Arrestati due polacchi residenti a Novara
Novara 4 Luglio 2021
I carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Vercelli hanno dato corso a due fermi di polizia giudiziaria nei confronti di due cittadini polacchi domiciliati a Novara.
In questo periodo estivo, sono stati intensificati i controlli per controllare il fenomeno dei furti e delle truffe ai danni degli anziani
Pochi giorni fa durante un controllo stradale eseguito nei pressi del casello autostradale Vercelli Est, da parte di una pattuglia della Sezione Radiomobile della Compagnia di Vercelli, i militari hanno controllato due polacchi dentro una fiat 500.
I due, che sono domiciliati a Novara, sono apparsi molto nervosi durante la fase di identificazione, nonostante alla banca dati risultassero incensurati e questo ha insospettito i carabinieri che hanno deciso di accompagnarli in caserma per un controllo più approfondito.
Ovviamente l’auto è stata perquisita e sono stati trovati una busta contenente 1.195 euro in banconote di vario taglio nonché una catenina in oro giallo, di cui i due non sapevano dare spiegazione plausibile.
Inoltre anche i due polacchi sono stati sottoposti a perquisizione personale e le forze dell’ordine hanno trovato nella casca della giacca di uno dei due un altro involucro contenente diversi gioielli
I militari hanno così iniziato a cercare i proprietari della refurtiva , che sono risultati essere una coppia di anziani di Ventimiglia (Im).
Cos'era successo?
Nella tarda mattinata la coppia aveva ricevuto una telefonata da una donna che aveva detto di essere la figlia in difficoltà economica e bisognevole di un aiuto immediato. L’anziana che aveva risposto al telefono era stata tratta in inganno al punto di accondiscendere alla pretesa economica raccogliendo tutto il denaro che aveva in casa, oltre 1.000 euro nonché i monili che aveva riposto in una busta e consegnato, come ordinatole dalla sedicente figlia, ad una persona che dopo poco aveva suonato al campanello di casa, asserendo di essere un avvocato incaricato del ritiro.
La vittima, dopo poco, aveva richiamato la figlia che ha capito che la madre era stata derubata e aveva avvisato i carabinieri di Ventimiglia della truffa subita.
I due cittadini polacchi, al termine degli accertamenti sono stati dichiarati in stato di fermo per il reato di ricettazione in concorso e su disposizione del Pm della Procura di Vercelli, sono stati trasferiti al carcere di Billieme.
COPYRIGHT DP
I carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Vercelli hanno dato corso a due fermi di polizia giudiziaria nei confronti di due cittadini polacchi domiciliati a Novara.
In questo periodo estivo, sono stati intensificati i controlli per controllare il fenomeno dei furti e delle truffe ai danni degli anziani
Pochi giorni fa durante un controllo stradale eseguito nei pressi del casello autostradale Vercelli Est, da parte di una pattuglia della Sezione Radiomobile della Compagnia di Vercelli, i militari hanno controllato due polacchi dentro una fiat 500.
I due, che sono domiciliati a Novara, sono apparsi molto nervosi durante la fase di identificazione, nonostante alla banca dati risultassero incensurati e questo ha insospettito i carabinieri che hanno deciso di accompagnarli in caserma per un controllo più approfondito.
Ovviamente l’auto è stata perquisita e sono stati trovati una busta contenente 1.195 euro in banconote di vario taglio nonché una catenina in oro giallo, di cui i due non sapevano dare spiegazione plausibile.
Inoltre anche i due polacchi sono stati sottoposti a perquisizione personale e le forze dell’ordine hanno trovato nella casca della giacca di uno dei due un altro involucro contenente diversi gioielli
I militari hanno così iniziato a cercare i proprietari della refurtiva , che sono risultati essere una coppia di anziani di Ventimiglia (Im).
Cos'era successo?
Nella tarda mattinata la coppia aveva ricevuto una telefonata da una donna che aveva detto di essere la figlia in difficoltà economica e bisognevole di un aiuto immediato. L’anziana che aveva risposto al telefono era stata tratta in inganno al punto di accondiscendere alla pretesa economica raccogliendo tutto il denaro che aveva in casa, oltre 1.000 euro nonché i monili che aveva riposto in una busta e consegnato, come ordinatole dalla sedicente figlia, ad una persona che dopo poco aveva suonato al campanello di casa, asserendo di essere un avvocato incaricato del ritiro.
La vittima, dopo poco, aveva richiamato la figlia che ha capito che la madre era stata derubata e aveva avvisato i carabinieri di Ventimiglia della truffa subita.
I due cittadini polacchi, al termine degli accertamenti sono stati dichiarati in stato di fermo per il reato di ricettazione in concorso e su disposizione del Pm della Procura di Vercelli, sono stati trasferiti al carcere di Billieme.
COPYRIGHT DP