Gli esperti esortano a vaccinarsi rapidamente
Nel mese di marzo era stato segnalato a Firenze il primo caso di questa mutazione e il 25 aprile 2021, due residenti in Veneto, ritornati dall’India, sono risultati positivi.
Il Governatore Zaia conferma:.“Abbiamo individuato i primi due pazienti a Bassano con la variante indiana, sono padre e figlia. Si tratta di due indiani che sono rientrati dall’India e che fanno parte dell’Ulss Pedemontana distretto 2. Ora si trovano in isolamento fiduciario a casa. La variante indiana è stata confermata dall’istituto zooprofilattico
Ecco quindi che sorge la paura di dover fare i conti con dei ceppi che possano eludere il vaccino, al momento unica arma efficace contro il Covid 19.
Tutto quello che sappiamo sulla variante indiana
Al momento la scienza ci dice che la variante indiana contiene in sé due mutazioni già note: E484Q e L452R, che per la prima volta compaiono insieme. Si ipotizza, ma siamo ancora nell’ambito delle valutazioni, che la prima mutazione potrebbe aumentarne la trasmissibilità e la seconda potrebbe consentire una parziale evasione immunitaria dell’effetto vaccinale.
Secondo i primi dati giunti da Israele (Paese di riferimento per via dell’altissima percentuale di inoculazioni effettuate e quindi ottimo test di prova sull’argomento) il siero di Pfizer mostra una buona risposta – anche se ridotta – contro la variante indiana che, fuori dall’India, mostra una diffusione limitata
Come ormai abbiamo imparato più un virus circola più aumenta il rischio che si modifichi, dando vita a diverse varianti rispetto all’originale. L’esigenza di vaccinare in tempi rapidi la popolazione risiede anche nell’importanza di limitare il più possibile il fenomeno delle varianti.
Le altre varianti:
Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Istituto superiore di sanità è la variante inglese (B.1.1.7) la più diffusa in Italia che, un mese fa, risultava responsabile dell’86,7 per cento dei casi. La caratteristica che la rende temibile è il suo grado più alto di trasmissibilità; mentre su una maggiore letalità non vi sono ancora conferme. L’aspetto positivo è che i vaccini attualmente in uso sembrano efficaci contro la variante inglese
Discorso leggermente differente per la variante la sudafricana (B.1.351) che contiene una mutazione chiamata E484K, in grado di eludere parzialmente le difese sviluppate non soltanto dai vaccini ma anche da anticorpi monoclonali e precedenti infezioni. Anche qui, però, abbiamo una nota positiva: questa resistenza non sembra tale da intaccare l’efficacia dei vaccini Pfizer e Moderna se non lievemente, mentre AstraZeneca, in Sudafrica, è stato abbandonato perché ritenuto meno efficace.
La variante sudafricana non risulta al momento né più trasmissibile né più letale e in Italia non è particolarmente diffusa.
Il calo di efficacia dei vaccini nei confronti della variante brasiliana, invece, risulta più lieve. Mentre pare più forte la resistenza agli anticorpi monoclonali e verso il plasma dei guariti.
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