Novara 21 aprile 2020
OPPOSIZIONE
La seconda parola che ho scelto per caratterizzare la fase a cui stiamo per andare in contro è OPPOSIZIONE.
Prima della epidemia, tutto il mondo stava vivendo un cambiamento epocale paragonabile solo al periodo che va dalla rivoluzione industriale alla scoperta dell' applicazione dell'elettricità e delle telecomunicazioni.
In pochissimi anni si sono rivoluzionate le modalità di comunicazione, rendendo le persone più connesse in ogni parte del mondo.
Questo ha facilitato l'accesso a un volume di informazioni e contenuti impensabile pochi anni fa, quando il sapere enciclopedico era contenuto nelle enciclopedie, ora con una semplice digitazione e in poche frazioni di secondi si può avere ogni tipo di informazione.
L'aspetto negativo però del libero accesso è la mancanza di filtrazione delle notizie, perchè anche nei siti seri, non tutte le informazioni sono verificate e corrette.
Un mezzo a cui possono fare riferimento milioni di persone si rivelava, da subito, una enorme e ghiotta occasione per determinati poteri governativi, economici e dei servizi segreti per introdurre in rete informazioni e disinformazioni per condurre a una condizione in cui ogni notizia potesse trovare il suo opposto, sia che fosse vera, sia che fosse falsa.
Di fatto quello che poteva essere il mezzo più democratico del mondo, è diventato un terreno di battaglia dove la forza di qualsiasi notizia di basa su due fattori fondamentali:
1) potenza e autorità dell'appoggio a chi fornisce la notizia
2) volume di ripetizione della notizia
Il criminale nazista, Joseph Goebbels, ministro della propaganda nazista e teorico della manipolazione di massa ha detto, oltre a diverse farneticazioni, due frasi la cui validità è anticipatrice dei nostri tempi:
"se dici una menzogna enorme e continui a ripeterla, prima o poi il popolo ti crederà"
"non basta sottomettere più o meno pacificamente le masse al nostro regime, inducendole ad assumere una posizione di neutralità nei confronti del regime. Vogliamo operare affinchè dipendano da noi come una droga."
Sappiamo come questi concetti abbiano poi portato alla Soluzione Finale dello sterminio nei lager, con la silente connivenza e accettazione del suo intero popolo (con qualche eroica eccezione).
Quindi abbiamo la menzogna e la manipolazione conseguente, menzogna tanto più autorevole quanto più elevata è l'autorità che la sostiene e più elevato è il sostegno mediatico.
Con questo metodo il mondo viene diviso immediatamente in buoni e cattivi, dove per buoni sono i portatori di informazioni accettabili e utili, i cattivi chi porta informazioni non congrue con chi decide la linea di pensiero.
Notate che ho usato il termine informazioni non Verità.
Perchè il concetto di Verità si è perso ormai completamente, la verità è nascosta nelle pieghe della storia, come è sempre stato, ma adesso occultarla è diventata Scienza.
Ho studiato Scienza della Comunicazione oltre a Medicina, ora siamo già oltre, siamo di fatto nell'era della Scienza della Discomunicazione.
Cioè quella nuova forma di opacità intenzionale, che conduce a un messaggio plurivoco, che lascia al destinatario la possibilità di scelta tra le varie opzioni presentate.
In questo modo si può dire tutto e il contrario di tutto, miscelando opportunamente verità e menzogna, in modo che ognuno possa costruire il suo personale castello di idee.
La diretta conseguenza di una vasta immissione di un enorme volume di informazioni, in uno spazio di tempo ridotto è la riduzione della capacità di giudizio personale.
Questo determina come conseguenza la PAURA: la paura di non comprendere, la paura di non riuscire ad andare oltre, la paura di dover cambiare.
Il passo successivo è la RESA incondizionata a chi viene percepito o fatto percepire come autorità competente.
Il problema enorme è che spesso il giudizio sulla competenza di una autorità viene dato non sulla reale competenza ma su diversi altri parametri che chi studia comunicazione conosce bene:
- aspetto fisico
- modalità di eloquio
- modalità di presentazione
- riconoscimento dei pari
- sostegno della stampa
- svalutazione della credibilità delle possibili alternative
Queste sono tutte metodiche comunicative che nulla hanno a che vedere con le competenze.
