Vercelli 27 APRILE 2020
DIARIO DI BORDO – 26 Aprile a.d.c. (Anno del Corona)
LA “FONTE” PERDUTA
Più di un mese fa (17 Marzo) scrissi una pagina del Diario dedicata alle “Bufale”.
A distanza di tempo ci ritroviamo in questi giorni ancora accerchiati sui social e sui media in generale da una moltitudine di informazioni caotiche e disordinate.
<< Dicono che la terapia antivirale è da iniziare subito >>
<<La positività può durare più di 2 settimane >>
<< Ho letto di un farmaco giapponese che risolve tutto>>
<< L’idrossiclorochina è un farmaco importante>>
<< Facciamo tutti i sierologici così sapremo se siamo immuni >>
<<Mi hanno inoltrato un “WhatsApp” che spiega come il virus viene diffuso dalle antenne 5G>>
Qualcosa è vero, altro no. Come orientarsi in questa giungla?
Tante domande, affermazioni, certezze cui rispondo sempre allo stesso modo:
<< La fonte?>>
Un post riflessivo oggi. Per ragionare insieme sul tempo che viviamo, la gestione delle informazioni e le ripercussioni in epoca COVID.
Viviamo nell’epoca dell’ipertrofia delle informazioni.
Ci siamo lasciati alle spalle il sapere chiuso, abbaziale, tipico del medioevo. Un sapere per pochi, chiuso in torri di pietra, protetto in biblioteche inaccessibili ben rappresentate nel capolavoro di Umberto Eco “Il nome della Rosa”.
La successiva invenzione della stampa tra il secolo XV e XVI permise la diffusione del sapere. Dall’ambiente nobile ed ecclesiastico si passò alla ricca borghesia, i mercanti. Sapere a prezzi alti ma accessibili ad un pubblico più ampio.
Sfogliando alcune opere di inizio ‘500 (testi che trattano argomenti diversi dalle scienze naturali, alla teologia, alla filosofia, alla politica) trovo una costante: in tutti quasi ossessiva è la citazione delle fonti.
Tizio racconta, Caio descrive, Sempronio afferma.
Dai grandi classici tradotti e stampati alle prime opere originali rinascimentali per avere credito era necessario citare, riportare le fonti, dimostrare la fondatezza delle proprie tesi.
L’illuminismo e il metodo scientifico successivamente nel XVIII secolo crearono un solco tra ciò che è “opinione” e ciò che è “scientificamente” e razionalmente dimostrabile.
Nell’ottocento l’invenzione della carta ricavata dalla cellulosa del legno consentì l’abbattimento dei prezzi, i libri finalmente potevano divenire un fenomeno di massa. Cultura per tutti, a prezzi bassi.
Tutti potevano comprare un libro. Pochi, ancora, potevano scriverlo.
Per scrivere un libro, trovare un editore, trovare il finanziamento per stamparlo, occorreva essere CREDIBILI.
Ed eccoci nell’era del Word-Wide-Web.
Crei una pagina, crei un blog, crei una catena di WhatsApp gratis o quasi.
Chiunque diventa “editore” di sé stesso (in verità anche io sono editore del mio diario ma fingo di non accorgermene). E sempre più spesso ognuno diventa fonte di sé stesso.
È la scienza “autoreferenziale” degli anni 2000.
Nell’anno 2020, l’anno del corona, tutto questo si amplifica.
A noi l’arduo compito di non diventare cassa di risonanza di notizie non verificate.
Il tasto “INOLTRA” presente su WhatsApp ed in molte altre applicazioni è lo strumento più diabolico che potevano pensare. Anche Zuckerberg (fondatore di Facebook e attuale proprietario di WhatsApp) ne ha preso coscienza se è vero che a breve introdurrà un limite di massimo 5 inoltri di uno stesso messaggio.
Questo blocco avrà lo scopo nobile di evitare gli inoltri automatici di chi legge solo il titolo, non approfondisce e invia.
Saremo costretti a leggere e, se crediamo alla fine nel messaggio, riscriverlo.
