.Vercelli 15 APRILE 2020
DIARIO DI BORDO – 14 Aprile a.d.c. (Anno del Corona)
UN LUNGO CARNEVALE
Il 9 Marzo, quando il diario era ancora un’idea embrionale, scrissi due righe circa l’uso corretto delle maschere.
Molto tempo è passato da allora.
Ai tempi del corona un giorno vale una settimana, una settimana un mese ed un mese un anno.
Non sembra a tutti noi di trovarci in questa impasse da tempo immemore? La vita di prima sembra un miraggio lontano e sfuocato.
Ma gli errori restano gli stessi di quei giorni di inizio marzo.
Oggi caro Diario ti aspetta dunque una pagina “di servizio” che spero possa essere utile, una pagina di istruzioni per gli amici della Compagnia e del “condominio” del Diario.
Da circa 2 settimane sui social impazzano pubblicità di maschere.
In una sorta di catalogo carnevalesco compaiono maschere con filtri, maschere senza, maschere bianche e colorate. Alcune presentano forme strane, avveniristiche, quasi fossero studiate nella galleria del vento.
È un business attorno al quale girano milioni di euro.
E non mi illudo che la crisi all’improvviso abbia risvegliato un inaspettato senso dell’etica in tutto il genere umano.
Mentre da un lato c’è la parte “sana” della popolazione che reagisce con gesti di estremo altruismo, solidarietà, vicinanza, dall’altro lato resiste una parte affaristica e truffaldina che nemmeno il COVID ha saputo estirpare anzi, all’ombra della crisi vegeta, prospera e si accresce.
Cerco con voi e con il diario di analizzare oggi gli scenari cui ci troviamo di fronte quando cerchiamo di capire come, dove e quali maschere acquistare. Soprattutto per quanto riguarda l’acquisto online.
Proliferano infatti le pagine di commercio in rete aperte e chiuse in poche ore. Mostrano maschere visivamente attraenti, dalle certificazioni dubbie o nemmeno citate. Prezzi alle stelle. E soprattutto istruzioni poco chiare. A volte promettono consegne in 48 ore salvo, a pagamento completato, avvertire che, per causa di forza maggiore, la consegna avverrà in settimane. A volte la consegna non avviene e la pagina sparisce.
Cerchiamo allora di ricordare alcuni concetti.
DOVE COMPRARE:
Diffiderei delle pagine auto sponsorizzate sui social dietro alle quali non si capisce la ragione sociale dell’azienda, mancano riferimenti se non e-mail generiche. In caso di truffa quasi impossibile riuscire a risalire al colpevole e riavere i soldi. Meglio optare per rivenditori affidabili e certificati.
QUALE MASCHERA E PER CHI:
- Maschera “chirurgica”:
È quella che dovrebbe essere più diffusa tra la popolazione. Costo basso (se non venduta da chi se ne approfitta). Vantaggio: protegge efficacemente gli altri da te se sei un portatore. Motto: IO PROTEGGO TE, qualcuno l’ha definita la maschera “altruista”. Se tutti, due mesi fa avessimo capito e messo queste maschere, forse i contagi sarebbero stati molto più bassi. È quella che ci porteremo dietro per molto, molto tempo. Mesi, se non anni. Svantaggio: non può proteggere efficacemente chi lavora a stretto contatto con pazienti COVID in ospedale o chi fosse obbligato da sano a dividere le stesse stanze di una casa con un COVID + (questo non dovrebbe accadere idealmente).
- Maschera FFP2 e FFP3:
Sono le maschere “professionali”. Servono a chi lavora a stretto contatto con pazienti COVID + (la sigla N95 equivale alla ffp2, N99 a ffp3). Esistono in due varianti: con valvola e senza valvola. Quelle senza valvola sono le migliori. Motto: IO PROTEGGO TE e PROTEGGO ANCHE ME.
Quelle con valvola, molto diffuse purtroppo tra la popolazione sono invece DELETERIE. Proteggono ME che la indosso, ma se sono portatore senza saperlo infetto gli altri perché in espirazione la valvolare permette la fuoriuscita del mio respiro senza alcuna protezione. Motto: IO PROTEGGO ME MA NON MI INTERESSO DI TE: una maschera “egoista”. Quelle vendute online purtroppo sono quasi tutte con valvola (perché fanno più scena e sembrano più professionali).
- SCIARPE, FOULARD e affini:
Meglio di niente. Se il concetto è proteggere gli altri da me e non si hanno alternative possono andare bene ma attenzione. Se appoggio quella sciarpa o altro in giro e sono portatore posso trasmettere il virus sulle più svariate superfici dove può rimanere, in condizioni ottimali, anche diversi giorni.
ALCUNE REGOLE GENERALI:
Le maschere sono usa e getta. Tentativi amatoriali di riciclarle se eseguiti con superficialità rischiano di non essere efficaci e renderle strumento di diffusione del contagio.
A fine utilizzo non afferriamo la maschera nella sua parte frontale ma per gli elastici e gettiamola. Se la tocchiamo frontalmente e poi tocchiamo naso, bocca o occhi rischiamo di vanificarne la funzione e trasferire particelle virali su mucose dove possono essere assorbite.
Mascherine in luoghi affollati o se contatti ravvicinati. Se camminiamo da soli o siamo in auto non servono.
E per oggi è tutto… IO PROTEGGO TE e TU PROTEGGI ME. Ricordiamocelo.
14 di Aprile …. Maschere pronte, mancano solo i coriandoli …..