La competenza nasce da un preciso percorso di vita in cui si è lavorato in un determinato ambito, professionalmente con risultati VERIFICABILI e REALI.
Come una cascata una volta affidatosi ad un riferimento autorevole e accettato completamente come tale, rinunciando alla capacità di critica, si arriva alla radicalizzazione delle posizioni e di conseguenza alla conflittualità tra le persone.
Ancora una volta lo strumento che dovrebbe essere di condivisione e di elevazione diventa divisivo e conflittuale, così tanto da portare in superficie come un estrattore di verdure, gli aspetti peggiori dell'animo umano, quella recondita violenza repressa che tutti abbiamo, e che abbiamo il dovere di controllare.
Quindi i passaggi sono discomunicazione + afflusso esagerato di informazioni contrastanti + paura + resa all'autorità percepita come competente + radicalizzazione delle posizioni = conflittualità.
Il passo successivo è il NECESSARIO controllo.
Come abbiamo visto nel precedente articolo ho usato la parola CONFUSIONE, ma è accettabile uno stato di confusione per una condizione che nella storia è un evento assolutamente già verificatosi, e con modelli ampiamenti studiati?
Abbiamo visto come lo stato di confusione sia dovuto ad una inadeguatezza di risposta a tutti i livelli, tanto più elevato quanto più bassa la competenza di chi deve assumere decisioni.
E chi non è competente a sua volta si affida a qualcuno che gli viene suggerito.
Perchè non solo il popolo è manipolabile ma diventa più utile e interessante manipolare chi le decisioni deve prenderle, e trasformarlo poi in una autorità credibile e da sostenere, creando immagine e consenso intorno a quella.
Soprattutto se rassicurante.
Quindi l'esatto contrario di quanto scritto da Khaled Hosseini nel suo "Il cacciatore di aquiloni"
- meglio essere feriti dalla verità che essere confortati da una menzogna
E in tutto questo dove è la menzogna? E soprattutto cui prodest, cioè a chi giova?
Perchè quando si compie un delitto, e questo in ogni suo aspetto è un DELITTO CONTRO L'UMANITA', qual'è il movente?
Propongo solo alcune alcune possibili conseguenze viste dal lato di chi ne trae vantaggio:
Antropologiche: l'accettazione del controllo dei nostri movimenti
Sociali: abbassare il tenore di vita a tutti per renderlo non più equo ma più uniforme, e quindi più controllabile
Sanitarie: riduzione degli accessi non essenziali, con riduzione delle prestazioni inutili oppure differibili e di conseguenza dei costi. Imposizione di somministrazione di farmaci.
Imposizione di uso di materiale di protezione.
Lavorative: sviluppo delle tecnologie per il lavoro a distanza, riduzione dei costi degli uffici e delle strutture logistiche
Attività extralavorative: controllo del tempo libero e della motilità vacanziera con monitorizzazione della stessa
Economiche: sicuramente le più importanti, un brusco cambio dell'economia verso un ‘attività di acquisto online che ha in sè due caratteristiche:
- monitorizza la scelta del cliente in continuo
- è tracciabile e controllabile finanziariamente
Ma perchè poche persone possano in fondo controllare moltitudini di persone c'è un unico modo, e non basta controllare il potere politico, serve usare le persone, e l'umanità tutta, contro se stesse.
Con il metodo che tutte le società totalitarie applicano metodicamente : la paura che induce alla DELAZIONE.
Se io ho paura di qualcosa, e abbiamo visto come si arrivi alla induzione della paura, il passo successivo è che chi mi circonda abbia anche lui paura, rispettando e facendo rispettare le REGOLE imposte.
Ognuno diventa il poliziotto di se stesso e degli altri, controllato e controllore diventano un tutt' uno, sempre in attesa degli ordini superiori.
Per questo motivo, abbiamo la percezione di uno stato di sofferenza della limitazione della nostra libertà, ma anche l'accettazione della stessa e il suo perpetrarsi , di cui noi stessi siamo i sostenitori.
Ora siamo nella consapevolezza che questo non è un problema nazionale ma sovranazionale, dove il valore è il POTERE ASSOLUTO, un valore che non è acquistabile, ma in cui l'aspetto economico è lo strumento unico e necessario per raggiungerlo.