Questo arco di tempo, i minuti per leggere, capire e ricopiare sarà tempo prezioso.
Cerchiamo di farlo ogni volta.
Nell’ultimo mese sul coronavirus gira di tutto, ma veramente di tutto senza alcun filtro.
Chiediamoci sempre di fronte a notizie, di qualsiasi tipo, qual è la fonte?
<< Il 30 Ottobre del 1938 negli Stati Uniti avvenne qualcosa di unico.
La radio annunciò in diretta esplosioni sulla superficie di Marte seguiti da getti di idrogeno diretti verso la Terra. A distanza di pochi minuti gli ascoltatori vennero informati della caduta di un oggetto in una fattoria nei pressi di Grovers Mill nel New Jersey. La telecronaca continuò, e nel terrore generale, venne annunciato il primo contatto con una civiltà aliena e l’inizio di una invasione extraterrestre con disfatta dei primi battaglioni inviati sul posto.
Si creò il panico, il passaparola fatto a voce, al telefono ad amici, colleghi, parenti, diffuse la profonda convinzione che il mondo stava cedendo di fronte agli extraterrestri.
In quelle ore concitate le migliaia di cittadini americani che si fecero cassa di risonanza dell’ondata di panico si mossero come oggi si muove chi inoltra le catene di WhatsApp o Facebook. Non verificarono la fonte.
Sarebbe bastato poco per accorgersi che non si trattava di un notiziario ma di uno sceneggiato radiofonico dedicato al romanzo di fantascienza “La guerra dei Mondi” di Herbert George Wells.
Bastava verificare la fonte.>>
Ricordiamocelo la prossima volta che “inoltriamo”.
Cerchiamo la fonte, cerchiamo verifiche e controlliamo.
Sarà un processo più lento, ma probabilmente salveremo il pianeta da una nuova invasione aliena.
E forse salveremo anche qualche amico o parente, già spossato dall’isolamento, da paure ingiustificate o da speranze destinate a rimanere illusioni
26 di Aprile …. Alla ricerca della fonte ….
COPYRIGHT E FOTO: dott. Sergio Maccio’
DIARIO DI BORDO – 26 Aprile a.d.c. (Anno del Corona)
LA “FONTE” PERDUTA
Più di un mese fa (17 Marzo) scrissi una pagina del Diario dedicata alle “Bufale”.
A distanza di tempo ci ritroviamo in questi giorni ancora accerchiati sui social e sui media in generale da una moltitudine di informazioni caotiche e disordinate.
<< Dicono che la terapia antivirale è da iniziare subito >>
<<La positività può durare più di 2 settimane >>
<< Ho letto di un farmaco giapponese che risolve tutto>>
<< L’idrossiclorochina è un farmaco importante>>
<< Facciamo tutti i sierologici così sapremo se siamo immuni >>
<<Mi hanno inoltrato un “WhatsApp” che spiega come il virus viene diffuso dalle antenne 5G>>
Qualcosa è vero, altro no. Come orientarsi in questa giungla?
Tante domande, affermazioni, certezze cui rispondo sempre allo stesso modo:
<< La fonte?>>
Un post riflessivo oggi. Per ragionare insieme sul tempo che viviamo, la gestione delle informazioni e le ripercussioni in epoca COVID.
Viviamo nell’epoca dell’ipertrofia delle informazioni.
Ci siamo lasciati alle spalle il sapere chiuso, abbaziale, tipico del medioevo. Un sapere per pochi, chiuso in torri di pietra, protetto in biblioteche inaccessibili ben rappresentate nel capolavoro di Umberto Eco “Il nome della Rosa”.
La successiva invenzione della stampa tra il secolo XV e XVI permise la diffusione del sapere. Dall’ambiente nobile ed ecclesiastico si passò alla ricca borghesia, i mercanti. Sapere a prezzi alti ma accessibili ad un pubblico più ampio.
Sfogliando alcune opere di inizio ‘500 (testi che trattano argomenti diversi dalle scienze naturali, alla teologia, alla filosofia, alla politica) trovo una costante: in tutti quasi ossessiva è la citazione delle fonti.
