STIAMO CORRENDO IL PERICOLO DELL'ASOCIALITà
Novara 5 luglio 2019
Dobbiamo prendere atto che la dipendenza da web sta diventando un fenomeno sempre più ampio che coinvolge tutti, giovani e meno giovani , con effetti spesso pesanti per la salute psicofisica delle persone.
Sono sempre più numerosi gli individui che non riescono a fare a meno di smarthphone, tablet, pc, e che entrano in crisi quando non possono controllare la loro posta elettronica oppure se la batteria si scarica e non c’è a portata di mano un caricabatterie o se non c’è connessione internet.
Quando si può parlare di dipendenza ? Quando il tempo impiegato a navigare è più lungo rispetto a quello che viene dedicato al lavoro, alla scuola o alla propria vita personale .
Come si fa a capire se si è web dipendenti? Ecco un elenco di “sintomi”
bisogno di trascorrere in rete un tempo sempre maggiore e di connettersi sempre più spesso, per ottenere soddisfazione
marcata riduzione dell’interesse per ogni altra attività che non riguardi l’uso di Internet
manifestazione di agitazione, sintomi depressivi e ansiosi, pensieri ossessivi se la permanenza su internet viene ridotta o interrotta
incapacità di interrompere o tenere sotto controllo l’utilizzo di Internet
continuo uso del web nonostante la consapevolezza di aver sviluppato dei problemi di ordine sociale, psicologico e fisico (difficoltà del sonno, problemi familiari e coniugali, problemi lavorativi)
perdita o impoverimento delle relazioni interpersonali
modificazioni a carico dell’umore
alterazione della percezione del tempo
tendenza a sostituire il mondo reale con un luogo virtuale, nel quale si cerca di costruire un proprio mondo personale
veri e propri sintomi fisici come tunnel carpale, dolori diffusi al collo e alla schiena, problemi alla vista sono la conseguenza del protrarsi di lunghi periodi di attività in rete in posizioni poco salutari e , di conseguenza, di lunghi periodi di inattività fisica
pensieri disfunzionali su se stessi e sugli altri
sentimenti soggettivi di inadeguatezza, insicurezza, bassa autostima e problemi relazionali
disturbi dell’umore, d’ansia e del controllo degli impulsi
Gli psicologi affermano che il dipendente da internet è un soggetto che ha bassa autostima e sicurezza di sé, si sente inadeguato , ha difficoltà a relazionarsi nel mondo reale ed ha paura a esporsi ed a esprimersi su un piano di realtà, anche se non ha una percezione diretta di questi suoi problemi quindi a maggior ragione bisogna desensibilizzarsi e desensibilizzare i ragazzi se si nota che si è caduti in preda alla dipendenza da web
Ma come si fa?
Innanzitutto il primo passo è chiedere aiuto e rivolgersi ad uno psicoterapeuta oppure andare a Milano dove è nato un ambulatorio specializzato proprio in questo tipo di dipendenze che si chiama “Digital Life Coaching” ed è uno sportello psicologico per imparare a gestire correttamente la tecnologia, oppure a Roma presso il Policlinico Gemelli, dove è nato anche un centro per combattere e curare la dipendenza da Internet.
Esistono anche delle app che aiutano a difendersi dall'intrusione della Rete: le più famose si chiamano Cloak e Split.
Purtroppo però non tutti possono ricorrere a questi aiuti , ma niente paura,,,, si può comunque cercare di smettere da soli in questo modo:
scegliendo quanto tempo dedicare all'uso personale della rete
riempiendo la giornata con qualunque genere di impegno che porti fuori casa
programmando un'attività o un evento che impedisca di collegarsi a Internet
decidendo di sbrigare compiti più importanti prima di navigare su Internet.
se si devono trovare delle informazioni su un argomento, farlo il più velocemente possibile, stando in piedi per tutto il tempo della navigazione
entrando in contatto con la natura (passeggiando nei parchi, nuotando, correndo sui sentieri…)
compilando una lista delle ragioni per le quali si sarebbe più felici usando meno internet
facendosi aiutare da amici e familiari perché ci avvertano quando usiamo il computer da troppo tempo
facendo pause lunghe per mangiare, dormire, andare in bagno, e prendersi cura della propria igiene
disattivando le notifiche delle email, gli abbonamenti alle newsletter o qualunque altra cosa che possa far venire voglia di usare internet
pensando al denaro che si può risparmiare senza avere connessione internet
smettendo di pensare a tutto ciò che si può fare su internet
credendo fermamente di poterci riuscire.