Il potere che si autoalimenta e si autorigenera tanto più quanto più il controllo viene esercitato.
Io non ho nomi, anche se ci sono molti sospetti.
Vanguard, Black Rock, State Street sono 3 società di gestione finanziaria, che molti di voi non hanno mai sentito nominare, gestiscono insieme 15.000 miliardi di dollari, più del Pil della Cina, quasi come il Pil degli Stati Uniti.
Non sono un complottista che pensa ad una ipotetica Spectre, ma assolutamente penso da sempre, che la fortuna di pochi passi spesso dal male per molti.
Perchè a pochi potenti bastano i mezzi che ho elencato per controllare una moltitudine di persone, con la forza economica, l'appoggio politico, il controllo dei media.
E noi, comuni mortali, a tutto questo cosa possiamo opporre?
Qual'è la nuova resistenza a questo totalitarismo strisciante, dopo averne preso coscienza?
L'unica nostra forza: la massa, non in senso dispregiativo, ma intesa come l'immenso numero di persone che sono coinvolte.
Certamente tutto questo richiede un sacrificio, la rinuncia a molte comodità, la OPPOSIZIONE ad essere schedati, ad essere usati, ad essere di fatto venduti per quello che sono le informazioni personali, le scelte e la vita stessa.
Una vita meno dipendente da queste "comodità" che hanno reso indispensabili, ma che pochi anni fa non avevamo.
Ma per ogni opposizione ci vuole coraggio, determinazione, volontà, essere disponibili al sacrificio e alle rinunce, credere che il futuro di libertà dei nostri figli sia più importante del nostro egoistico e mellifluo accontentarsi.
Creare una rete consapevole che si opponga a tutto questo, consapevole di avere davanti un mostro molto più potente e senza pietà del coronavirus.
Un mostro che utilizza il coronavirus per una narrazione di terrore e di conseguenza di dominio.
Un primo tentativo, ma ho la sensazione che se dovesse fallire sia già pronto un nuovo piano.
COPYRIGHT Marco Gusmeroli
Foto: Marco Gusmeroli
e.
OPPOSIZIONE
La seconda parola che ho scelto per caratterizzare la fase a cui stiamo per andare in contro è OPPOSIZIONE.
Prima della epidemia, tutto il mondo stava vivendo un cambiamento epocale paragonabile solo al periodo che va dalla rivoluzione industriale alla scoperta dell' applicazione dell'elettricità e delle telecomunicazioni.
In pochissimi anni si sono rivoluzionate le modalità di comunicazione, rendendo le persone più connesse in ogni parte del mondo.
Questo ha facilitato l'accesso a un volume di informazioni e contenuti impensabile pochi anni fa, quando il sapere enciclopedico era contenuto nelle enciclopedie, ora con una semplice digitazione e in poche frazioni di secondi si può avere ogni tipo di informazione.
L'aspetto negativo però del libero accesso è la mancanza di filtrazione delle notizie, perchè anche nei siti seri, non tutte le informazioni sono verificate e corrette.
Un mezzo a cui possono fare riferimento milioni di persone si rivelava, da subito, una enorme e ghiotta occasione per determinati poteri governativi, economici e dei servizi segreti per introdurre in rete informazioni e disinformazioni per condurre a una condizione in cui ogni notizia potesse trovare il suo opposto, sia che fosse vera, sia che fosse falsa.
Di fatto quello che poteva essere il mezzo più democratico del mondo, è diventato un terreno di battaglia dove la forza di qualsiasi notizia di basa su due fattori fondamentali:
1) potenza e autorità dell'appoggio a chi fornisce la notizia
2) volume di ripetizione della notizia
Il criminale nazista, Joseph Goebbels, ministro della propaganda nazista e teorico della manipolazione di massa ha detto, oltre a diverse farneticazioni, due frasi la cui validità è anticipatrice dei nostri tempi:
"se dici una menzogna enorme e continui a ripeterla, prima o poi il popolo ti crederà"
"non basta sottomettere più o meno pacificamente le masse al nostro regime, inducendole ad assumere una posizione di neutralità nei confronti del regime. Vogliamo operare affinchè dipendano da noi come una droga."
