora del tennis (ha vinto 27 titoli internazionali nella prima metà degli anni Settanta ) oggi a 84 anni, passa le sue giornate giocando a golf.
Quando era un’icona, il suo soprannome era La Divina, per la sua eleganza sul campo e fuori dal campo. In campo indossava completini creati per lei da Ted Tinling, il geniale sarto inglese, che oggi sono esposti al Victoria & Albert Museum di Londra. Va ricordato che il tennis di quegli anni era un mondo in cui per le giocatrici era di rigore il bianco con gonne abbastanza lunghe, o con gonna -pantalone. Invece Lea indossava un gonnellino di visone, poi uno di penne di cigno, un’altra volta un abitino di petali di rose, e ancora..un pigiama di pizzo, in Sudafrica perfino un vestitino d' oro con le mutandine di brillanti , sempre tutto di Ted Tinling. Naturalmente questi capi se li metteva per le gare facili, per quelle importanti tornava al sobrio gonnellino bianco, ma faceva scena lo stesso.
Ancora oggi non esce di casa se non è perfettamente truccata e pettinata , anche se deve andare solo al supermercato. La sua non è vanità, ma un modo di essere: si piace, si cura e si ama.
Quando nel 1973 il tumore all’utero l’ha colpita, non ne ha fatto mistero, anzi, è diventata la prima testimonial della ricerca contro il cancro. Dopo essere stata operata ha ripreso la sua grinta e dopo 6 mesi ha vinto il titolo italiano.
Una donna che non si è mai arresa di fronte ai dolori della vita: li ha combattuti, ha sofferto, ma ha anche saputo accertarli. Una donna da prendere ad esempio ancora - e soprattutto - oggi.
Copyright DP
Foto tratta dal post di FB Tennis Circus
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Lea Pericoli , ex signora del tennis (ha vinto 27 titoli internazionali nella prima metà degli anni Settanta ) oggi a 84 anni, passa le sue giornate giocando a golf.
Quando era un’icona, il suo soprannome era La Divina, per la sua eleganza sul campo e fuori dal campo. In campo indossava completini creati per lei da Ted Tinling, il geniale sarto inglese, che oggi sono esposti al Victoria & Albert Museum di Londra. Va ricordato che il tennis di quegli anni era un mondo in cui per le giocatrici era di rigore il bianco con gonne abbastanza lunghe, o con gonna -pantalone. Invece Lea indossava un gonnellino di visone, poi uno di penne di cigno, un’altra volta un abitino di petali di rose, e ancora..un pigiama di pizzo, in Sudafrica perfino un vestitino d' oro con le mutandine di brillanti , sempre tutto di Ted Tinling. Naturalmente questi capi se li metteva per le gare facili, per quelle importanti tornava al sobrio gonnellino bianco, ma faceva scena lo stesso.
Ancora oggi non esce di casa se non è perfettamente truccata e pettinata , anche se deve andare solo al supermercato. La sua non è vanità, ma un modo di essere: si piace, si cura e si ama.
Quando nel 1973 il tumore all’utero l’ha colpita, non ne ha fatto mistero, anzi, è diventata la prima testimonial della ricerca contro il cancro. Dopo essere stata operata ha ripreso la sua grinta e dopo 6 mesi ha vinto il titolo italiano.
Una donna che non si è mai arresa di fronte ai dolori della vita: li ha combattuti, ha sofferto, ma ha anche saputo accertarli. Una donna da prendere ad esempio ancora - e soprattutto - oggi.
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Foto tratta dal post di FB Tennis Circus
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