Tizio racconta, Caio descrive, Sempronio afferma.
Dai grandi classici tradotti e stampati alle prime opere originali rinascimentali per avere credito era necessario citare, riportare le fonti, dimostrare la fondatezza delle proprie tesi.
L’illuminismo e il metodo scientifico successivamente nel XVIII secolo crearono un solco tra ciò che è “opinione” e ciò che è “scientificamente” e razionalmente dimostrabile.
Nell’ottocento l’invenzione della carta ricavata dalla cellulosa del legno consentì l’abbattimento dei prezzi, i libri finalmente potevano divenire un fenomeno di massa. Cultura per tutti, a prezzi bassi.
Tutti potevano comprare un libro. Pochi, ancora, potevano scriverlo.
Per scrivere un libro, trovare un editore, trovare il finanziamento per stamparlo, occorreva essere CREDIBILI.
Ed eccoci nell’era del Word-Wide-Web.
Crei una pagina, crei un blog, crei una catena di WhatsApp gratis o quasi.
Chiunque diventa “editore” di sé stesso (in verità anche io sono editore del mio diario ma fingo di non accorgermene). E sempre più spesso ognuno diventa fonte di sé stesso.
È la scienza “autoreferenziale” degli anni 2000.
Nell’anno 2020, l’anno del corona, tutto questo si amplifica.
A noi l’arduo compito di non diventare cassa di risonanza di notizie non verificate.
Il tasto “INOLTRA” presente su WhatsApp ed in molte altre applicazioni è lo strumento più diabolico che potevano pensare. Anche Zuckerberg (fondatore di Facebook e attuale proprietario di WhatsApp) ne ha preso coscienza se è vero che a breve introdurrà un limite di massimo 5 inoltri di uno stesso messaggio.
Questo blocco avrà lo scopo nobile di evitare gli inoltri automatici di chi legge solo il titolo, non approfondisce e invia.
Saremo costretti a leggere e, se crediamo alla fine nel messaggio, riscriverlo.
Questo arco di tempo, i minuti per leggere, capire e ricopiare sarà tempo prezioso.
Cerchiamo di farlo ogni volta.
Nell’ultimo mese sul coronavirus gira di tutto, ma veramente di tutto senza alcun filtro.
Chiediamoci sempre di fronte a notizie, di qualsiasi tipo, qual è la fonte?
<< Il 30 Ottobre del 1938 negli Stati Uniti avvenne qualcosa di unico.
La radio annunciò in diretta esplosioni sulla superficie di Marte seguiti da getti di idrogeno diretti verso la Terra. A distanza di pochi minuti gli ascoltatori vennero informati della caduta di un oggetto in una fattoria nei pressi di Grovers Mill nel New Jersey. La telecronaca continuò, e nel terrore generale, venne annunciato il primo contatto con una civiltà aliena e l’inizio di una invasione extraterrestre con disfatta dei primi battaglioni inviati sul posto.
Si creò il panico, il passaparola fatto a voce, al telefono ad amici, colleghi, parenti, diffuse la profonda convinzione che il mondo stava cedendo di fronte agli extraterrestri.
In quelle ore concitate le migliaia di cittadini americani che si fecero cassa di risonanza dell’ondata di panico si mossero come oggi si muove chi inoltra le catene di WhatsApp o Facebook. Non verificarono la fonte.
Sarebbe bastato poco per accorgersi che non si trattava di un notiziario ma di uno sceneggiato radiofonico dedicato al romanzo di fantascienza “La guerra dei Mondi” di Herbert George Wells.
Bastava verificare la fonte.>>
Ricordiamocelo la prossima volta che “inoltriamo”.
Cerchiamo la fonte, cerchiamo verifiche e controlliamo.
Sarà un processo più lento, ma probabilmente salveremo il pianeta da una nuova invasione aliena.
E forse salveremo anche qualche amico o parente, già spossato dall’isolamento, da paure ingiustificate o da speranze destinate a rimanere illusioni
26 di Aprile …. Alla ricerca della fonte ….
COPYRIGHT E FOTO: dott. Sergio Maccio’