Il racconto della giornata del 12 marzo 2020.
Vercelli, 12 marzo 2020
DIARIO DI BORDO: 12 Marzo (a.d.c. - Anno Del Corona)
COME STA?
…
Negli ultimi anni ho implementato molto il supporto a distanza dei pazienti che seguo ed ho in cura: whatsapp, email, Skype o FaceTime se serve. Ho sempre ritenuto importante sentirsi vicini anche da lontano, sapere che se hai un dubbio puoi avere una risposta, in tempi brevi. Spesso il lato peggiore della malattia è la paura di ciò che non si conosce o la paura di essere soli.
Così è capitato di chiamare pazienti o scrivere e chiedere "come sta? Tutto bene?"
…
In questi giorni la stessa domanda, via whatsapp, email, a voce.
"Come sta? Tutto bene? Serve qualcosa?"
Ma non sono io a fare la domanda.
Sono loro a farla a me.
Si invertono i ruoli, come di fronte ad uno specchio.
Si preoccupano per noi, si offrono di portare cibo e conforto.
Sanno che dovranno avere pazienza, tutto ciò che non è urgente viene sospeso. Visite, interventi. Tutte le forze vengono indirizzate verso lui, il “COVID”.
E non possiamo non pensare che non siamo gli unici a fare sacrifici. Per aiutarci ad aiutarvi fuori stanno chiudendo negozi, attività commerciali, bar, ristoranti, parrucchieri. Sono tutti liberi professionisti che pagheranno un duro prezzo.
Rispettare le regole e l’isolamento vuol dire anche rispettare il sacrificio di molti.
Intanto il telefono si incarta nel domopak, i vestiti si imbustano, gli orologi si abbandonano. Viviamo in reparto e negli ambulatori come se fossimo in una sala operatoria.
Un ultimo pensiero a due “guerrieri” che oggi combattono la loro battaglia. A questi due amici e professionisti dono oggi il mio cuore.
Giorno 12 di Marzo, avanti tutta.
Copyright testo e fotografia Dott. Sergio Macciò
DIARIO DI BORDO: 12 Marzo (a.d.c. - Anno Del Corona)
COME STA?
…
Negli ultimi anni ho implementato molto il supporto a distanza dei pazienti che seguo ed ho in cura: whatsapp, email, Skype o FaceTime se serve. Ho sempre ritenuto importante sentirsi vicini anche da lontano, sapere che se hai un dubbio puoi avere una risposta, in tempi brevi. Spesso il lato peggiore della malattia è la paura di ciò che non si conosce o la paura di essere soli.
Così è capitato di chiamare pazienti o scrivere e chiedere "come sta? Tutto bene?"
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In questi giorni la stessa domanda, via whatsapp, email, a voce.
"Come sta? Tutto bene? Serve qualcosa?"
Ma non sono io a fare la domanda.
Sono loro a farla a me.
Si invertono i ruoli, come di fronte ad uno specchio.
Si preoccupano per noi, si offrono di portare cibo e conforto.
Sanno che dovranno avere pazienza, tutto ciò che non è urgente viene sospeso. Visite, interventi. Tutte le forze vengono indirizzate verso lui, il “COVID”.
E non possiamo non pensare che non siamo gli unici a fare sacrifici. Per aiutarci ad aiutarvi fuori stanno chiudendo negozi, attività commerciali, bar, ristoranti, parrucchieri. Sono tutti liberi professionisti che pagheranno un duro prezzo.
Rispettare le regole e l’isolamento vuol dire anche rispettare il sacrificio di molti.
Intanto il telefono si incarta nel domopak, i vestiti si imbustano, gli orologi si abbandonano. Viviamo in reparto e negli ambulatori come se fossimo in una sala operatoria.
Un ultimo pensiero a due “guerrieri” che oggi combattono la loro battaglia. A questi due amici e professionisti dono oggi il mio cuore.
Giorno 12 di Marzo, avanti tutta.
Copyright testo e fotografia Dott. Sergio Macciò