QUANDO I MEDICI HANNO SMESSO DI FARE I MEDICI?
NOVARA 29 OTTOBRE 2020
I medici hanno smesso di fare i medici quando hanno delegato alla politica il controllo delle aziende sanitarie.
Ma non alla politica sana che lavora in favore dei cittadini, l'hanno ceduta alla politica delle logiche di ripartizione e del favoritismo carrierista.
E allora i direttori generali diventano quelli che "tagliano" di più e meglio.
Meno servizi, meno personale, meno investimenti, meno tempo per le visite.
Sovraffollamento degli ambulatori con visite rapide, senza i tempi per il rapporto umano.
I medici hanno smesso di fare i medici quando hanno subito la formazione continua e l'aggiornamento, ennesima farsa italica.
Aggiornamento che non tiene conto che se sei un Maestro e tieni corsi, ma devi aver la preoccupazione di fare corsi per avere crediti.
Che non tiene conto della formazione all'estero.
Che non tiene conto del valore professionale chirurgico.
I medici hanno smesso di fare i medici quando diventano asserviti alle logiche e ai favori della case farmaceutiche.
C'è una legge che regola i rapporti.
Legge che viene costantemente elusa, favori e bonus sono all'ordine del giorno, quando non veri e propri atti di corruzione.
I medici hanno smesso di fare i medici, quando il delirio di onnipotenza viene alimentato dallo showbusiness, trasformandoli in improbabili divi che possono permettersi di dire qualsiasi cosa, spesso senza pesare le parole e le loro conseguenze, con il solo compiacimento di ascoltarsi.
I medici hanno smesso di fare i medici quando hanno smesso di ascoltare i pazienti, diventando uomini stanchi, svogliati, demotivati, depressi, con tutte le conseguenze del caso.
I medici hanno smesso di fare i medici quando ogni specialità, ogni sottospecialità ha la sua associazione scientifica e così ne abbiamo migliaia incapaci di coordinarsi tra loro, perdendo quella coesione che sarebbe necessaria per far sentire un unica voce.
I medici hanno smesso di fare i medici quando hanno di fatto rinunciato ad essere una corporazione che difendesse la dignità dell'atto medico, quando si sono fatti dettare modi e tempi, quando hanno smesso di "contare" nella società, quando hanno accettato di farsi sottopagare, quando hanno dimenticato di avere un anima pura.
Poi hanno scoperto che c'è ancora bisogno di loro, gli "eroi" a tempo, puntualmente ricacciati quando non più utili.
E allora dai migliori si è levato forte l'urlo e il bisogno di dire almeno NOI NON MOLLEREMO, anche se abbiamo fatto errori, siamo arretrati quando non dovevamo, abbiamo subito di tutto, e nonostante tutto CUREREMO TUTTI FINO ALL'ULTIMA STILLA DI FORZA.
Ripensare la Sanità DEVE ESSERE UN ATTO POLITICO ma non affidato ai politici
Spetta si medici riscoprire il loro ruolo e riprendersi la gestione professionale di ogni aspetto.
La alternativa sarà il degrado di questa situazione in cui tutti saranno perdenti, ma il prezzo saranno le vite perdute di un numero smisurato di pazienti.
PERCHÉ NOI NON SIAMO SANTI, MA CI SIAMO QUANDO DOBBIAMO ESSERCI.
COPYRIGHT E FOTO DOTT. MARCO GUSMEROLI
I medici hanno smesso di fare i medici quando hanno delegato alla politica il controllo delle aziende sanitarie.
Ma non alla politica sana che lavora in favore dei cittadini, l'hanno ceduta alla politica delle logiche di ripartizione e del favoritismo carrierista.
E allora i direttori generali diventano quelli che "tagliano" di più e meglio.
Meno servizi, meno personale, meno investimenti, meno tempo per le visite.
Sovraffollamento degli ambulatori con visite rapide, senza i tempi per il rapporto umano.
I medici hanno smesso di fare i medici quando hanno subito la formazione continua e l'aggiornamento, ennesima farsa italica.
Aggiornamento che non tiene conto che se sei un Maestro e tieni corsi, ma devi aver la preoccupazione di fare corsi per avere crediti.
Che non tiene conto della formazione all'estero.
Che non tiene conto del valore professionale chirurgico.
I medici hanno smesso di fare i medici quando diventano asserviti alle logiche e ai favori della case farmaceutiche.
C'è una legge che regola i rapporti.
Legge che viene costantemente elusa, favori e bonus sono all'ordine del giorno, quando non veri e propri atti di corruzione.
I medici hanno smesso di fare i medici, quando il delirio di onnipotenza viene alimentato dallo showbusiness, trasformandoli in improbabili divi che possono permettersi di dire qualsiasi cosa, spesso senza pesare le parole e le loro conseguenze, con il solo compiacimento di ascoltarsi.
I medici hanno smesso di fare i medici quando hanno smesso di ascoltare i pazienti, diventando uomini stanchi, svogliati, demotivati, depressi, con tutte le conseguenze del caso.
I medici hanno smesso di fare i medici quando ogni specialità, ogni sottospecialità ha la sua associazione scientifica e così ne abbiamo migliaia incapaci di coordinarsi tra loro, perdendo quella coesione che sarebbe necessaria per far sentire un unica voce.
I medici hanno smesso di fare i medici quando hanno di fatto rinunciato ad essere una corporazione che difendesse la dignità dell'atto medico, quando si sono fatti dettare modi e tempi, quando hanno smesso di "contare" nella società, quando hanno accettato di farsi sottopagare, quando hanno dimenticato di avere un anima pura.
Poi hanno scoperto che c'è ancora bisogno di loro, gli "eroi" a tempo, puntualmente ricacciati quando non più utili.
E allora dai migliori si è levato forte l'urlo e il bisogno di dire almeno NOI NON MOLLEREMO, anche se abbiamo fatto errori, siamo arretrati quando non dovevamo, abbiamo subito di tutto, e nonostante tutto CUREREMO TUTTI FINO ALL'ULTIMA STILLA DI FORZA.
Ripensare la Sanità DEVE ESSERE UN ATTO POLITICO ma non affidato ai politici
Spetta si medici riscoprire il loro ruolo e riprendersi la gestione professionale di ogni aspetto.
La alternativa sarà il degrado di questa situazione in cui tutti saranno perdenti, ma il prezzo saranno le vite perdute di un numero smisurato di pazienti.
PERCHÉ NOI NON SIAMO SANTI, MA CI SIAMO QUANDO DOBBIAMO ESSERCI.
COPYRIGHT E FOTO DOTT. MARCO GUSMEROLI