Sappiamo come questi concetti abbiano poi portato alla Soluzione Finale dello sterminio nei lager, con la silente connivenza e accettazione del suo intero popolo (con qualche eroica eccezione).
Quindi abbiamo la menzogna e la manipolazione conseguente, menzogna tanto più autorevole quanto più elevata è l'autorità che la sostiene e più elevato è il sostegno mediatico.
Con questo metodo il mondo viene diviso immediatamente in buoni e cattivi, dove per buoni sono i portatori di informazioni accettabili e utili, i cattivi chi porta informazioni non congrue con chi decide la linea di pensiero.
Notate che ho usato il termine informazioni non Verità.
Perchè il concetto di Verità si è perso ormai completamente, la verità è nascosta nelle pieghe della storia, come è sempre stato, ma adesso occultarla è diventata Scienza.
Ho studiato Scienza della Comunicazione oltre a Medicina, ora siamo già oltre, siamo di fatto nell'era della Scienza della Discomunicazione.
Cioè quella nuova forma di opacità intenzionale, che conduce a un messaggio plurivoco, che lascia al destinatario la possibilità di scelta tra le varie opzioni presentate.
In questo modo si può dire tutto e il contrario di tutto, miscelando opportunamente verità e menzogna, in modo che ognuno possa costruire il suo personale castello di idee.
La diretta conseguenza di una vasta immissione di un enorme volume di informazioni, in uno spazio di tempo ridotto è la riduzione della capacità di giudizio personale.
Questo determina come conseguenza la PAURA: la paura di non comprendere, la paura di non riuscire ad andare oltre, la paura di dover cambiare.
Il passo successivo è la RESA incondizionata a chi viene percepito o fatto percepire come autorità competente.
Il problema enorme è che spesso il giudizio sulla competenza di una autorità viene dato non sulla reale competenza ma su diversi altri parametri che chi studia comunicazione conosce bene:
- aspetto fisico
- modalità di eloquio
- modalità di presentazione
- riconoscimento dei pari
- sostegno della stampa
- svalutazione della credibilità delle possibili alternative
Queste sono tutte metodiche comunicative che nulla hanno a che vedere con le competenze.
La competenza nasce da un preciso percorso di vita in cui si è lavorato in un determinato ambito, professionalmente con risultati VERIFICABILI e REALI.
Come una cascata una volta affidatosi ad un riferimento autorevole e accettato completamente come tale, rinunciando alla capacità di critica, si arriva alla radicalizzazione delle posizioni e di conseguenza alla conflittualità tra le persone.
Ancora una volta lo strumento che dovrebbe essere di condivisione e di elevazione diventa divisivo e conflittuale, così tanto da portare in superficie come un estrattore di verdure, gli aspetti peggiori dell'animo umano, quella recondita violenza repressa che tutti abbiamo, e che abbiamo il dovere di controllare.
Quindi i passaggi sono discomunicazione + afflusso esagerato di informazioni contrastanti + paura + resa all'autorità percepita come competente + radicalizzazione delle posizioni = conflittualità.
Il passo successivo è il NECESSARIO controllo.
Come abbiamo visto nel precedente articolo ho usato la parola CONFUSIONE, ma è accettabile uno stato di confusione per una condizione che nella storia è un evento assolutamente già verificatosi, e con modelli ampiamenti studiati?
Abbiamo visto come lo stato di confusione sia dovuto ad una inadeguatezza di risposta a tutti i livelli, tanto più elevato quanto più bassa la competenza di chi deve assumere decisioni.
E chi non è competente a sua volta si affida a qualcuno che gli viene suggerito.
Perchè non solo il popolo è manipolabile ma diventa più utile e interessante manipolare chi le decisioni deve prenderle, e trasformarlo poi in una autorità credibile e da sostenere, creando immagine e consenso intorno a quella.
Soprattutto se rassicurante.
Quindi l'esatto contrario di quanto scritto da Khaled Hosseini nel suo "Il cacciatore di aquiloni"
- meglio essere feriti dalla verità che essere confortati da una menzogna
E in tutto questo dove è la menzogna? E soprattutto cui prodest, cioè a chi giova?
Perchè quando si compie un delitto, e questo in ogni suo aspetto è un DELITTO CONTRO L'UMANITA', qual'è il movente?