Infine parliamo dei bambini: purtroppo molti genitori danno in mano ai bambini, anche piccolissimi, dei tablet con cartoni animati o giochi, per farli stare buoni e questo è un grave errore, perché è come assuefarli alla droga.
Quando saranno più grandicelli e cioè a partire dai 7/8 anni se si noteranno gli atteggiamenti di cui sotto, sarà consigliabile correre velocemente ai ripari.
Il bambino dipendente dal web cercherà di :
Sottrarsi all'attenzione dei genitori per navigare.
Mentire su quanto tempo passa su Internet.
Dimostrerà rabbia o irritabilità quando gli viene proibito l'uso dei dispositivi elettronici o della rete.
Esprimerà un forte desiderio di tornare a connettersi quanto prima.
Starà sveglio tutta la notte per navigare.
Si rifiuterà o dimenticherà di fare i compiti o altre attività.
Stringerà nuovi legami virtuali (smettendo di mantenere i rapporti nella vita reale).
Non si interesserà più a tutto ciò che un tempo lo entusiasmava.
Concludiamo con dei dati che dovrebbero aiutarvi a riflettere :
l’ultimo rapporto AGI-Censis (2018) parla chiaro, anzi, chiarissimo. La maggior parte degli italiani sarebbe online prima di andare a dormire (77,2%) e al mattino immediatamente dopo essersi svegliato (63%). Il 61,7% poi userebbe lo smartphone persino quando è a letto o a tavola (34,1%), dati che si alzano se isoliamo dal campione i più giovani: rispettivamente 79,7% e 49,7%.
Il 60,7% del campione AGI-Censis afferma di rendersi conto di aver sviluppato una vera e propria dipendenza da Internet, ma non per questo riesce nell’impresa di auto-limitare le ore che passa connesso. Una dipendenza vera e propria che sottrae tempo (ed energie) ad altre attività, come addirittura al lavoro (52,6%) e alle relazioni e agli affetti familiari (35,6%). Solamente l’11,7% del campione però ammette di vivere con ansia un’eventuale mancanza di connessione.
Per l’11,2% inoltre l’utilizzo della rete è fonte di collisioni con i propri familiari.
Copyright DP
Dobbiamo prendere atto che la dipendenza da web sta diventando un fenomeno sempre più ampio che coinvolge tutti, giovani e meno giovani , con effetti spesso pesanti per la salute psicofisica delle persone.
Sono sempre più numerosi gli individui che non riescono a fare a meno di smarthphone, tablet, pc, e che entrano in crisi quando non possono controllare la loro posta elettronica oppure se la batteria si scarica e non c’è a portata di mano un caricabatterie o se non c’è connessione internet.
Quando si può parlare di dipendenza ? Quando il tempo impiegato a navigare è più lungo rispetto a quello che viene dedicato al lavoro, alla scuola o alla propria vita personale .
Come si fa a capire se si è web dipendenti? Ecco un elenco di “sintomi”
bisogno di trascorrere in rete un tempo sempre maggiore e di connettersi sempre più spesso, per ottenere soddisfazione
marcata riduzione dell’interesse per ogni altra attività che non riguardi l’uso di Internet
manifestazione di agitazione, sintomi depressivi e ansiosi, pensieri ossessivi se la permanenza su internet viene ridotta o interrotta
incapacità di interrompere o tenere sotto controllo l’utilizzo di Internet
continuo uso del web nonostante la consapevolezza di aver sviluppato dei problemi di ordine sociale, psicologico e fisico (difficoltà del sonno, problemi familiari e coniugali, problemi lavorativi)
perdita o impoverimento delle relazioni interpersonali
modificazioni a carico dell’umore
alterazione della percezione del tempo
tendenza a sostituire il mondo reale con un luogo virtuale, nel quale si cerca di costruire un proprio mondo personale
veri e propri sintomi fisici come tunnel carpale, dolori diffusi al collo e alla schiena, problemi alla vista sono la conseguenza del protrarsi di lunghi periodi di attività in rete in posizioni poco salutari e , di conseguenza, di lunghi periodi di inattività fisica
pensieri disfunzionali su se stessi e sugli altri
sentimenti soggettivi di inadeguatezza, insicurezza, bassa autostima e problemi relazionali
disturbi dell’umore, d’ansia e del controllo degli impulsi
Gli psicologi affermano che il dipendente da internet è un soggetto che ha bassa autostima e sicurezza di sé, si sente inadeguato , ha difficoltà a relazionarsi nel mondo reale ed ha paura a esporsi ed a esprimersi su un piano di realtà, anche se non ha una percezione diretta di questi suoi problemi quindi a maggior ragione bisogna desensibilizzarsi e desensibilizzare i ragazzi se si nota che si è caduti in preda alla dipendenza da web
Ma come si fa?
