Lettera al ministro Speranza.
Egregio ministro,
io capisco che passare da occupare un posto che, all'interno di ogni governo è considerato l'ultimo tassello del Manuale Cencelli (un buco di riserva da riempire) a protagonista, sia un trauma.
Egregio ministro, da medico, voglio dirle che noi medici siamo ormai abbastanza insofferenti al fatto che, nel posto che dovrebbe essere a nostra tutela, vengano messi sempre politici senza nessuna competenza specifica e senza conoscenza sul campo.
Perché per lei è solo un ruolo politico e domani magari lo avrà alle infrastrutture o che so all'agricoltura, ma per noi la Sanità è la casa in cui viviamo.
La Sanità è la casa in cui prima o poi entriamo tutti, da medici e da pazienti.
E allora il PRIMO DOVERE di chi dirige quella casa è curare che tutto sia accogliente, sia efficiente, sia equo e giusto per tutti i suoi abitanti.
Ma perché questo possa avvenire, bisogna conoscere e conoscere profondamente le realtà pubblica, convenzionata e privata.
E quando, per sbaglio, si diventa involontari protagonisti, caro Ministro, si deve chiedere aiuto a chi queste competenze le ha.
E invece di circondarsi di personaggi che hanno interessi che vanno da quelli economici a quelli di protagonismo, dovrebbe ascoltare chi sul territorio vive e lavora tutti i giorni.
E allora le elenco alcune cose che potevano essere fatte e non sono state fatte.
Medici di base.
Abbiamo due tipi di atteggiamento, quelli che magicamente evaporano o visitano solo per telefono, e quelli che coraggiosamente visitano, soccorrono e sostengono i pazienti.
Non possono e non devono essere sullo stesso piano, ci deve essere un organismo di controllo sulla efficienza o meno di una medicina territoriale che adesso è vitale più che mai per non far crollare il sistema.
Decurtazione economica sì ai primi, incentivi ai secondi.
Inoltre formazione accelerata con reclutamento di tutti gli specializzandi.
Medici ospedalieri.
NULLA è mai stato fatto per incentivarli e motivarli psicologicamente, né premiarli economicamente.
Il 30%è in burn out dopo i 50 anni e nessuno se ne preoccupa.
In questi momento riorganizzare gli ospedali, attrezzarsi, creare percorsi preferenziali, distanziare le aree di accesso covid dalle altre, formare medici specializzandi e non richiamare pensionati mettendoli a rischio, derogare dalle regole di assunzione e creare un esercito pronto a combattere il virus DOVEVA ESSERE LA PRIORITÀ.
Inutile colpevolizzare l'estate con gli assembramenti, quando l'unico colpevole è Lei e il suo governo preso a preoccuparsi di attrezzare in modo demenziale una scuola che è già stata chiusa.
Banchi invece di letti e rianimazione, un grande scambio ministro!
E per la cronaca l'ultima cosa che andava fatta era distanziare e mascherarsi quest'estate, perché la virulenza era bassa, l'immunità alta e gli ospedali vuoti.
Solo dei somari potevano pensare che non ci sarebbe stata una seconda ondata (su ,vada a leggere le risposte dei suoi esperti l'estate passata), così come ci sarà la terza, forse la più terribile.
Perché il primo pugno fa male, il secondo ti ferisce, il terzo ti uccide.
E noi SIAMO IMPREPARATI!
Le truppe di difesa medici, infermieri, personale paramedico sono allo stremo, in numero insufficiente, nella capitale della mia provincia hanno finito l'ossigeno.
E questo non solo per il covid, ma perché la campagna di terrore che avete orchestrato fa si che la gente intasi i PS ad ogni minimo sintomo, e a farlo sono soprattutto gli anziani, i soli, gli impauriti.
E così senza criterio di selezione vanno visitati tutti per poter distinguere chi è grave da chi non lo è. Con la saturazione progressiva di tutto.
Questo perché non si è fatta una campagna informativa, non si sono reclutati medici e infermieri per la gestione del territorio.
Avreste dovuto creare dei protocolli noti di cure uniformi e per livelli, che non ci sono, e questo porterà le persone a pensare che se sbaglia ospedale può morire, e allora intaserà, come sta succedendo , quelli più noti.
Inoltre in tutto questo interi settori patologici vengono trascurati o dimenticati, si muore di altre malattie oltre al covid.
Ma anestesisti, cardiologi, pneumologi sono dirottati ad altra attività che molte volte è di livello meno elettivo di quello che dovrebbero fare.
Poi ci sono le specialità come la mia, l'oculistica, con milioni di interventi in meno, per la cataratta, per la retina, per il glaucoma, con un danno sociale enorme per la carenza visiva .
Anche qui per la mancata riorganizzazione ospedaliera.
Infine l'attività privata, la meno importante sicuramente dal suo punto di vista ma quella che adesso copre, per quanto può tutte le carenze del sistema pubblico.
Attività privata che risente inevitabilmente del lockdown, e sinceramente chissenefrega, ma che procede tra mille protocolli assolutamente squilibrati rispetto a quanto succede nelle strutture ambulatoriali, per costi, impegno del personale, gestione.
Se avesse dei consulenti seri, le avrebbero fatto presente che le due enormi fonti di focolaio sarebbero state scuole e trasporti, e anziché approcciare il problema approssimativamente andava affrontato radicalmente da subito, almeno nelle scuole superiori.
Gli anziani andavano protetti limitandone le uscite, le residenze per anziani andavano dotate di dispositivi per sanificazione adeguate.
Nessuna campagna informativa su come elevare l'immunità, cosa mangiare, che vitamine prendere, che attività fisica fare.
Non ho mai visto un così grande impegno come quello del seminare la paura da Covid, per combattere tabagismo, alcolismo, droghe, dipendenza da gioco, prevenzione delle malattie trasmissibili sessualmente, disagio psichico.
Con totale indifferenza non avete dato nessun sostegno psicologico, nessuna comprensione empatica riguardo il trauma che avete generato.
In conclusione egregio Ministro, abbia la decenza, che solo i veri uomini hanno, di ammettere di aver sbagliato e di essersi trovato impreparato, non scarichi le colpe ,sulla popolazione , dei suoi comportamenti, mentre lei era impegnato a scrivere o farsi scrivere un libro.
Se Lei chiedesse scusa sinceramente, è molto probabile che l'intera Sanità la dimenticherebbe, senza assolverla però, perché per i medici e gli infermieri lo spirito di sacrificio è parte della loro natura.
Perché un medico non fa il medico sapendo che domani si occuperà di trasporti o agricoltura, ma sempre e solo dei suoi pazienti.
E con le scuse lasci il posto a uno di noi, uno che sappia cos'è la Medicina, ma soprattutto che abbia quell'attenzione all'essere umano che lei ha ampiamente dimostrato di non avere.
Lei ci ha resi soli, Ministro, in un mondo arido. Può bastare.
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