Novara, 15 febbraio 2020
Nato a Milano Gabriele Paolini è famoso per essere un grande “disturbatore” del piccolo schermo, apparso più volte in trasmissioni durante una diretta.
Oggi non lo si vede più (per la gioia di commentatori e giornalisti), ma per lui si trattava praticamente di un lavoro, infatti il suo obiettivo è sempre stato quello di sabotare i collegamenti di giornalisti e presentatori su tv nazionali in Italia, incoraggiando l’uso del preservativo come parte della propria battaglia civile contro l’Aids.
Si è sempre definito “inquinatore televisivo” e spesso la sua presenza invasiva e molesta durante le riprese degli inviati, ha costretto l’interruzione del collegamento o improvvisi cambi d’ inquadrature.
Gabriele Paolini è noto anche per aver fatto un’apparizione nel film “I soliti noti”, una raccolta di scene a cui hanno partecipato anche Sara Tommasi e Rocco Siffredi. E per aver preso parte a un film a luci rosse “Storie di un italiano vero”.
La sua vita “contro la legge” inizia nell’anno 2010 quando si prende una condanna a 2 anni e 8 mesi per le accuse di tentata estorsione, diffamazione e molestie ai danni di Robert Bernocchi.
Nel 2012, oltre al risarcimento di 30mila euro è condannato a 6 mesi per molestie verso 3 giornalisti Mediaset.
Nell’anno 2013 è arrestato, ma poi messo ai domiciliari , per i reati d’induzione e sfruttamento alla prostituzione minorile.
Nel 2014 viene rinviato a giudizio per i reati di induzione alla prostituzione, produzione di materiale pedopornografico e tentata violenza sessuale.
Torna in libertà nel 2015 e ci resta fino al 2018 quando il tribunale della sorveglianza della Capitale decide di affidarlo in prova ai servizi sociali, per fargli scontare la pena di 2 anni cinque mesi e quindici giorni di reclusione accumulati con le varie accuse, impegnandolo come volontario a Roma , città in cui vive.
Copyright DP, foto tratta dal profilo FB di Gabriele Paolini
Nato a Milano Gabriele Paolini è famoso per essere un grande “disturbatore” del piccolo schermo, apparso più volte in trasmissioni durante una diretta.
Oggi non lo si vede più (per la gioia di commentatori e giornalisti), ma per lui si trattava praticamente di un lavoro, infatti il suo obiettivo è sempre stato quello di sabotare i collegamenti di giornalisti e presentatori su tv nazionali in Italia, incoraggiando l’uso del preservativo come parte della propria battaglia civile contro l’Aids.
Si è sempre definito “inquinatore televisivo” e spesso la sua presenza invasiva e molesta durante le riprese degli inviati, ha costretto l’interruzione del collegamento o improvvisi cambi d’ inquadrature.
Gabriele Paolini è noto anche per aver fatto un’apparizione nel film “I soliti noti”, una raccolta di scene a cui hanno partecipato anche Sara Tommasi e Rocco Siffredi. E per aver preso parte a un film a luci rosse “Storie di un italiano vero”.
La sua vita “contro la legge” inizia nell’anno 2010 quando si prende una condanna a 2 anni e 8 mesi per le accuse di tentata estorsione, diffamazione e molestie ai danni di Robert Bernocchi.
Nel 2012, oltre al risarcimento di 30mila euro è condannato a 6 mesi per molestie verso 3 giornalisti Mediaset.
Nell’anno 2013 è arrestato, ma poi messo ai domiciliari , per i reati d’induzione e sfruttamento alla prostituzione minorile.
Nel 2014 viene rinviato a giudizio per i reati di induzione alla prostituzione, produzione di materiale pedopornografico e tentata violenza sessuale.
Torna in libertà nel 2015 e ci resta fino al 2018 quando il tribunale della sorveglianza della Capitale decide di affidarlo in prova ai servizi sociali, per fargli scontare la pena di 2 anni cinque mesi e quindici giorni di reclusione accumulati con le varie accuse, impegnandolo come volontario a Roma , città in cui vive.
Copyright DP, foto tratta dal profilo FB di Gabriele Paolini