Innanzitutto il primo passo è chiedere aiuto e rivolgersi ad uno psicoterapeuta oppure andare a Milano dove è nato un ambulatorio specializzato proprio in questo tipo di dipendenze che si chiama “Digital Life Coaching” ed è uno sportello psicologico per imparare a gestire correttamente la tecnologia, oppure a Roma presso il Policlinico Gemelli, dove è nato anche un centro per combattere e curare la dipendenza da Internet.
Esistono anche delle app che aiutano a difendersi dall'intrusione della Rete: le più famose si chiamano Cloak e Split.
Purtroppo però non tutti possono ricorrere a questi aiuti , ma niente paura,,,, si può comunque cercare di smettere da soli in questo modo:
scegliendo quanto tempo dedicare all'uso personale della rete
riempiendo la giornata con qualunque genere di impegno che porti fuori casa
programmando un'attività o un evento che impedisca di collegarsi a Internet
decidendo di sbrigare compiti più importanti prima di navigare su Internet.
se si devono trovare delle informazioni su un argomento, farlo il più velocemente possibile, stando in piedi per tutto il tempo della navigazione
entrando in contatto con la natura (passeggiando nei parchi, nuotando, correndo sui sentieri…)
compilando una lista delle ragioni per le quali si sarebbe più felici usando meno internet
facendosi aiutare da amici e familiari perché ci avvertano quando usiamo il computer da troppo tempo
facendo pause lunghe per mangiare, dormire, andare in bagno, e prendersi cura della propria igiene
disattivando le notifiche delle email, gli abbonamenti alle newsletter o qualunque altra cosa che possa far venire voglia di usare internet
pensando al denaro che si può risparmiare senza avere connessione internet
smettendo di pensare a tutto ciò che si può fare su internet
credendo fermamente di poterci riuscire.
Infine parliamo dei bambini: purtroppo molti genitori danno in mano ai bambini, anche piccolissimi, dei tablet con cartoni animati o giochi, per farli stare buoni e questo è un grave errore, perché è come assuefarli alla droga.
Quando saranno più grandicelli e cioè a partire dai 7/8 anni se si noteranno gli atteggiamenti di cui sotto, sarà consigliabile correre velocemente ai ripari.
Il bambino dipendente dal web cercherà di :
Sottrarsi all'attenzione dei genitori per navigare.
Mentire su quanto tempo passa su Internet.
Dimostrerà rabbia o irritabilità quando gli viene proibito l'uso dei dispositivi elettronici o della rete.
Esprimerà un forte desiderio di tornare a connettersi quanto prima.
Starà sveglio tutta la notte per navigare.
Si rifiuterà o dimenticherà di fare i compiti o altre attività.
Stringerà nuovi legami virtuali (smettendo di mantenere i rapporti nella vita reale).
Non si interesserà più a tutto ciò che un tempo lo entusiasmava.
Concludiamo con dei dati che dovrebbero aiutarvi a riflettere :
l’ultimo rapporto AGI-Censis (2018) parla chiaro, anzi, chiarissimo. La maggior parte degli italiani sarebbe online prima di andare a dormire (77,2%) e al mattino immediatamente dopo essersi svegliato (63%). Il 61,7% poi userebbe lo smartphone persino quando è a letto o a tavola (34,1%), dati che si alzano se isoliamo dal campione i più giovani: rispettivamente 79,7% e 49,7%.
Il 60,7% del campione AGI-Censis afferma di rendersi conto di aver sviluppato una vera e propria dipendenza da Internet, ma non per questo riesce nell’impresa di auto-limitare le ore che passa connesso. Una dipendenza vera e propria che sottrae tempo (ed energie) ad altre attività, come addirittura al lavoro (52,6%) e alle relazioni e agli affetti familiari (35,6%). Solamente l’11,7% del campione però ammette di vivere con ansia un’eventuale mancanza di connessione.
Per l’11,2% inoltre l’utilizzo della rete è fonte di collisioni con i propri familiari.
Copyright DP