COPYRIGHT E FOTO: dott. Sergio Maccio’
DIARIO DI BORDO – 14 Aprile a.d.c. (Anno del Corona)
UN LUNGO CARNEVALE
Il 9 Marzo, quando il diario era ancora un’idea embrionale, scrissi due righe circa l’uso corretto delle maschere.
Molto tempo è passato da allora.
Ai tempi del corona un giorno vale una settimana, una settimana un mese ed un mese un anno.
Non sembra a tutti noi di trovarci in questa impasse da tempo immemore? La vita di prima sembra un miraggio lontano e sfuocato.
Ma gli errori restano gli stessi di quei giorni di inizio marzo.
Oggi caro Diario ti aspetta dunque una pagina “di servizio” che spero possa essere utile, una pagina di istruzioni per gli amici della Compagnia e del “condominio” del Diario.
Da circa 2 settimane sui social impazzano pubblicità di maschere.
In una sorta di catalogo carnevalesco compaiono maschere con filtri, maschere senza, maschere bianche e colorate. Alcune presentano forme strane, avveniristiche, quasi fossero studiate nella galleria del vento.
È un business attorno al quale girano milioni di euro.
E non mi illudo che la crisi all’improvviso abbia risvegliato un inaspettato senso dell’etica in tutto il genere umano.
Mentre da un lato c’è la parte “sana” della popolazione che reagisce con gesti di estremo altruismo, solidarietà, vicinanza, dall’altro lato resiste una parte affaristica e truffaldina che nemmeno il COVID ha saputo estirpare anzi, all’ombra della crisi vegeta, prospera e si accresce.
Cerco con voi e con il diario di analizzare oggi gli scenari cui ci troviamo di fronte quando cerchiamo di capire come, dove e quali maschere acquistare. Soprattutto per quanto riguarda l’acquisto online.
Proliferano infatti le pagine di commercio in rete aperte e chiuse in poche ore. Mostrano maschere visivamente attraenti, dalle certificazioni dubbie o nemmeno citate. Prezzi alle stelle. E soprattutto istruzioni poco chiare. A volte promettono consegne in 48 ore salvo, a pagamento completato, avvertire che, per causa di forza maggiore, la consegna avverrà in settimane. A volte la consegna non avviene e la pagina sparisce.
Cerchiamo allora di ricordare alcuni concetti.
DOVE COMPRARE:
Diffiderei delle pagine auto sponsorizzate sui social dietro alle quali non si capisce la ragione sociale dell’azienda, mancano riferimenti se non e-mail generiche. In caso di truffa quasi impossibile riuscire a risalire al colpevole e riavere i soldi. Meglio optare per rivenditori affidabili e certificati.
QUALE MASCHERA E PER CHI:
- Maschera “chirurgica”:
È quella che dovrebbe essere più diffusa tra la popolazione. Costo basso (se non venduta da chi se ne approfitta). Vantaggio: protegge efficacemente gli altri da te se sei un portatore. Motto: IO PROTEGGO TE, qualcuno l’ha definita la maschera “altruista”. Se tutti, due mesi fa avessimo capito e messo queste maschere, forse i contagi sarebbero stati molto più bassi. È quella che ci porteremo dietro per molto, molto tempo. Mesi, se non anni. Svantaggio: non può proteggere efficacemente chi lavora a stretto contatto con pazienti COVID in ospedale o chi fosse obbligato da sano a dividere le stesse stanze di una casa con un COVID + (questo non dovrebbe accadere idealmente).
- Maschera FFP2 e FFP3:
Sono le maschere “professionali”. Servono a chi lavora a stretto contatto con pazienti COVID + (la sigla N95 equivale alla ffp2, N99 a ffp3). Esistono in due varianti: con valvola e senza valvola. Quelle senza valvola sono le migliori. Motto: IO PROTEGGO TE e PROTEGGO ANCHE ME.
Quelle con valvola, molto diffuse purtroppo tra la popolazione sono invece DELETERIE. Proteggono ME che la indosso, ma se sono portatore senza saperlo infetto gli altri perché in espirazione la valvolare permette la fuoriuscita del mio respiro senza alcuna protezione. Motto: IO PROTEGGO ME MA NON MI INTERESSO DI TE: una maschera “egoista”. Quelle vendute online purtroppo sono quasi tutte con valvola (perché fanno più scena e sembrano più professionali).
- SCIARPE, FOULARD e affini:
Meglio di niente. Se il concetto è proteggere gli altri da me e non si hanno alternative possono andare bene ma attenzione. Se appoggio quella sciarpa o altro in giro e sono portatore posso trasmettere il virus sulle più svariate superfici dove può rimanere, in condizioni ottimali, anche diversi giorni.
ALCUNE REGOLE GENERALI:
Le maschere sono usa e getta. Tentativi amatoriali di riciclarle se eseguiti con superficialità rischiano di non essere efficaci e renderle strumento di diffusione del contagio.
A fine utilizzo non afferriamo la maschera nella sua parte frontale ma per gli elastici e gettiamola. Se la tocchiamo frontalmente e poi tocchiamo naso, bocca o occhi rischiamo di vanificarne la funzione e trasferire particelle virali su mucose dove possono essere assorbite.
Mascherine in luoghi affollati o se contatti ravvicinati. Se camminiamo da soli o siamo in auto non servono.
E per oggi è tutto… IO PROTEGGO TE e TU PROTEGGI ME. Ricordiamocelo.
14 di Aprile …. Maschere pronte, mancano solo i coriandoli …..
COPYRIGHT E FOTO: dott. Sergio Maccio’