Da quando Clint Eastwood è dietro la macchina da presa ha intrapreso un viaggio sempre più profondo nei meandri dell’animo umano. Una ricerca tra istinti, paure, distorsioni della natura, ma anche valori puri, forti e radicati.
Negli ultimi anni, in particolare, l’obiettivo è andato oltre, fino a toccare il nervo scoperto, quello più sensibile e sincero. E l’ha fatto, spesso, sacrificando l’attesa della sceneggiatura perfetta, alla cruda realtà, colta con storie “vere” o, se preferite, ispirandosi a “fatti realmente accaduti”.
E tutto questo senza l’ossessione di piacere o di sorprendere, figuriamoci quella di compiacere e coccolare il proprio pubblico.
American Sniper è l’ultimo capolavoro di Clint Eastwood ed è un nuovo capitolo in questa ricerca. Un capitolo d’ attualità molto dirompente, se pensiamo ai fatti delle ultime settimane.
La lotta tra il bene e il male non è solo lotta contro una minaccia che viene da fuori, ma anche una lotta personale, con noi stessi, con le nostre paure e le nostre convinzioni, che diventano ogni giorno più sfocate e confuse. Con quello che vediamo, con quello che siamo e quello che crediamo.
I tasti del pianoforte jazz di Clint, poi, ci guidano alla tensione con una dolcezza infinita, benché malinconica.
Vincerà l’Oscar ? Chi può dirlo. È un film che emotivamente ti resta dentro in modo ingombrante e questo non capita tutti i giorni. D’altronde quale può essere il confine tra il bene e il male? Questione di punti di vista.
Testo di Marianna Zurlo
Negli ultimi anni, in particolare, l’obiettivo è andato oltre, fino a toccare il nervo scoperto, quello più sensibile e sincero. E l’ha fatto, spesso, sacrificando l’attesa della sceneggiatura perfetta, alla cruda realtà, colta con storie “vere” o, se preferite, ispirandosi a “fatti realmente accaduti”.
E tutto questo senza l’ossessione di piacere o di sorprendere, figuriamoci quella di compiacere e coccolare il proprio pubblico.
American Sniper è l’ultimo capolavoro di Clint Eastwood ed è un nuovo capitolo in questa ricerca. Un capitolo d’ attualità molto dirompente, se pensiamo ai fatti delle ultime settimane.
La lotta tra il bene e il male non è solo lotta contro una minaccia che viene da fuori, ma anche una lotta personale, con noi stessi, con le nostre paure e le nostre convinzioni, che diventano ogni giorno più sfocate e confuse. Con quello che vediamo, con quello che siamo e quello che crediamo.
I tasti del pianoforte jazz di Clint, poi, ci guidano alla tensione con una dolcezza infinita, benché malinconica.
Vincerà l’Oscar ? Chi può dirlo. È un film che emotivamente ti resta dentro in modo ingombrante e questo non capita tutti i giorni. D’altronde quale può essere il confine tra il bene e il male? Questione di punti di vista.
Testo di Marianna Zurlo