L'indagine della Procura partita 6 anni fa su Renata Rapetti e Silvana Sateriale
Novara 11 Agosto 2023
Mesi fa era stato scoperto che con i soldi del teatro Coccia erano state pagate le spese sostenute da una società privata (la Showbees Srl”)
Secondo i magistrati questa operazione è da considerarsi peculato, dal momento che le imputate, sempre secondo i giudici - erano consapevoli della natura pubblica della Fondazione che sovraintende il teatro di via Fratelli Rosselli.
Queste sono le motivazioni per la sentenza di condanna di primo grado nei confronti dell’ex direttrice artistica del teatro Coccia Renata Rapetti e dell’ex factotum amministrativo Silvana Sateriale.
Le imputate avrebbero sottratto circa 29 mila euro dirottandoli al pagamento di spese sostenute dalla “Showbees Srl”, la società incaricata di organizzare gli eventi estivi all’aperto del “Maggiore” di Verbania, teatro diretto oggi dalla Rapetti, nell’ambito di un protocollo siglato nel 2016 tra la Fondazione Coccia e il Comune capoluogo del Vco. Dunque non è spiegabile il motivo per cui il Coccia ha dovuto pagare le spese di “Showbees
Rapetti è accusata anche di falso in relazione alla rendicontazione, o presunta alterazione, delle domande dell’”Art bonus”, ovvero del beneficio concesso dal ministero competente per i mecenati di arte e cultura , è stata condannata per il solo peculato a 3 anni e 3 mesi (assolta per due episodi degli Art bonus), mentre Sateriale si è presa 3 anni.
L’indagine iniziata sei anni fa, a seguito dell’esposto presentato dalla ex presidente del Consiglio di amministrazione della Fondazione Coccia, Carmen Manfredda, che aveva denunciato presunte irregolarità e comportamenti scorretti nella gestione del teatro e del cartellone di eventi pubblici.
Le due imputate, difese rispettivamente dagli avvocati Federico Vianelli di Treviso e Filippo Novarelli, hanno ribadito la loro condotta “pro Coccia”. Rapetti, manager, avrebbe effettuato pagamenti nell’ambito di un pacifico accordo con Verbania. Nessuna distrazione di denaro pubblico, né danni al teatro. Sateriale sarebbe stata una semplice dipendente che non avrebbe potuto opporsi alle scelte altrui.
La Fondazione teatro tramite l’avvocato Roberto Rognoni si era costituita parte civile, chiedendo un risarcimento di 60 mila euro per danni patrimoniali e d’immagine.
Nel giugno dello scorso anno Sateriale era stata prima sospesa e poi, per contestazioni di tipo disciplinare, licenziata con pena pecuniaria (per delitti contro la pubblica amministrazione) di poco più di 27 mila euro da risarcire al Comune di Novara e risarcimento dei danni alla Fondazione da quantificarsi successivamente in sede civile, con una provvisionale esecutiva di 30 mila euro, oltre al pagamento delle spese legali.
Probabile il ricorso in Corte di Appello.
DP