Novara 9 febbraio 2021
Nato a Roma (oggi 72 anni) sin da piccolo ha dimostrato di avere una grande passione per la musica. Ha studiato pianoforte , ha conseguito il diploma presso il liceo classico, si è laureato in Giurisprudenza, specializzandosi in Filosofia del diritto.
Riportiamo una sua intervista rilasciata a Vanity Fair dove l’artista svela un retroscena piuttosto doloroso legato alla sua vita privata.
“Pesavo quasi cento chili. Scaricavo nelle canzoni ciò che avevo dentro e la prospettiva del suicidio, invece di sembrarmi drammatica, mi pareva la soluzione del problema .Da adolescente grasso, se parliamo di bullismo, non avevo niente da invidiare a nessuno. Ero tra quelli che sentivano le risatine al loro passaggio”. “Mi chiamavano “Cicciabomba”.
Sembra che abbia influito sul suo peso anche la mamma con cui non ha avuto un buon rapporto.
Dolorose le sue parole: “Sperava nei miei fallimenti, considerava le mie canzoni poco meno che spazzatura e a mio padre Vincenzo, convinta di non essere ascoltata, diceva di me: “Il ragazzo è cretino ,Era talmente poca la stima che avevo di me che mi attaccavo all’unico vizio che mi era concesso: il cibo. Mangiavo tutto il giorno. Visto che nessuno mi fermava, lo feci io. Arrivato a 94 chili, ma forse anche a 98, dissi basta: “Ma non vedete che sono un baule?”
E così, senza l’aiuto di nessuno, ma solo con la sua forza di volontà ha preso in mano la sua vita ed è riuscito a diventare quello che è ancora oggi.
COPYRIGHT DP
Foto tratta dalla pagina FB di Antonello Venditti
Nato a Roma (oggi 72 anni) sin da piccolo ha dimostrato di avere una grande passione per la musica. Ha studiato pianoforte , ha conseguito il diploma presso il liceo classico, si è laureato in Giurisprudenza, specializzandosi in Filosofia del diritto.
Riportiamo una sua intervista rilasciata a Vanity Fair dove l’artista svela un retroscena piuttosto doloroso legato alla sua vita privata.
“Pesavo quasi cento chili. Scaricavo nelle canzoni ciò che avevo dentro e la prospettiva del suicidio, invece di sembrarmi drammatica, mi pareva la soluzione del problema .Da adolescente grasso, se parliamo di bullismo, non avevo niente da invidiare a nessuno. Ero tra quelli che sentivano le risatine al loro passaggio”. “Mi chiamavano “Cicciabomba”.
Sembra che abbia influito sul suo peso anche la mamma con cui non ha avuto un buon rapporto.
Dolorose le sue parole: “Sperava nei miei fallimenti, considerava le mie canzoni poco meno che spazzatura e a mio padre Vincenzo, convinta di non essere ascoltata, diceva di me: “Il ragazzo è cretino ,Era talmente poca la stima che avevo di me che mi attaccavo all’unico vizio che mi era concesso: il cibo. Mangiavo tutto il giorno. Visto che nessuno mi fermava, lo feci io. Arrivato a 94 chili, ma forse anche a 98, dissi basta: “Ma non vedete che sono un baule?”
E così, senza l’aiuto di nessuno, ma solo con la sua forza di volontà ha preso in mano la sua vita ed è riuscito a diventare quello che è ancora oggi.
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Foto tratta dalla pagina FB di Antonello Venditti