Indossare la divisa , per alcuni, è come avere il potere assoluto
Novara 13 novembre 2019
Sembra che le persone appena indossano un’uniforme, sia essa un camice, una divisa o una tuta, pensino di avere immediatamente un’aura di potere che emana da loro.
E in effetti in un certo senso è così…non tanto per l’aura , quanto per il loro atteggiamento nei confronti del prossimo.
Hanno tutte in testa una sola idea “io posso cambiarti, in meglio o in peggio, la vita”. E questo li fa sentire talmente onnipotenti che non si rendono neppure conto di diventare – molto spesso – ridicoli.
E’ il caso per esempio di una guardia davanti a un museo…per il solo fatto di avere una giacca con i bottoni dorati e un cappello in testa, si arroga il diritto (che non ha ) di dirci se possiamo o non possiamo avvicinarci a un certo quadro , o fare un determinato percorso piuttosto che un altro. Tutto questo facendolo notare in modo spesso autoritario come se il museo fosse suo.
Oppure – e forse è la situazione peggiore – quando si tratta di ausiliari del traffico. In genere sono donne, in genere sono grassottelle, in genere sono bruttine, in genere sono di bassa statura , ma hanno un approccio che dire arrogante è dir poco. Sono sempre in due per darsi manforte e apparire più minacciose/i. Si avvicinano all’incauto automobilista che ha avuto l’ardire di fermarsi in un posto a strisce gialle non perché vuole posteggiare, ma semplicemente per far scendere il passeggero senza bloccare il traffico e senza che possa venir travolto dalle altre auto, brandendo blocchetto e matita come fossero armi, sfoderando un ghigno vicino al satanico e sibilando “lei non può restare qui” con un tono che equivale a una pugnalata.
Hanno ragione, non si può posteggiare, ma le spiegazioni sui “pochi secondi” date dall’automobilista su di loro non hanno alcun effetto. Non lo ascoltano nemmeno. Fierissime del loro potere, scrivono velocissime la multa e con grande soddisfazione la mettono sotto i tergicristalli (forse hanno paura che dandola in mano il malcapitato la strappi vanificando così il loro potere?)
Infine vorrei scrivere due parole sui medici ospedalieri . Li vedi passare con il camice tassativamente aperto in modo che svolazzi (fa tanto primario) , salutando infermiere e donne delle pulizie ma mai degnando di un solo sguardo i pazienti seduti in attesa (sia mai che osino rivolgere una domanda!), sono sempre indaffarati, oppure girano i tre o quattro parlando tra loro con un linguaggio che ai più risulta incomprensibile e per questo ancora più terrorizzante… Se poi, bontà loro, decidono di dare udienza ai parenti di un ricoverato, salutano dando la mano , ma non guardando negli occhi, dicono giusto quelle 4 frasi che nessuno osa confutare né tanto meno chiedere spiegazioni e dopo esattamente 5 minuti congedano il parente con il solito “Lei non si preoccupi”. Insomma Dio in persona che dà udienza.
Si potrebbe andare avanti con molti altri esempi, ma per il momento ci fermiamo a questi.
Copyright DP
Sembra che le persone appena indossano un’uniforme, sia essa un camice, una divisa o una tuta, pensino di avere immediatamente un’aura di potere che emana da loro.
E in effetti in un certo senso è così…non tanto per l’aura , quanto per il loro atteggiamento nei confronti del prossimo.
Hanno tutte in testa una sola idea “io posso cambiarti, in meglio o in peggio, la vita”. E questo li fa sentire talmente onnipotenti che non si rendono neppure conto di diventare – molto spesso – ridicoli.
E’ il caso per esempio di una guardia davanti a un museo…per il solo fatto di avere una giacca con i bottoni dorati e un cappello in testa, si arroga il diritto (che non ha ) di dirci se possiamo o non possiamo avvicinarci a un certo quadro , o fare un determinato percorso piuttosto che un altro. Tutto questo facendolo notare in modo spesso autoritario come se il museo fosse suo.
Oppure – e forse è la situazione peggiore – quando si tratta di ausiliari del traffico. In genere sono donne, in genere sono grassottelle, in genere sono bruttine, in genere sono di bassa statura , ma hanno un approccio che dire arrogante è dir poco. Sono sempre in due per darsi manforte e apparire più minacciose/i. Si avvicinano all’incauto automobilista che ha avuto l’ardire di fermarsi in un posto a strisce gialle non perché vuole posteggiare, ma semplicemente per far scendere il passeggero senza bloccare il traffico e senza che possa venir travolto dalle altre auto, brandendo blocchetto e matita come fossero armi, sfoderando un ghigno vicino al satanico e sibilando “lei non può restare qui” con un tono che equivale a una pugnalata.
Hanno ragione, non si può posteggiare, ma le spiegazioni sui “pochi secondi” date dall’automobilista su di loro non hanno alcun effetto. Non lo ascoltano nemmeno. Fierissime del loro potere, scrivono velocissime la multa e con grande soddisfazione la mettono sotto i tergicristalli (forse hanno paura che dandola in mano il malcapitato la strappi vanificando così il loro potere?)
Infine vorrei scrivere due parole sui medici ospedalieri . Li vedi passare con il camice tassativamente aperto in modo che svolazzi (fa tanto primario) , salutando infermiere e donne delle pulizie ma mai degnando di un solo sguardo i pazienti seduti in attesa (sia mai che osino rivolgere una domanda!), sono sempre indaffarati, oppure girano i tre o quattro parlando tra loro con un linguaggio che ai più risulta incomprensibile e per questo ancora più terrorizzante… Se poi, bontà loro, decidono di dare udienza ai parenti di un ricoverato, salutano dando la mano , ma non guardando negli occhi, dicono giusto quelle 4 frasi che nessuno osa confutare né tanto meno chiedere spiegazioni e dopo esattamente 5 minuti congedano il parente con il solito “Lei non si preoccupi”. Insomma Dio in persona che dà udienza.
Si potrebbe andare avanti con molti altri esempi, ma per il momento ci fermiamo a questi.
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