Il racconto della giornata del 19 marzo 2020.
Vercelli, 19 marzo 2020
DIARIO DI BORDO: 19 Marzo (a.d.c. – Anno Del Corona)
PADRI E FIGLI
Abbiamo padri, siamo padri.
Il 19 Marzo del 2020 è una festa di separazione.
Figli separati dai padri.
Padri lontani dai figli.
Padri anziani che vedono il figlio in prima linea negli ospedali, provando un misto di orgoglio e paura.
Padri che da dentro vedono i loro figli fuori.
Questi padri (e sia chiaro vale a maggior ragione per le madri ma oggi è il 19 marzo!) vivono la paura di portare a casa “qualcosa”.
Alcuni di quelli di noi in primissima linea hanno deciso di isolarsi (penso all’amico Luca Grillenzoni a Biella e tanti, tanti altri) e vivono sul lavoro. Altri inventano mille protezioni e rituali per tenere i bimbi a casa il più sicuri possibile.
E ci sono i padri e i figli in quarantena.
Perché in questa strana e surreale festa del papà il regalo che faranno ai loro figli sarà probabilmente un abbraccio in meno, un bacio in meno. Con il terrore nel cuore che i più piccoli non capiscano.
Ecco perché scrivo (anche e non solo) questo diario.
Perché un domani i nostri figli, quelli non troppo piccoli per non sentire la nostra assenza ma non troppo grandi per poterne comprendere i motivi, sappiano cosa successe nel 2020.
Sappiano perché hanno visto poco o non visto i loro genitori, perché sembravamo “freddi”, perché non riuscivamo a lasciare in ospedale lo stress accumulato ma inevitabilmente lo portavamo a casa.
Stamane mi arriva un messaggio vocale su whatsapp, è del mio “piccolino” di 4 anni (aiutato dalla sorella più grande). Sono pochi secondi "adesso tu sei 'suppemen' ".
Quei 3 secondi di registrazione sono il regalo più bello mai ricevuto per una festa del papà (oggi devo averlo riascoltato almeno 20 volte).
Ora però mi dovete scusare, vado a riporre il mantello perché purtroppo le disposizioni interne non mi permettono di indossarlo sotto il camice.
19 Marzo … Auguri papà….
Copyright testo e fotografia dott. Sergio Maccio'
DIARIO DI BORDO: 19 Marzo (a.d.c. – Anno Del Corona)
PADRI E FIGLI
Abbiamo padri, siamo padri.
Il 19 Marzo del 2020 è una festa di separazione.
Figli separati dai padri.
Padri lontani dai figli.
Padri anziani che vedono il figlio in prima linea negli ospedali, provando un misto di orgoglio e paura.
Padri che da dentro vedono i loro figli fuori.
Questi padri (e sia chiaro vale a maggior ragione per le madri ma oggi è il 19 marzo!) vivono la paura di portare a casa “qualcosa”.
Alcuni di quelli di noi in primissima linea hanno deciso di isolarsi (penso all’amico Luca Grillenzoni a Biella e tanti, tanti altri) e vivono sul lavoro. Altri inventano mille protezioni e rituali per tenere i bimbi a casa il più sicuri possibile.
E ci sono i padri e i figli in quarantena.
Perché in questa strana e surreale festa del papà il regalo che faranno ai loro figli sarà probabilmente un abbraccio in meno, un bacio in meno. Con il terrore nel cuore che i più piccoli non capiscano.
Ecco perché scrivo (anche e non solo) questo diario.
Perché un domani i nostri figli, quelli non troppo piccoli per non sentire la nostra assenza ma non troppo grandi per poterne comprendere i motivi, sappiano cosa successe nel 2020.
Sappiano perché hanno visto poco o non visto i loro genitori, perché sembravamo “freddi”, perché non riuscivamo a lasciare in ospedale lo stress accumulato ma inevitabilmente lo portavamo a casa.
Stamane mi arriva un messaggio vocale su whatsapp, è del mio “piccolino” di 4 anni (aiutato dalla sorella più grande). Sono pochi secondi "adesso tu sei 'suppemen' ".
Quei 3 secondi di registrazione sono il regalo più bello mai ricevuto per una festa del papà (oggi devo averlo riascoltato almeno 20 volte).
Ora però mi dovete scusare, vado a riporre il mantello perché purtroppo le disposizioni interne non mi permettono di indossarlo sotto il camice.
19 Marzo … Auguri papà….
Copyright testo e fotografia dott. Sergio Maccio'