Il “combattente “ è una vespina innocua per l’uomo e gli animali che depone le uova e si sviluppa a carico delle larve della D. suzukii.
Il Piemonte è stato tra le prime Regioni italiane ad ottenere l’autorizzazione dal Ministero della Transizione Ecologica per il rilascio del parassitoide.
L’Assessore Regionale all’Agricoltura e Cibo, Marco Protopapa dichiara: “Il Settore Fitosanitario e Servizi tecnico-scientifici regionale continuerà a impegnarsi in strategie di lotta contro gli organismi nocivi alle colture agricole collaborando con le più importanti istituzioni scientifiche regionali ed italiane. A seguito dei rilasci del parassitoide sul territorio regionale – che dovrebbero proseguire per altri due anni – è previsto uno specifico programma di monitoraggio pluriennale per valutarne l’efficacia nei confronti di D. suzukii nonché eventuali impatti su altre specie di drosofilidi autoctoni.”
Inoltre, nell’ambito delle attività di contrasto alle specie alloctone di recente introduzione, è proseguita per il secondo anno l’attività di lotta biologica contro la cimice asiatica con i lanci della vespa samurai. Il settore dei piccoli frutti e l’emergente settore del ciliegio hanno bisogno di soluzioni efficaci, ma rispettose dell’ambiente, per far fronte alle criticità dovute alle emergenze fitosanitarie"
Queste le parole del Presidente di Agrion, Giacomo Ballari “ Dal 2010 attraverso i coordinamenti tecnici abbiamo costantemente monitorato l’espansione di questo insetto e abbiamo cercato di affinare tecniche di lotta riservando un’attenzione particolare alla tutela dell’ambiente. Da una parte l’utilizzo delle reti antinsetto, non praticabile però su tutte le colture ed in tutti i contesti territoriali, dall’altra la difesa chimica nei confronti di questo fitofago, con effetti collaterali quali l’incremento di infestazioni di fitofagi secondari, hanno messo fin da subito in evidenza la necessità di trovare delle soluzioni alternative. In questo senso, Agrion, ha collaborato con Regione e Università e siamo felici di aver dato il via, anche in Piemonte, a questa attività di difesa delle nostre preziose coltivazioni riducendo gli impatti che possono compromettere la salute dell’ambiente”
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