Propongo solo alcune alcune possibili conseguenze viste dal lato di chi ne trae vantaggio:
Antropologiche: l'accettazione del controllo dei nostri movimenti
Sociali: abbassare il tenore di vita a tutti per renderlo non più equo ma più uniforme, e quindi più controllabile
Sanitarie: riduzione degli accessi non essenziali, con riduzione delle prestazioni inutili oppure differibili e di conseguenza dei costi. Imposizione di somministrazione di farmaci.
Imposizione di uso di materiale di protezione.
Lavorative: sviluppo delle tecnologie per il lavoro a distanza, riduzione dei costi degli uffici e delle strutture logistiche
Attività extralavorative: controllo del tempo libero e della motilità vacanziera con monitorizzazione della stessa
Economiche: sicuramente le più importanti, un brusco cambio dell'economia verso un ‘attività di acquisto online che ha in sè due caratteristiche:
- monitorizza la scelta del cliente in continuo
- è tracciabile e controllabile finanziariamente
Ma perchè poche persone possano in fondo controllare moltitudini di persone c'è un unico modo, e non basta controllare il potere politico, serve usare le persone, e l'umanità tutta, contro se stesse.
Con il metodo che tutte le società totalitarie applicano metodicamente : la paura che induce alla DELAZIONE.
Se io ho paura di qualcosa, e abbiamo visto come si arrivi alla induzione della paura, il passo successivo è che chi mi circonda abbia anche lui paura, rispettando e facendo rispettare le REGOLE imposte.
Ognuno diventa il poliziotto di se stesso e degli altri, controllato e controllore diventano un tutt' uno, sempre in attesa degli ordini superiori.
Per questo motivo, abbiamo la percezione di uno stato di sofferenza della limitazione della nostra libertà, ma anche l'accettazione della stessa e il suo perpetrarsi , di cui noi stessi siamo i sostenitori.
Ora siamo nella consapevolezza che questo non è un problema nazionale ma sovranazionale, dove il valore è il POTERE ASSOLUTO, un valore che non è acquistabile, ma in cui l'aspetto economico è lo strumento unico e necessario per raggiungerlo.
Il potere che si autoalimenta e si autorigenera tanto più quanto più il controllo viene esercitato.
Io non ho nomi, anche se ci sono molti sospetti.
Vanguard, Black Rock, State Street sono 3 società di gestione finanziaria, che molti di voi non hanno mai sentito nominare, gestiscono insieme 15.000 miliardi di dollari, più del Pil della Cina, quasi come il Pil degli Stati Uniti.
Non sono un complottista che pensa ad una ipotetica Spectre, ma assolutamente penso da sempre, che la fortuna di pochi passi spesso dal male per molti.
Perchè a pochi potenti bastano i mezzi che ho elencato per controllare una moltitudine di persone, con la forza economica, l'appoggio politico, il controllo dei media.
E noi, comuni mortali, a tutto questo cosa possiamo opporre?
Qual'è la nuova resistenza a questo totalitarismo strisciante, dopo averne preso coscienza?
L'unica nostra forza: la massa, non in senso dispregiativo, ma intesa come l'immenso numero di persone che sono coinvolte.
Certamente tutto questo richiede un sacrificio, la rinuncia a molte comodità, la OPPOSIZIONE ad essere schedati, ad essere usati, ad essere di fatto venduti per quello che sono le informazioni personali, le scelte e la vita stessa.
Una vita meno dipendente da queste "comodità" che hanno reso indispensabili, ma che pochi anni fa non avevamo.
Ma per ogni opposizione ci vuole coraggio, determinazione, volontà, essere disponibili al sacrificio e alle rinunce, credere che il futuro di libertà dei nostri figli sia più importante del nostro egoistico e mellifluo accontentarsi.
Creare una rete consapevole che si opponga a tutto questo, consapevole di avere davanti un mostro molto più potente e senza pietà del coronavirus.
Un mostro che utilizza il coronavirus per una narrazione di terrore e di conseguenza di dominio.
Un primo tentativo, ma ho la sensazione che se dovesse fallire sia già pronto un nuovo piano.
COPYRIGHT Marco Gusmeroli
Foto: Marco Gusmeroli
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