Novara 13 Novembre 2020
Le immagini sconvolgenti del Pronto Soccorso di Napoli che vanno dal morto trovato in bagno a una Babilonia di malati accatastati in corridoio, non può e non deve essere l'immagine di un paese come il nostro.
Abbiamo perso il rispetto per la vita e per la morte, tutto è pervaso da una cupa paura in cui nessuno genera conforto.
Ieri ho raccolto il pianto di due pazienti che a fronte delle difficoltà di accesso in ospedale mi hanno detto che preferivano perdere la vista che andare incontro alla morte.
Perché questa è ormai la percezione che gli hanno dato, tutto quello che ci circonda è MORTE.
Chi incontri per strada, i vicini di casa, persino gli amici e i parenti sono i NEMICI che ti possono infettare.
Moltissimi medici di base non escono più e l'abbandono è ancora più forte.
Negli ospedali i contagiati tra medici e infermieri sono un numero enorme e c'è un sovraccarico di afflusso governato da un vero e proprio terrore e questo video lo alimenterà.
In tutta questa follia mediatica voluta e sostenuta dalla politica ad ogni livello e da ogni parte politica, nessuno escluso, si continua a passare l'idea che l'unica risorsa possibile sarà il vaccino.
Ma noi medici abbiamo il DOVERE, prima che un giorno possa essere salvato il corpo, di SALVARE L'ANIMA delle persone.
A ogni singola persona che incontriamo o ci telefona è nostro dovere essere le colonne su cui appoggiarsi, infondere speranza, svolgere quel supremo servizio a cui siamo chiamati e a cui come medici e ancor prima come uomini.
Perché noi la MORTE DEL CORPO la conosciamo da sempre e la combattiamo ogni giorno, sottraendo vite continuamente.
Ma la MORTE DELL'ANIMA, così diffusa è qualcosa a cui anche noi non siamo tutti preparati, ma diventa la grande occasione per elevare il nostro spirito.
E in questi giorni mi è tornata alla memoria la meravigliosa poesia di Cesare Pavese, e perché essa NON abbia a essere, NOI SIAMO LA FRONTIERA, NOI SIAMO L'ARGINE.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi-
questa morte che ci accompagna
dal mattino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso
o un vizio assurdo. I tuoi occhi
saranno una vana parola,
un grido taciuto, un silenzio.
Così li vedi ogni mattina
quando su te sola ti pieghi
nello specchio. O cara speranza,
quel giorno sapremo anche noi
che sei la vita e sei il nulla
Per tutti la morte ha uno sguardo.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti.
Copyright e foto Marco Gusmeroli
Le immagini sconvolgenti del Pronto Soccorso di Napoli che vanno dal morto trovato in bagno a una Babilonia di malati accatastati in corridoio, non può e non deve essere l'immagine di un paese come il nostro.
Abbiamo perso il rispetto per la vita e per la morte, tutto è pervaso da una cupa paura in cui nessuno genera conforto.
Ieri ho raccolto il pianto di due pazienti che a fronte delle difficoltà di accesso in ospedale mi hanno detto che preferivano perdere la vista che andare incontro alla morte.
Perché questa è ormai la percezione che gli hanno dato, tutto quello che ci circonda è MORTE.
Chi incontri per strada, i vicini di casa, persino gli amici e i parenti sono i NEMICI che ti possono infettare.
Moltissimi medici di base non escono più e l'abbandono è ancora più forte.
Negli ospedali i contagiati tra medici e infermieri sono un numero enorme e c'è un sovraccarico di afflusso governato da un vero e proprio terrore e questo video lo alimenterà.
In tutta questa follia mediatica voluta e sostenuta dalla politica ad ogni livello e da ogni parte politica, nessuno escluso, si continua a passare l'idea che l'unica risorsa possibile sarà il vaccino.
Ma noi medici abbiamo il DOVERE, prima che un giorno possa essere salvato il corpo, di SALVARE L'ANIMA delle persone.
A ogni singola persona che incontriamo o ci telefona è nostro dovere essere le colonne su cui appoggiarsi, infondere speranza, svolgere quel supremo servizio a cui siamo chiamati e a cui come medici e ancor prima come uomini.
Perché noi la MORTE DEL CORPO la conosciamo da sempre e la combattiamo ogni giorno, sottraendo vite continuamente.
Ma la MORTE DELL'ANIMA, così diffusa è qualcosa a cui anche noi non siamo tutti preparati, ma diventa la grande occasione per elevare il nostro spirito.
E in questi giorni mi è tornata alla memoria la meravigliosa poesia di Cesare Pavese, e perché essa NON abbia a essere, NOI SIAMO LA FRONTIERA, NOI SIAMO L'ARGINE.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi-
questa morte che ci accompagna
dal mattino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso
o un vizio assurdo. I tuoi occhi
saranno una vana parola,
un grido taciuto, un silenzio.
Così li vedi ogni mattina
quando su te sola ti pieghi
nello specchio. O cara speranza,
quel giorno sapremo anche noi
che sei la vita e sei il nulla
Per tutti la morte ha uno sguardo.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti.
Copyright e foto Marco Gusmeroli