Per protestare contro la manovra economica
Il sindacato dei medici, Cimo,annuncia 48 ore di sciopero nel mese di gennaio per protestare contro la manovra economica varata dal Governo per il 2024, che – a parer loro - non salvaguardia la sanità pubblica e il diritto alla tutela della salute che continuano a non essere tra le priorità di questo Paese, a prescindere dal colore e dall’appartenenza politica di chi lo governa”.
I motivi dettagliati li spiegano Pierino Di Silverio, Segretario Nazionale Anaao Assomed, Guido Quici, Presidente Cimo-Fesmed e Antonio De Palma, Presidente Nursing Up: “Senza confronto e senza novità sostanziali sulle richieste alla base delle nostre mobilitazioni, nel mese di gennaio 2024 proseguiremo con 48 ore di sciopero, le cui date verranno comunicate non appena sentite la basi associative”.I numeri della fuga di medici, dirigenti sanitari, infermieri ed ostetriche dalle corsie italiane in favore degli ospedali di altri paesi europei– sono sempre più allarmanti e la mancanza di una seria politica di investimenti nel sistema sanitario e nel suo capitale umano non lascia alcuna speranza per il futuro. Un’emorragia che avvicina il Ssn al baratro verso cui la politica lo sta spingendo da anni, con la differenza che ora non c’è più tempo per salvarlo. Siamo a un punto di non ritorno.Le nostre richieste rappresentano non solo legittime rivendicazioni delle categorie che rappresentiamo, ma vere e proprie parole d’ordine che mirano a migliorare il sistema di cure nel suo complesso tenendo conto anche delle implicazioni che possono avere sui cittadini. Pensiamo alla situazione dei luoghi di lavoro in cui operiamo venuta tristemente alla ribalta dopo l’incendio all’ospedale di Tivoli che ha fatto emergere prepotentemente lo stato di abbandono di molti ospedali. Quello della manutenzione delle infrastrutture è un ulteriore tassello di un puzzle che nessuno si prende cura di comporre. E dire che l’Italia ha a disposizione i fondi del PNRR per opere di ammodernamento, ma non sanno bene come utilizzarli!Siamo sempre più determinati– a uscire dal vicolo cieco in cui la politica ci costringe da almeno 20 anni e siamo disposti a tutte le azioni sindacali per affermare la nostra dignità di professionisti e riprenderci la considerazione che meritiamo. Sappiamo di avere al nostro fianco milioni di italiani che alla sanità pubblica si rivolgono ogni giorno e che alla sanità pubblica non possono rinunciare”.
DP